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Terremoto: vertice Conte-Regioni sulla ricostruzione
Le dichiarazioni di Tesei, Marsilio e Ceriscioli
(Regioni.it 3757 - 16/01/2020) Il 15 gennaio, subito dopo la Conferenza Stato-Regioni che in occasione dei 50 anni delle Regioni a Statuto ordinario ha visto la partecipazione e l'intervento del Presidente del Consiglio, , le Regioni colpite dal terremoto - ha detto Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria - hanno avuto "una seduta a latere con il premier Conte per parlare di come ripartire: siamo bloccati, non era stato approntato un provvedimento di proroga per lo smaltimento delle macerie. Ci ha dato buone
rassicurazioni e che per quanto riguarda il commissario ci farà sapere. Il decreto terremoto manca di alcune cose - ha proseguito Tesei - il mio intervento stasera era rivolto a questo: ho sollevato un problema che va risolto, bisogna correre perchè se non riavviamo la ricostruzione rischiamo di far spopolare questi luoghi, un danno che non ci possiamo permettere. Il presidente Conte è stato molto disponibile".
Sulla ricostruzione post-sisma "è necessario un salto di qualità che non c'è stato neanche con l'ultimo decreto". A sostenerlo è il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ieri a Roma, a margine della Conferenza Stato-Regioni, ha incontrato, insieme ai presidenti delle Regioni Umbria e Marche e al vicepresidente della Regione Lazio, il premier Giuseppe Conte, per parlare di ricostruzione.
Per quanto riguarda la nomina del commissario straordinario per il terremoto, Conte ha affermato di avere ancora bisogno di un confronto in maggioranza per poter prendere una decisione. I presidenti hanno sottolineato che il commissario deve essere dotato di maggiori poteri, altrimenti è difficile che possa fare qualcosa di diverso dai suoi predecessori. "E' stata l'occasione - ha sottolineato il presidente Marsilio - per ribadire le reali necessità dei territori che non sono state prese in considerazione dal decreto sisma: ricostruzione pubblica, lievi difformità fuori cratere, e soprattutto la questione relativa al
personale. Ho detto al presidente Conte che queste richieste non sono esclusive della Regione Abruzzo, ma sono condivise anche dei presidenti degli altri territori colpiti dal terremoto del 2016".
Nel corso dell'incontro è stata affrontata anche la questione relativa allo smaltimento delle macerie: in questo caso il premier Conte ha garantito che la questione verrà affrontata e risolta attraverso il 'milleproroghe'. "Per l'ennesima volta - ha concluso il presidente Marsilio - ho invitato il Presidente del Consiglio ad avere il coraggio e il buon senso di ascoltare le Regioni e i territori che vivono questa tragedia sulla loro pelle, le quali hanno tutte, nonostante i diversi schieramenti politici di chi le rappresenta, le stesse idee e le stesse proposte da sostenere. Proposte che sono state in gran parte
respinte nell'ultimo passaggio parlamentare".
Il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha sottolineato che “Nonostante fosse più volte stata segnalata dalle Regioni la necessità di rinnovare la scadenza per i siti temporanei di deposito delle macerie, questa scadenza non è stata prorogata. L’impegno del premier Conte ieri è stato invece di prorogarla attraverso il decreto Milleproroghe. Quindi da febbraio dovremmo poter comunicare una nuova scadenza e poter utilizzare i siti, gli unici, che possono ricevere le macerie. Il tema delle macerie comunque, non è più quello che blocca la Ricostruzione perché parliamo per lo più di macerie che si trovano nei lotti privati e che non impediscono collegamenti. Certamente però, chi ha bisogno di ricollocare le macerie deve avere un sito dove poterlo fare. Questo stop di tre settimane sostanzialmente non aiuta, ma il fatto che ci sia stata questa risposta è importante per avere rapidamente la prospettiva di poterle ricollocare. L’incontro è stata anche l’occasione per ricordare tutti gli altri temi: innanzitutto il personale che scade per cui è stato trovato un palliativo, una misura già prevista dalle leggi ordinarie che permette la proroga di un ulteriore anno. Ma in quell’anno, ed è quello che abbiamo chiesto a Conte, è necessario trovare misure di carattere nazionale e specifiche che permettano di stabilizzare i dipendenti che ormai da un lungo periodo lavorano all’Ufficio Ricostruzione e hanno acquisito competenze. Se non si vogliono semplificare le regole bisogna rafforzare il personale e perdere quelli che ci sono già è la prima cosa da evitare. Poi ovviamente - ha concluso Ceriscioli - dobbiamo incrementare con nuovi arrivi perché è evidente che, a regole invariate, solo con l’aumento del personale sarà possibile dare un tempo diverso all’approvazione dei progetti”.
( red / 16.01.20 )
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