+T
-T
Consiglio dei Ministri: via libera al Decreto Legge sul cuneo fiscale
Nella riunione del 23 gennaio esaminate anche alcune leggi regionali
(Regioni.it 3763 - 24/01/2020) Il Consiglio dei Ministri del 23 gennaio 2020, - su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri - ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente. Il decreto, in attuazione della legge di bilancio per il 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160) che ha stanziato 3 miliardi di euro per il 2020 per la riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei lavoratori dipendenti, interviene per rideterminare l’importo ed estendere la platea dei percettori dell’attuale “bonus Irpef”.
Dal 1° luglio 2020, il bonus di 80 euro aumenta quindi a 100 euro mensili per chi ha un reddito annuo fino a 26.600 euro lordi. Coloro che percepiscono un reddito da 26.600 euro a 28.000 euro, beneficeranno per la prima volta di un incremento di 100 euro al mese in busta paga. Per i redditi a partire da 28.000 euro, si introduce invece una detrazione fiscale equivalente che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro lordi. Oltre questa soglia, l’importo del beneficio continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito. In questo modo, la platea dei beneficiari passa da 11,7 a 16 milioni di lavoratori.
Nella stessa riunione il Consiglio dei ministri ha approvato, fra l'altro,un disegno di legge che delega il Governo al recepimento delle direttive europee e all’attuazione di altri atti dell’Unione europea (Legge di delegazione europea 2019). Tra i principali provvedimenti da attuare le direttive UE su:
- servizi di media audiovisivi,“direttiva SMAV” (che ha tra gli obiettivi il rafforzamento della tutela dei minori e dei consumatori, la lotta contro l’incitamento all’odio in tutti i contenuti audiovisivi, lo sviluppo dell’alfabetizzazione mediatica, l’accessibilità ai contenuti digitali da parte delle persone con disabilità);
- il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche (quadro aggiornato ed armonizzato della disciplina delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica e delle risorse e dei servizi correlati);
- promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili;
- norme relative alle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare;
- capacità di assorbimento di perdite e di ricapitalizzazione degli enti creditizi e delle imprese di investimento;
- mercato interno dell’energia elettrica.
Su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, è stato approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale. La direttiva sostituisce precedenti convenzioni di disciplina della materia e prosegue sulla scia di altri interventi di armonizzazione del diritto penale degli Stati membri completando, per i tipi di condotte fraudolente più gravi nel settore finanziario, la tutela degli interessi finanziari dell’Unione ai sensi del diritto amministrativo e del diritto civile. Il decreto modifica quindi la disciplina dei reati tributari sulla responsabilità amministrativa delle società per i reati commessi dalle persone fisiche nel loro interesse o vantaggio.
Tra le novità, annunciate dalla nota di Palazzo Chigi:
- si prevede di punire anche le ipotesi di delitto tentato (e non solo consumato) per i reati fiscali che presentano l’elemento della transnazionalità, se l’imposta IVA evasa non sia inferiore a 10 milioni di euro;
- si amplia il catalogo dei reati tributari per i quali è considerata responsabile anche la società (ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231) includendovi ora i delitti di dichiarazione infedele, di omessa dichiarazione e di indebita compensazione;
- si estende la responsabilità delle società anche ai delitti di frode nelle pubbliche forniture, al reato di frode in agricoltura (art. 2 della legge n. 898 del 1986) e al reato di contrabbando, modulando la sanzione a seconda che il reato ecceda o meno la soglia di 100.000 euro. Infine, si è ampliato il panorama dei delitti contro la pubblica amministrazione di cui possono rispondere le società, includendovi il delitto di peculato e quello di abuso d’ufficio.
