Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 075 del 01/06/2023 - Interrogazione: sulle procedure di valutazione di economicità, efficienza ed efficacia nell'impiego dei fondi del PNRR
lunedì 5 giugno 2023
Interrogazione: procedure di valutazione di economicità, efficienza ed efficacia nell'impiego dei fondi del PNRR
Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00481
Atto n. 3-00481
Pubblicato il 31 maggio 2023, nella seduta n. 74
Svolto question time il 1° giugno 2023 nella seduta n. 75 dell'Assemblea
MAGNI, DE CRISTOFARO - Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. –
Premesso che:
secondo l’esigenza di integrare la riscrittura del PNRR con i piani di RePowerEU, nell’ambito dei poteri e delle competenze attribuitegli ai sensi dell'art. 7, comma 7, del decreto-legge n. 77 del 2021, la Corte dei conti esercita il controllo sulla gestione, svolgendo in particolare valutazioni di economicità, efficienza ed efficacia circa l'acquisizione e l'impiego delle risorse finanziarie provenienti dai fondi di cui al PNRR. Riferisce inoltre almeno semestralmente al Parlamento sullo stato di attuazione del piano;
in aggiunta a tale funzione, la Corte dei conti, ai sensi dell'art. 22, comma 2, del decreto-legge n. 76 del 2020, attraverso il collegio del controllo concomitante istituito presso la sezione centrale di controllo, interviene in itinere durante l'attuazione dei progetti, esercitando un'azione acceleratoria e propulsiva dell'azione amministrativa e assicurando, al contempo, il corretto impiego delle risorse rimesse alla gestione pubblica;
con due delibere del 3 maggio 2023 (n. 17/2023/CCC e n. 18/2023/CCC) il collegio del controllo concomitante ha esaminato l'attuazione di alcuni investimenti, mettendo in luce rilevanti criticità riguardanti il raggiungimento dei relativi traguardi previsti per il semestre in corso;
il seguente 25 maggio la Corte ha inoltre pubblicato il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, nel quale si evidenzia come nel documento DEF 2023 il Governo abbia ulteriormente abbassato le stime di impatto del PNRR: in particolare, la crescita aggiuntiva attribuita al piano nell’intero periodo 2021-2026 è ora più bassa di 3,5 punti rispetto alle prime quantificazioni (9,2 contro 12,7 punti percentuali) e di 1,5 punti nel confronto con il precedente DEF, quindi l’impatto misurato per il 2022 è sceso, nella successione dei documenti programmatici, dall’originario 1,2 per cento dapprima allo 0,9 e quindi ad appena lo 0,2 per cento;
la Corte ha concluso evidenziando come piano abbia finora portato a un impegno di risorse minore di quello annunciato: i conti evidenziano come nei primi quattro mesi del 2023 sono stati spesi 1,1 miliardi di euro su una programmazione da 32,7 miliardi per l’intero 2023;
le notizie di stampa riportano le dichiarazioni contrariate del Ministro in indirizzo e del suo sottosegretario, e da ultimo si apprende che il Governo intenderebbe presentare due emendamenti al "decreto PA" (di cui al decreto-legge n. 44 del 2023), ora in discussione alla Camera dei deputati, con l’obiettivo, da un lato, di limitare le competenze della Corte dei conti in ambito di controllo concomitante, escludendo quindi il monitoraggio sulla gestione dei fondi del "recovery plan" e dall’altra di intervenire limitando la punibilità di amministratori e dipendenti pubblici ai soli casi di dolo, omissione o inerzia e ignorando sul punto le pesanti critiche avanzate dal presidente della Corte dei conti durante il discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, solo pochi mesi or sono;
considerato che limitare la responsabilità di chi ha un potere pubblico crea situazioni propizie alla dispersione delle risorse pubbliche, specialmente di quelle legate al PNRR, così determinando un clima favorevole per l’infiltrazione della criminalità organizzata e accresce l’onere finanziario che ricade sullo Stato e, in ultima istanza, sui cittadini;
considerata altresì l’autonomia della Corte dei conti, garantita dall’articolo 103 della Costituzione e l’importanza che il controllo concomitante sul piano può avere in un momento decisivo come quello attuale, in cui le interlocuzioni della Corte con i Ministeri e i soggetti attuatori servono anche per evitare che criticità e ritardi sui progetti diventino irreversibili;
considerate in ultimo le notizie di stampa circa la mobilitazione dei 500 esperti adibiti dal Ministero al monitoraggio dei progetti, i quali in massa starebbero abbandonando l’incarico perché non ancora formalmente stabilizzati, e quindi la conferma di difficoltà organizzative e gestionali legate all’attuazione dei progetti,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno, invece di limitare le competenze e il ruolo della Corte dei conti, adoperarsi per promuovere una leale collaborazione fra organi costituzionali anche in vista della necessità di integrare la riscrittura del PNRR con i piani di RePowerEU e dell’obiettivo prioritario per il Paese di raggiungere efficacemente tutti gli obiettivi programmati.
Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 075 del 01/06/2023
Stralcio
[…]
RISPOSTA
Il senatore Magni ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-00481 sulle procedure di valutazione di economicità, efficienza ed efficacia nell'impiego dei fondi del PNRR, per tre minuti.
MAGNI (Misto-AVS). Signor Presidente, signor Ministro, la stampa ha reso noto nel mese di maggio che la Corte dei Conti ha evidenziato ben due volte criticità relative all'attuazione dei progetti del PNRR.
La prima segnalazione, il 3 maggio, in sede di controllo concomitante, ha messo in luce rilevanti criticità sui traguardi previsti per il semestre in corso. In particolare, la Corte ha sostenuto il mancato conseguimento del milestone comunitario che chiedeva di aggiudicare, entro il 31 marzo scorso, gli appalti per almeno quaranta stazioni di rifornimento ad idrogeno per il trasporto stradale e ha definito, in sostanza, che siamo di fronte a un grave ritardo, ormai consolidato, prodotto da un generale difetto di programmazione. L'obiettivo è di aggiudicare, quindi, entro il 30 giugno, i lavori per le colonnine per ricaricare i veicoli elettrici nelle autostrade e nelle aree urbane.
In secondo luogo, la Corte ha posto che tali criticità possono essere quantificabili quali gravi irregolarità gestionali ai fini della responsabilità dirigenziale. In seguito, il 25 maggio, la Corte ha pubblicato un rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, nel quale si evidenzia come il Piano abbia finora portato un impegno di risorse decisamente inferiore rispetto a quello annunciato. I conti evidenziano come, nei primi quattro mesi del 2023, erano stati spesi 1,1 miliardi, su una programmazione di 32,7 miliardi per l'intero 2023.
Abbiamo letto alcune dichiarazioni molto contrariate, sue e del suo Sottosegretario. Inoltre, ieri il Governo ha presentato due emendamenti al decreto pubblica amministrazione che hanno sostanzialmente l'obiettivo di limitare il monitoraggio della Corte sulla questione del controllo sui fondi del PNRR e, dall'altra, di intervenire limitando la punibilità di amministratori e dipendenti pubblici, ignorando pesanti critiche avanzate sul punto dal Presidente della Corte dei Conti durante il discorso per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Abbiamo letto inoltre di essere in sostanza di fronte al fatto che 500 esperti, assunti con concorso e ai quali era stata promessa la stabilizzazione, stanno andando via in massa dai Ministeri, che non hanno i fondi per stabilizzarli e voi non avete previsto di finanziarli. Questo non può che confermare, in modo grave, la situazione di difficoltà organizzativa e gestionale legata all'attuazione dei progetti in essere del PNRR.
Per questo le chiediamo, signor Ministro, invece di limitare le competenze e il ruolo della Corte dei conti, se non ritenga di adoperarsi per stabilizzare realmente gli esperti impegnati nel PNRR e di promuovere una leale collaborazione tra gli organi costituzionali in vista dell'obiettivo prioritario per tutto il Paese, che è quello di raggiungere efficacemente gli obiettivi programmati del PNRR.
PRESIDENTE. Prego i colleghi di predisporre i testi dei loro interventi in maniera tale da poter rispettare i tempi programmati, dal momento che è in corso la diretta televisiva.
Il ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, onorevole Fitto, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.
FITTO, ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. Signor Presidente, come ricordato dal Presidente del Consiglio Meloni durante la riunione di cabina di regia del 6 novembre, questo Esecutivo fin dal suo insediamento si è impegnato ad attuare senza ritardi o interruzioni le riforme e gli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Nel corso di questi mesi, il Governo ha provveduto a effettuare una verifica approfondita di cui si darà conto nella terza relazione approvata proprio ieri dalla cabina di regia e della quale ha preso atto il Consiglio dei ministri, che verrà inviata nei prossimi giorni per un dettagliato dibattito che sicuramente avverrà all'interno del Parlamento. Si tratta di una verifica effettuata nella prospettiva di garantire, da un lato, un utilizzo efficace di tutte le risorse e dall'altro, di individuare in relazione a tutti gli investimenti le modalità di attuazione, le forme di finanziamento più adeguate rispetto agli obiettivi e la loro effettiva realizzazione.
