Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 075 del 01/06/2023 - Interrogazione: revisione del PNRR italiano e la sua integrazione con misure inerenti al programma REPowerEU
lunedì 5 giugno 2023
Interrogazione: revisione del PNRR italiano e la sua integrazione con misure inerenti al programma REPowerEU
Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00485
Atto n. 3-00485
Pubblicato il 31 maggio 2023, nella seduta n. 74
Svolto question time il 1° giugno 2023 nella seduta n. 75 dell'Assemblea
ALFIERI, BOCCIA, MANCA - Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. -
Premesso che:
la piena attuazione del PNRR rappresenta una prova fondamentale per la credibilità e l’affidabilità dell’Italia nel contesto internazionale. La rinuncia, anche parziale, al conseguimento degli obiettivi e delle riforme del PNRR, come recentemente prefigurato da diversi esponenti del Governo, avrebbe molteplici ricadute negative per il nostro Paese e per la stessa immagine dell'Unione europea;
l’attuazione del PNRR implica un percorso serrato fino al 30 giugno 2026, previsto dalla decisione di esecuzione del Consiglio relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia, cui sono legate le 10 rate di erogazione di risorse fondamentali per il raggiungimento di tutti i traguardi e gli obiettivi (milestone e target) obbligatori del piano. Tuttavia, le incertezze del Governo in carica sul PNRR hanno determinato nel breve volgere di pochi mesi una situazione di stallo nella governance e nel processo di attuazione del piano, che rischiano di compromettere il raggiungimento degli obiettivi previsti per l’anno in corso e il conseguimento delle rate spettanti al nostro Paese. La quarta rata in scadenza a giugno 2023, legata al raggiungimento di 27 traguardi e obiettivi, e alla conseguente assegnazione di 16 miliardi di euro, per stessa ammissione dell’Esecutivo, è a fortissimo rischio;
in pochi mesi la positiva dote reputazionale acquisita nelle prime fasi di attuazione del PNRR è stata dilapidata dall’Esecutivo con vaghi annunci circa l'“impossibilità” di raggiungere gli obiettivi entro il 2026, “spostamenti” di opere sulle altre fonti di finanziamento e “cambiamenti del piano”, cui non è seguito nessun atto ufficiale. Anziché monitorare costantemente l’avanzamento dell’attuazione del piano da parte delle amministrazioni pubbliche e velocizzare le procedure, il Governo ha scelto la strada della discontinuità politica e amministrativa rispetto al passato, formalizzando, con il decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 aprile 2023, n. 41, un radicale cambiamento della governance del PNRR che sta generando forti rallentamenti;
risultano, inoltre, assolutamente insufficienti le attività di relazione e confronto con le istituzioni europee, come chiaramente indicato nella recente nota informativa del Parlamento europeo sullo stato di avanzamento dell'attuazione dei PNRR nazionali;
nonostante la Commissione europea abbia reso chiaro che la revisione dei piani nazionali sia possibile, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 21 del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, ad oggi risulta che dal Governo italiano non sia stata notificata alla Commissione alcuna formale richiesta di revisione del PNRR, a differenza di quanto già fatto da altri Stati membri. Non è stata inoltre richiesta la possibilità di trasferire le risorse assegnate in regime di gestione concorrente ai sensi dell’articolo 26 del regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e il Consiglio;
come indicato nella comunicazione della Commissione europea 2023/C 80/01, gli Stati membri sono stati invitati a presentare i PNRR modificati con il capitolo REPowerEU entro il 30 aprile 2023, e cioè prima del termine legale del 31 agosto 2023, al fine di consentirne la verifica e la valutazione da parte della Commissione stessa senza ritardi. Il Governo italiano a metà aprile comunicava di non essere ancora in grado di fornire nemmeno un'indicazione dei progetti che dovrebbero essere inclusi nel nuovo capitolo REPowerEU, e al contempo rendeva noto di avere intenzione di rivedere alcuni investimenti del PNRR, per mutate condizioni ed esigenze o per difficoltà di realizzazione nei tempi previsti;
nella raccomandazione specifica per il nostro Paese (COM(2023) 612 del 24 maggio 2023) presentata nel quadro del pacchetto di primavera del semestre europeo, la Commissione afferma che l’Italia dovrebbe perfezionare celermente il capitolo del PNRR dedicato a REPowerEU, al fine di avviarne rapidamente l'attuazione;