Per quanto riguarda gli altri settori del diritto penale si interviene su alcune fattispecie di corruzione, includendovi anche i casi in cui siano sottratti denaro o utilità al bilancio dell’Unione o ad altri suoi organismi, con danno superiore a 100.000 euro con la pena massima aumentata fino a 4 anni di reclusione e si estende la punibilità a titolo di corruzione dei pubblici ufficiali e degli incaricati di pubblico servizio di Stati non appartenenti all’Unione europea, quando i fatti ledono o pongono in pericolo gli interessi finanziari dell’Unione.
Altri provvedomenti licenziatoi riguardano : il mercato interno del gas naturale; la qualificazione iniziale e formazione periodica dei conducenti di taluni veicoli stradali adibiti al trasporto di merci o passeggeri e della direttiva 2006/126/CE concernente la patente di guida; taluni obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha anche deliberato, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 1 del decreto-legge 24 ottobre 2019 n. 123 un ulteriore stanziamento di circa 345 milioni di euro per il proseguimento dell’attuazione degli interventi finalizzati all’assistenza alla popolazione che ancora non può rientrare nelle proprie abitazioni, garantendo altresì le occorrenti misure emergenziali volte alla ripresa delle normali condizioni di vita e al superamento della grave situazione che si è determinata a seguito degli eccezionali eventi sismici che a partire dal 24 agosto 2016 hanno interessato il territorio delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Inoltre, all’esito degli ulteriori approfondimenti circa l’effettivo impatto degli eventi, ha deliberato:un ulteriore stanziamento di 25,4 milioni di euro per la realizzazione degli interventi nei territori della regione Emilia-Romagna interessati dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nel mese di maggio 2019; un ulteriore stanziamento di circa 3 milioni di euro per la realizzazione degli interventi nei territori delle province di Bologna, di Modena e di Reggio Emilia interessati dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati il 22 giugno 2019.
Nel corso della riunione è stata condivisa la "Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2020, presentata dal Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola, che dà conto degli orientamenti e delle priorità che l’Esecutivo intende perseguire con riferimento agli sviluppi del processo di integrazione europea. La relazione sraà poi presentata al Parlamento.
Inoltre il Consiglio dei Ministri, visto il nulla osta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, nonché del parere favorevole della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, ha deliberato in favore della richiesta del Commissario straordinario di governo per la bonifica e la rigenerazione urbana Christian Solinas, di procedere alla riperimetrazione dell’area di rilevante interesse nazionale individuata con deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 8 maggio 2018 e denominata “Arsenale militare e area militare contigua Molo Carbone” al fine di includervi l’area urbana nonché lo specchio d’acqua antistante Cala Camicia. All’esame della questione ha partecipato lo stesso Commissario, in qualità di Presidente della Regione Sardegna. "Adesso, finalmente - ha commentato Christian Solinas con un post su facebook - potremo procedere con le bonifiche, con la definizione del piano di rigenerazione urbana e i lavori per il recupero e la riconversione del compendio, programmando per la comunità e tutta la Sardegna il futuro e il rilancio turistico di un patrimonio ambientale prezioso".
Infine il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha esaminato ventisette leggi delle Regioni e delle Province autonome, e ha quindi deliberato di impugnare:
1. la legge della Regione Toscana n. 69 del 22/11/2019, recante “Disposizioni in materia di governo del territorio. Adeguamenti alla normativa statale in materia di edilizia e di sismica. Modifiche alle leggi regionali 65/2014, 64/2009, 5/2010 e 35/2015” in quanto alcune norme in materia di permessi e interventi edilizi, anche in zone sismiche, violano i principi di uguaglianza di ragionevolezza di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione, nonché l’articolo 32, che garantisce il diritto alla salute, e l’art. 117, terzo comma, della Costituzione, in relazione alle materie “governo del territorio” “protezione civile” e “tutela della salute”;
2. la legge della Regione Toscana n. 70 del 25/11/2019, recante “Disposizioni urgenti per il rafforzamento delle funzioni della polizia provinciale e della polizia della Città metropolitana di Firenze e per il contenimento degli ungulati in aree urbane e ulteriori disposizioni in materia di istituti faunistico venatori. Modifiche alla l.r. 3/1994 e alla l.r. 22/2015”, in quanto una norma riguardante i soggetti legittimati ad attuare le misure di controllo faunistico viola il secondo comma, lettera s), dell’art. 117 della Costituzione, che attribuisce allo Stato la competenza legislativa esclusiva in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema;
3. la legge della Regione Basilicata n. 26 del 28/11/2019, recante “Modifiche ed integrazioni alla L.R. 30 aprile 2014, n. 7”, in quanto alcune disposizioni riguardanti i servizi di Trasporto pubblico locale si pongono in contrasto con l’articolo 117, primo e secondo comma, lett. e), della Costituzione, che impone il rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e riserva allo Stato la competenza in materia di tutela della concorrenza.
