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Sanità: livelli essenziali di Assistenza, le dichiarazioni degli assessori di Lazio e Veneto
Anticipazione della Griglia dei LEA, pubblicata il 7 gennaio dal Sole 24 Ore
(Regioni.it 3751 - 08/01/2020) L’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato ha commentato l’anticipazione della Griglia dei Livelli essenziali di Assistenza (LEA) pubblicata il 7 gennaio dal Sole 24 Ore.“Il sistema sanitario regionale del Lazio con i suoi 190 punti - sottolinea - ha ottenuto il maggior incremento nazionale registrando un aumento di 10 punti rispetto all’anno precedente nella griglia LEA (Livelli essenziali di assistenza) che misura 33 indicatori racchiusi in 3 macro aree: ospedale – distretto – prevenzione.
L’aumento di 10 punti del Lazio - spiega D'Amato - è dovuto soprattutto all’aumento della prevenzione. La prossima sfida che abbiamo davanti come sistema sanitario è ora quella di migliorare e potenziare l’assistenza territoriale”.
L'assessore alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin, intevistata dallo stesso Sole 24 ore, ha detto "Siamo primi in Italia e vicinissimi alla perfezione: significa che il cittadino riceve tutte le cure di cui ha bisogno, e diritto sulla base della Costituzione2. "Questi risultati si raggiungono gestendo l'organizzazione dei servizi e la spesa con il criterio del buon padre di famiglia: accertato quale sia il bisogno dei veneti, si assegnano i finanziamenti necessari, ritoccando l'organizzazione praticamente di giorno in giorno e ponendo un'attenzione maniacale a evitare di causare sprechi. La sanità viene da lunghi anni di tagli indiscriminati, che hanno colpito le Regioni virtuose al pari di quelle sprecone. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo "tagliato" solo i costì amministrativi, riversando sulle cure le economie ottenute.
"Le gare d'acquisto centralizzate - prosegue Lanzarin - hanno abbassato vistosamente i costi così come l'Azienda Zero, che abbiamo creato proprio per occuparsi in maniera centralizzata di una miriade di incombenze amministrative. Siamogli unici in Italia che non applichiamo addizionali Irpef, lasciando ai veneti circa 1,2 miliardi l'anno".
( red / 08.01.20 )
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