PNRR: comunicazioni del Presidente del Consiglio in Aula - Risoluzione n. 1 approvata
mercoledì 28 aprile 2021
Martedì 27 Aprile 2021
PNRR: comunicazioni del Presidente del Consiglio in Aula
L'Assemblea il 27 aprile ha approvato la proposta di risoluzione n. 1 della maggioranza sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio Draghi in vista della trasmissione alla Commissione europea del Piano nazionale di ripresa e resilienza; le altre proposte sono state respinte.
Legislatura 18ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 320 del 27/04/2021
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI IN VISTA DELLA TRASMISSIONE ALLA COMMISSIONE EUROPEA DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
PROPOSTE DI RISOLUZIONE NN. 1, 2 E 3
(6-00188) n. 1 (27 aprile 2021)
Licheri, Romeo, Bernini, Malpezzi, De Petris, Faraone, Unterberger.
Approvata
Il Senato,
premesso che:
la pandemia globale da Covid-19 ha generato una profonda crisi economica con un conseguente calo del prodotto interno lordo dell'8,9 per cento nel 2020 e sta producendo gravi effetti economici, sociali e sanitari eterogenei tra aree del Paese e che incidono, in particolare, sulle condizioni degli anziani, delle donne e dei giovani;
il Governo, in coerenza con gli indirizzi espressi dal Parlamento, dopo le misure di sostegno a famiglie e imprese già erogate all'inizio del 2021 e nel corso 2020, si accinge ad adottare nuovi provvedimenti che contribuiranno al riavvio della ripresa economica per mezzo di un ulteriore scostamento di bilancio di 40 miliardi di euro per l'anno 2021 (2,3 per cento del PIL) e di circa 6 miliardi di euro medi annui (0,3 per cento del PIL) per il periodo 2022-2033, autorizzato dal Parlamento il 22 aprile 2021;
l'Italia soffre di alcune debolezze strutturali rispetto agli altri Stati europei, richiamate anche nelle Raccomandazioni specifiche per il Paese 2019 e 2020 della Commissione, e segnatamente una crescita della produttività ristagnante, marcate diseguaglianze nella partecipazione alla vita economica di donne e giovani e con particolare riferimento ai consistenti divari territoriali e alle aree interne;
il Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020 ha concordato il Quadro finanziario pluriennale di 1.074,3 miliardi di euro, nonché il programma Next generation EU (NGEU) da 750 miliardi di euro, risorse ingenti da destinare al contrasto delle conseguenze economiche della crisi sanitaria da Covid-19. Questo dispositivo è finalizzato al sostegno di investimenti e riforme degli Stati membri che siano di impulso ad una rapida e duratura ripresa delle loro economie nazionali, con particolare attenzione alla transizione verde e digitale, incentivando altresì un modello di crescita e di sviluppo sostenibili;
considerato che:
il Regolamento (UE) n. 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021 istituisce il Dispositivo per la ripresa e la resilienza e che gli Stati membri che vogliano accedervi sono tenuti a consegnare il Programma nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) di norma entro il 30 aprile;
il Governo ha applicato l'articolo 18, paragrafo 3, del suddetto Regolamento secondo cui, eccezionalmente, il PNRR può essere trasmesso in un unico documento integrato insieme al Piano nazionale di riforma (PNR);
il PNRR intende raggiungere due obiettivi principali, nel rispetto delle priorità orizzontali definite relativamente a donne, giovani e Sud: favorire la ripresa economica in seguito alla crisi pandemica e affrontare le debolezze strutturali del Paese, fornendo al contempo gli strumenti necessari per affrontare le sfide della trasformazione digitale, del contrasto al cambiamento climatico e della coesione sociale indicate dalla Commissione, nell'ambito di un nuovo paradigma di transizione ecologica;
il 40 per cento delle risorse territorializzabili del Piano sono destinate al Mezzogiorno, al fine di garantire pari diritti a tutti i cittadini delle diverse aree del Paese attraverso la necessaria perequazione;
a questo scopo, il Piano si compone di sei missioni e sedici componenti per interventi complessivi pari a 191,5 miliardi a valere sul Dispositivo di ripresa e resilienza (RRF) e 30,04 miliardi a valere sul Fondo nazionale complementare (FNC);
le sei missioni sono così suddivise: Missione 1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura, 40,7 miliardi a cui se ne aggiungono 8,5 a valere sul FNC; Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica, 59,3 miliardi a cui se ne aggiungono 9,3 a valere sul FNC; Missione 3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile, 25,1 miliardi a cui se ne aggiungono 6,3 a valere sul FNC; Missione 4 - Istruzione e ricerca, 30,9 miliardi a cui si aggiunge 1 miliardo a valere sul FNC; Missione 5 - Inclusione e coesione, 19,8 miliardi a cui se ne aggiungono 2,6 a valere sul FNC e Missione 6 - Salute, 15,6 miliardi a cui se ne aggiungono 2,9 a valere sul FNC;
i successivi interventi normativi in materia economica si muoveranno in coerenza con la politica di investimento verso le transizioni ecologica e digitale e le finalità di alcuni progetti particolarmente qualificanti, come il superbonus al 110 per cento e la rigenerazione del patrimonio pubblico residenziale, nonché con le priorità orizzontali, con particolare riferimento alle misure in materia di occupazione femminile;
sono, inoltre, previste la riforma della pubblica amministrazione, volta a favorire la semplificazione e l'efficacia dell'attività amministrativa, la digitalizzazione dei servizi, gli investimenti in capitale umano e il ricambio generazionale, la riforma della giustizia, volta a garantire la riduzione dei tempi dei processi, e smaltire gli arretrati giudiziari, sei riforme abilitanti trasversali, riforme settoriali finalizzate alla piena realizzazione degli investimenti, nonché la riforma del fisco che, pur non ricompresa nel PNRR, è parte integrante della strategia di riforme del Governo;
le riforme previste dal PNRR troveranno una più puntuale definizione nei conseguenti atti legislativi;
il Governo adotterà un sistema di attuazione e monitoraggio, controllo, audit e verifica dell'attuazione che favorirà una pronta realizzazione degli interventi nel rispetto della trasparenza, dei controlli amministrativo-contabili e di legalità, anche al fine di evitare doppi finanziamenti dei medesimi interventi a valere sulle risorse Next generation EU, della politica di coesione europea per il periodo 2021-2027, nonché sulle risorse ordinarie del bilancio dello Stato e sul FNC, in coerenza con le indicazioni dell'Unione europea;
il Governo ha tenuto conto delle priorità di intervento e delle modalità di stesura del PNRR indicate dal Parlamento sia in occasione della presentazione delle linee guida del Governo per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza con l'approvazione della risoluzioni 6-00138 della Camera e 6-00134 del Senato il 13 ottobre 2020 sia con gli orientamenti sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e di resilienza contenute nelle risoluzioni 6-00179 della Camera e n. 6-00181 del Senato approvate il 31 marzo 2021;
alla complessiva implementazione delle indicazioni espresse dal Parlamento attraverso le richiamate risoluzioni potrà provvedersi anche in successivi interventi normativi;
udite le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, le approva e
impegna il Governo:
a trasmettere il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Commissione europea;
ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni, le province autonome e gli enti locali nelle fasi successive del PNRR e la trasmissione della necessaria documentazione relativa al conseguimento dei traguardi e degli obiettivi intermedi contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, in modo da consentire al Parlamento di monitorare l'attuazione e l'impatto dei singoli interventi, il rispetto dei tempi e degli obblighi di risultato previsti dal regolamento (UE) 2021/241.