4. la legge della Regione Calabria n. 48 del 29/11/2019, recante “Disposizioni in materia funeraria e polizia mortuaria”, in quanto una norma riguardante l’esercizio dell’attività di impresa funebre viola il principio di libera concorrenza, in violazione dell’art. 117, secondo comma, lett. e), della Costituzione; altre norme riguardanti la cremazione e la dispersione delle ceneri invadono la competenza esclusiva statale in materia di ordinamento civile e di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, come previsto dall’art. 117, secondo comma, lett. l) ed m), della Costituzione;
5. la legge della Regione Veneto n. 44 del 25/11/2019, recante “Collegato alla legge di stabilità regionale 2020”, in quanto una norma riguardante il contratto di formazione specialistica dei medici contrasta con i principi fondamentali dettati dal legislatore statale in materia di «tutela della salute», in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione, e del principio costituzionale di uguaglianza sancito all’articolo 3 della Costituzione; un’altra norma riguardante il trattamento economico accessorio del personale sanitario invade la materia dell’ordinamento civile di cui all’art. 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione, violando altresì il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione, e i principi di coordinamento della finanza pubblica di cui all’art. 117, terzo comma, della Costituzione. Un’altra norma infine in materia di assunzioni di personale regionale invade la materia dell’ordinamento civile, di esclusiva competenza dello Stato, ex art. 117, comma 2, lett. l), della Costituzione.
6. la legge della Regione Puglia n. 52 del 30/11/2019, recante “Assestamento e variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2019 e pluriennale 2019 – 2021, in quanto una norma riguardante le procedure concorsuali per l’assunzione del personale dirigente sanitario contrasta con l’articolo 117, secondo comma, lett. l) della Costituzione, sotto il profilo dell’ordinamento civile e 117, terzo comma, sotto il profilo della tutela della salute; un’altra norma relativa alla ricostituzione dell’attività agricola nelle aree colpite da Xylella invade la competenza riservata allo Stato in materia di tutela dei beni culturali e del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lett. s) della Costituzione; un’altra norma ancora introduce previsioni per gli specialisti ambulatoriali che violano l’art. 117, secondo comma. lett. l), della Costituzione, sotto il profilo dell’ l’ordinamento civile; altre disposizioni in materia di pianificazione paesaggistica invadono la competenza statale in materia di tutela dei beni culturali e del paesaggio, in violazione dell’art. 117, secondo comma, lett. s) della Costituzione; un’altra norma prevede un livello ulteriore di assistenza sanitaria che si pone in contrasto con il piano di rientro, in violazione dei principi di coordinamento della finanza pubblica di cui all’art. 117, terzo comma, della Costituzione; un’ultima norma infine riguardante l’accreditamento delle strutture sanitarie deroga ai principi fondamentali posti dalla legge statale in materia di tutela della salute, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione;
7. la legge della Regione Siciliana n. 19 del 28/11/2019, recante “Disposizioni per la rideterminazione degli assegni vitalizi”. in quanto alcune disposizioni riguardanti i trattamenti previdenziali e i vitalizi del Presidente della Regione, dei Consiglieri e degli Assessori regionali violano il principio di uguaglianza e ragionevolezza, sancito dall’art. 3 della Costituzione, nonché i principi di coordinamento della finanza pubblica e di leale collaborazione cui agli articoli 117, terzo comma, e 120 della Costituzione.
