(Regioni.it 3781 - 19/02/2020) Il blocco delle estrazioni in mare e della redazione del piano nazionale di transizione energetica, con la proroga  2021 contenuta in un emendamento al decreto Milleproroghe preoccupa la Regione Emilia-Romagna.   

"La proroga dello stop all'attivita' estrattiva non porta con sé alcuna soluzione concreta e strutturale, aggravando le difficoltà e lasciando in una pericolosa incertezza l'intero comparto ravennate", quindi serve "un incontro urgente col Governo". Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dopo l'allarme lanciato dal Ravenna, ha chiesto un incontro al Governo, dice "no alle decisioni dall'alto", e rivendica quanto fatto finora col piano energetico regionale

A Ravenna, il sindaco Michele De Pascale, i sindacati e Confindustria Romagna, tra gli altri, si sono subito mossi, sollevando il problema di un comparto, quello dell'Oil and gas, che essendo gia' in forte difficolta', ora rischia di scomparire assieme a migliaia di posti di lavoro. E il Presidente risponde chiamando Roma: "No a decisioni prese dall'alto- ribadisce Bonaccini- Attraverso il ministero dello Sviluppo economico si apra subito un confronto con le rappresentanze istituzionali,

economiche e sociali, mettendo a valore quanto gia' si sta facendo in territori come Ferrara e Ravenna e un Piano energetico regionale come il nostro". La green economy e la transizione "non si fanno per decreto", e "così non si dà alcuna risposta né sotto il profilo della tutela ambientale, sempre piu' urgente da affrontare, ne' per quanto riguarda gli aspetti economici e occupazionali, con l'effetto di fermare e danneggiare un settore strategico e avanzato, che andrebbe al contrario accompagnato nella transizione con politiche industriali".

Il settore, tra l'altro, in Emilia-Romagna conta nel suo complesso mille imprese e 10.000 lavoratori diretti. Ora l'assenza di risposte, rincara il presidente, "diventa beffa nel momento in cui a poche miglia di distanza, in mare aperto e sull'altra sponda dell'Adriatico, l'estrazione di metano prosegue come se nulla fosse, mentre aumenta la dipendenza energetica del nostro Paese dall'estero".

Bisognerebbe dunque "agire subito e bene, tenendo insieme ambiente e lavoro, avviando nel concreto una transizione energetica verso fonti rinnovabili, e una conseguente conversione degli impianti, investendo a livello nazionale.  La Regione, dal canto suo, "è pronta a fare la sua parte, ma è necessario che il Governo, apra subito un confronto".