in tale contesto di grave incertezza, si moltiplicano le notizie e gli annunci di imminenti cambiamenti senza tuttavia garantire una corretta informazione alle Camere e senza fornire relazioni e schede progetto che rendano chiare le modifiche che il Governo intenderebbe apportare al PNRR, né tantomeno sull’inserimento, ai sensi del nuovo regolamento (UE) 2023/435, di un apposito capitolo dedicato al piano REPowerEU;
da ultimo emergono notizie di un possibile utilizzo delle risorse di pertinenza del PNRR, tra l’altro tema in discussione nell’ambito di una proposta di regolamento (COM(2023) 237 final) presso il Parlamento europeo, anche per la produzione di munizioni in conseguenza degli aiuti forniti all’Ucraina,
si chiede di sapere:
se il Governo abbia notificato alla Commissione europea, o si appresti a comunicare e in che tempi, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 21 del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, una formale richiesta di revisione del PNRR;
se intenda procedere tempestivamente alla presentazione del capitolo dedicato al piano REPowerEU all'interno del PNRR, come raccomandato dalla Commissione europea, comunque garantendo il coinvolgimento del Parlamento sulla definizione dei programmi ivi ricompresi e sull’utilizzo delle relative risorse, anche al fine di assicurare la coerenza con gli obiettivi fissati dal PNRR e la piena sostenibilità economico-sociale, territoriale e ambientale;
se intenda esprimere con chiarezza, sin da subito, la contrarietà all’utilizzo delle risorse di pertinenza del PNRR per la produzione di munizioni in conseguenza degli aiuti forniti all’Ucraina.
Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 075 del 01/06/2023
Stralcio
[…]
RISPOSTA
ALFIERI (PD-IDP). Signor Presidente, in attesa di avere la relazione semestrale sull'attuazione del PNRR e anche sui progetti che si intendono rivedere e che stiamo aspettando da tempo di sapere quali sono, chiedo al Ministro se abbia effettivamente notificato - noi non lo sappiamo - alla Commissione l'intenzione formale di rivedere i progetti e quali siano. Lo chiedo perché lo stiamo aspettando da tempo.
Faccio riferimento in particolare al capitolo di REPowerEU, perché secondo le raccomandazioni previste nel dispositivo iniziale dovrebbero essere presentati entro il 30 aprile, quindi siamo in ritardo. Il Ministro ci ha fatto sapere più volte che c'è la data di fine agosto, ma quella è la data ultima, quindi siamo molto preoccupati che si accumulino ritardi su ritardi e che non scattino risorse anche della programmazione precedente che possono essere utilizzate.
Soprattutto, signor Ministro, conoscere il vostro intendimento anche alla luce dell'odierna approvazione di uno strumento a disposizione di tutti i Paesi europei con un meccanismo analogo al Meccanismo europeo di stabilità (MES), per cui si può decidere di approvarlo e poi i singoli Paesi decidono se attivarlo o meno. Nell'Act to support ammunition production (ASAP) si afferma che a livello nazionale i Paesi possono avvalersi dei fondi di coesione o dei fondi del PNRR.
Noi siamo decisamente contrari e chiediamo se il Governo intenda utilizzare i fondi del PNRR o fondi di coesione, prendendo quindi risorse da progetti che sono originariamente definiti sul PNRR e spostandole su provvedimenti che non hanno a che fare col PNRR, ma che, ad esempio, possono servire per progetti attinenti alla difesa. Siccome a livello europeo abbiamo già lo European facility, che è il meccanismo di rimborso per scelte importanti come quelle di sostegno al Governo ucraino per il diritto alla legittima difesa, penso non ce ne sia davvero bisogno, ma vogliamo sapere se il Governo intenda avvalersi di quella facoltà a cui siamo decisamente contrari. (Applausi).
PRESIDENTE. Il ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, onorevole Fitto, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.
FITTO, ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. Signor Presidente, vengono poste diverse questioni contemporaneamente, quindi farò una sintesi delle tre per dire che l'Italia sta seguendo esattamente il percorso che stanno seguendo tutti gli altri Stati membri. Vorrei ricordare che ad oggi sono solo cinque i Paesi europei che hanno presentato le modifiche del loro Piano nazionale di ripresa e resilienza insieme al REPowerEU, quindi non c'è alcun ritardo da nessuna parte.