Ha invece deciso di non impugnare:
1. la legge della Regione Abruzzo n. 39 del 21/11/2019, recante “Compartecipazione della Regione Abruzzo per la valorizzazione, il recupero e il miglioramento ambientale delle opere irrigue nel Fucino ed altre disposizioni urgenti”;
2. la legge della Regione Basilicata n. 23 del 27/11/2019, recante “Rendiconto per l’esercizio finanziario 2018 dell’Ente Parco Naturale Regionale del Vulture”;
3. la legge della Regione Basilicata n. 24 del 28/11/2019, recante “Rendiconto per l’esercizio finanziario 2018 dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura (A.L.S.I.A.)”;
4. la legge della Regione Basilicata n. 25 del 28/11/2019, recante “Prima Variazione al bilancio di previsione pluriennale 2019/2021”;
5. la legge della Regione Marche n. 37 del 18/11/2019, recante “Modificazioni alla legislazione regionale in materia istituzionale”;
6. Legge Regione Marche n. 38 del 18/11/2019, recante “Disposizioni in materia di equo compenso”;
7. la legge della Regione Toscana n. 71 del 26/11/2019, recante “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo”;
8. la legge della Regione Emilia Romagna n. 24 del 29/11/2019, recante “Nuove misure organizzative per prevenire conflitti di interessi nel sistema delle amministrazioni regionali dell’Emilia-Romagna. Modifiche alla legge regionale n. 43 del 2001”;
9. la legge della Regione Emilia Romagna n. 25 del 29/11/2019, recante “Ratifica intesa interregionale tra le regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte per l’esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia di navigazione interna interregionale sul fiume po e idrovie collegate e abrogazione della legge regionale n. 11 del 7 marzo 1995”;
10. la legge della Regione Emilia Romagna n. 26 del 29/11/2019, recante “Disposizioni concernenti le aziende e i beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata. Modifiche alle leggi regionali 28 ottobre 2016, n. 18 (Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili) e 22 ottobre 2018, n. 15 (Legge sulla partecipazione all’elaborazione delle politiche pubbliche. Abrogazione della legge regionale 9 febbraio 2010, n. 3)”;
11. la legge della Regione Emilia Romagna n. 27 del 29/11/2019, recante “Norme per la trasparenza dell’attività di rappresentanza di interessi nel processo legislativo e amministrativo”;
12. la legge della Regione Emilia Romagna n. 28 del 29/11/2019, recante “Misure regionali per la prevenzione, il contrasto e la soluzione dei fenomeni di sovraindebitamento”;
13. la legge della Regione Lombardia n. 18 del 26/11/2019, recante “Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio) e ad altre leggi regionali”;
14. la legge della Regione Veneto n. 45 del 25/11/2019, recante “Legge di stabilità regionale 2020”;
15. la legge della Regione Veneto n. 46 del 25/11/2019, recante “Bilancio di previsione 2020-2022”;
16. la legge della Regione Puglia n. 51 del 29/11/2019, recante “Rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2018”;
17. la legge della Regione Campania n. 22 del 02/12/2019, recante “Variazione al Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2019-2021”;
18. la legge della Regione Lombardia n. 19 del 29/11/2019, recante “Disciplina della programmazione negoziata di interesse regionale”;
19. la legge della Regione Lombardia n. 20 del 29/11/2019, recante “Riconoscimento di debiti fuori bilancio”;
20. la legge della Regione Marche n. 39 del 02/12/2019, recante “Assestamento del bilancio di previsione 2019/2021”.
Link al testo integrale della nota di Palazzo Chigi:
Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 24
[MEF] Da luglio stipendi più alti per 16 milioni di italiani
( red / 24.01.20 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03