In questo contesto, si inseriscono anche le possibilità che sono state offerte dal regolamento REPowerEU, che rappresenta un'ulteriore sfida per l'Italia sia dal punto di vista della tempistica sia della numerosità degli investimenti finanziabili.
Quanto alla presunta intenzione del Governo di limitare le competenze e il ruolo della Corte dei conti, evidenzio che la situazione è molto diversa da quella illustrata dagli interroganti. L'articolo 21 del decreto-legge n. 76 del 2020, ovvero la disposizione che, al fine di superare la cosiddetta paura della firma, limita la responsabilità erariale per le condotte omissive ai soli casi di dolo, è stata introdotta nell'ordinamento giuridico dal secondo Governo Conte quale risposta alla necessità di favorire la ripresa economica post-Covid. La medesima disposizione è stata prorogata fino al 30 giugno 2023 dal Governo Draghi per favorire l'attuazione del PNRR e del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR (PNC). L'emendamento governativo depositato ieri alla Camera dei deputati in relazione al disegno di legge n. 44 si limita esclusivamente a prorogare quanto deciso dal Governo Conte e prorogato dal Governo Draghi. Pertanto, si tratta di un'iniziativa assunta dall'attuale Esecutivo al pari dei precedenti quale risposta transitoria e parziale rispetto a una più ampia esigenza di intervento riformatore in materia di responsabilità amministrativo-contabile.
Quanto all'attività di controllo della Corte dei conti in materia di Piano nazionale di ripresa e resilienza, evidenzio che il controllo concomitante della Corte è stato previsto dall'articolo 11 della legge n. 15 del 2009 ed è rimasto inattuato per oltre un decennio, ovvero fino alla decisione assunta con la legge n. 76 del 2020. Dunque, la previsione del controllo concomitante non nasce per il PNRR, che all'epoca neppure esisteva. Relativamente al PNRR, invece, la disciplina specifica sul controllo della Corte dei conti è da trovarsi nell'articolo 7 del decreto-legge n. 77 approvato durante il Governo Draghi. In particolare, detta disposizione affida alla Corte dei conti il controllo dei fondi del PNRR nella modalità del controllo successivo sulla gestione e non di quello del controllo concomitante. In attuazione dell'articolo 22 della legge n. 76, il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti ha varato un'organizzazione del Collegio del controllo concomitante presso la sezione del controllo successivo della gestione delle amministrazioni centrali dello Stato. Tale delibera istituiva questo organismo senza far riferimento alla legge n. 77 del 2001.
In conclusione, nonostante questo, il Governo ha messo in campo e vuole attuare una politica di coordinamento nel lavoro con la Corte dei conti anche per quanto riguarda l'attuazione di quanto previsto dal decreto-legge n. 77 del precedente Governo. L'attività della Corte dei conti in materia di PNRR è chiaramente disciplinata dal decreto n. 77 e non c'è alcuna intenzione di intervenire su quanto in esso è previsto.
Questa è una ricostruzione corretta dal punto di vista legislativo della tempistica delle questioni di cui oggi ci occupiamo.
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Magni, per due minuti.
MAGNI (Misto-AVS). Signor Presidente, sono molto insoddisfatto, intanto perché il Ministro non ha neanche accennato a una delle due richieste, cioè a quella di confermare e assumere i tecnici e gli esperti per poter realizzare davvero il PNRR.
In secondo luogo, il Ministro ha detto una cosa per cui il Governo stesso si smentisce, perché ieri avete presentato degli emendamenti e poi stamattina li avete nascosti, quindi li avete ritirati, per la concezione che avete. Vorrei sottolineare che la democrazia è fatta di pesi e contrappesi e le istituzioni che hanno poteri di controllo non possono essere imbavagliate; ci si può quindi arrabbiare, si può anche non essere d'accordo e la politica può fare altre scelte, però certamente tali istituzioni hanno una loro autonomia ed è giusto che diano la loro valutazione e i loro giudizi. Lei stesso è stato molto contrariato rispetto a quanto è stato scritto e detto dalla Corte dei conti. L'idea che avete - posso dirlo? - è autoritaria: pensate di poter comandare su tutto, ma non è così. Avete il diritto di governare, perché il popolo vi ha dato la maggioranza per farlo, ma non di mettere in discussione gli organi di controllo, che sono autonomi e rappresentano l'insieme degli italiani e del Parlamento. (Applausi).