Soprattutto, in una comparazione con gli altri Paesi europei si può intravedere, come emergerà in modo molto dettagliato dalla relazione che abbiamo presentato, che non esiste un ritardo, ma ci sono un dialogo e un confronto costanti con la Commissione europea rispetto agli obiettivi da realizzare all'interno di questa modifica. Tali obiettivi partono da un dato, il primo, che è collegato alla presentazione del capitolo aggiuntivo REPowerEU, per il quale il Governo ha per tempo avviato un tavolo unico con tutti i soggetti interessati, a partire dalle parti sociali e dalle organizzazioni datoriali, ma anche e soprattutto con le principali aziende di Stato interessate, per poter costruire due interventi che sul fronte del Repower vanno dal rafforzamento infrastrutturale sul fronte della rete energetica al mettere in campo interventi sul fronte degli incentivi.
A tale proposito, abbiamo avviato dei confronti nell'ambito dei tempi previsti. Abbiamo già individuato la possibilità di avere risposte preventive sull'ammissibilità o meno degli interventi, perché questo ci consente di avere preventivamente un quadro che si definirà con la presentazione del programma REPowerEU in forma aggiuntiva, come capitolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nei termini previsti da regolamento, ossia il 31 agosto di quest'anno. Questo dice il regolamento; può anche non piacere, ma è così.
L'ultima considerazione è collegata alla richiesta specifica sulla questione relativa al regolamento della Commissione europea per la produzione di munizioni (ASAP), sulla quale proprio oggi il Parlamento europeo si è espresso. Abbiamo già detto - ma lo voglio ribadire in modo mol
to chiaro - che il sostegno non è in discussione. La facoltà di accedere all'utilizzo di quelle risorse a tale scopo, per quanto riguarda questo Governo, non è in alcun modo all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Boccia, per due minuti.
BOCCIA (PD-IDP). Signor Presidente, ministro Fitto, le sue rassicurazioni non ci rassicurano, intanto perché oggi qui prendiamo atto che su REPowerEU non c'è ancora una formale richiesta di revisione, mentre non solo questa c'è stata nel dibattito italiano, ma è evidente che il Partito Democratico le chiede da settimane i dettagli dei progetti modificati. Ad ogni modo, ci torneremo in Aula presto, perché abbiamo chiesto di confrontarci con la maggioranza con uno specifico atto indirizzo.
Signor Ministro, oggi a Bruxelles il Gruppo dei Socialisti e Democratici ha presentato, su iniziativa del Partito Democratico e della delegazione italiana, emendamenti che prevedevano espressamente l'eliminazione della possibilità di utilizzo, attraverso i fondi del PNRR, di risorse per l'acquisto di armi e munizioni - gliela dico così perché questa è la sostanza - ma sono stati respinti e affossati dai suoi colleghi nel Parlamento europeo. Infatti, i deputati del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, di Identità e Democrazia e del Partito Popolare Europeo hanno votato contro. Quindi, signor Ministro, noi dovremmo fidarci della sua parola, ma oggi nella seduta plenaria del Parlamento europeo è andata in scena esattamente un'azione opposta a quella che lei ha riferito qui. Con il voto dei Gruppi appartenenti al centrodestra italiano, oggi sono stati affossati emendamenti che ci avrebbero garantito che quelle risorse non sarebbero mai state utilizzate a tal fine. Ricordo a tutti noi che il PNRR lo abbiamo ottenuto per ridurre le diseguaglianze, i divari territoriali, generazionali e di genere e soprattutto per rafforzare scuola, sanità, trasporti, transizione ecologica, transizione digitale e inclusione sociale.
Signor Ministro, è necessario votare su questo no. Non ci bastano le sue parole. È evidente che il voto a favore di questa possibilità espresso oggi dai Gruppi di centrodestra presenti nel Parlamento europeo ci preoccupa. Ragion per cui, signor Presidente, il Partito Democratico conferma la necessità di votare al più presto un atto di indirizzo che trasformi l'impegno del ministro Fitto in atti non più reversibili. (Applausi).