Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Posta elettronica certificata: per intesa su schema DPCM
Conferenza Regioni
e Province Autonome
mercoledì 29 aprile 2009
in allegato il documento in formato pdf
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
09/031/CU/C1
INTESA SULLO SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI RECANTE LE MODALITÀ DI ATTIVAZIONE, DI RILASCIO E DI USO DELLA CASELLA DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA AI CITTADINI, AI SENSI DELL’ARTICOLO 16 BIS, COMMA 7, DEL DECRETO LEGGE 29 NOVEMBRE 2008, N. 185
Punto 3) - Elenco A - O.d.g. Conferenza Unificata
Le Regioni e le Province Autonome esprimono la propria intesa sullo schema di
decreto recante disposizioni in materia di rilascio e di uso della casella di PEC
assegnata ai cittadini al Governo con le seguenti raccomandazioni:
1. Modificare se possibile il contenuto dell’art. 34 del DDL 1441-bis-B attualmente
in seconda lettura alla Camera dei Deputati, poiché esso è palesemente in
contraddizione con quanto disposto dall’art. 16-bis del DL 185; se ciò non fosse
possibile, sarà indispensabile intervenire con un provvedimento legislativo di
modifica o con una variazione al DPCM in oggetto in modo da regolamentare in
modo rigoroso le modalità di emissione e gestione della casella PEC del cittadino.
Quando questa, infatti, è rilasciata dalle pubbliche amministrazioni, deve essere
unica per un cittadino rappresentando ai fini pubblici il suo unico ed univoco
domicilio digitale.
2. E’ necessario approfondire il senso del comma 6 dell’art. 16-bis del DP 185,
orientandolo in modo che possa avere attuazione legittima e utile, Si chiede di
verificare se tale orientamento possa andare nel senso della restrizione alle sole
comunicazioni fra le pubbliche amministrazioni e i propri dipendenti che
concernono il rapporto di lavoro, identificando quindi queste caselle PEC con
quelle in dotazione per le attività lavorative e non attribuendo ad esse gli obblighi
stabiliti per le caselle PEC richieste volontariamente da un cittadino ai sensi del DL
185.
3. Considerato che alcuni aspetti attuativi saranno correttamente definiti in sede di
definizione del capitolato tecnico del futuro bando per gli affidatari del servizio, è
opportuno che il testo del capitolato sia concertato con le Regioni e le Province
autonome, oltre che con ANCI ed UPI.
4. In relazione a quanto previsto all’art. 5 dello schema di decreto, è necessario che
vengano specificati all’interno del capitolato di gara per l’identificazione
dell’affidatario, specifici criteri atti a eliminare il rischio che si crei una posizione
dominante da parte dell’affidatario del servizio e per non introdurre criticità
operative per le PP.AA in particolare per quelle che già stanno distribuendo le
caselle ai propri cittadini.
5. Lo spirito con il quale è stata affrontata l’istruttoria tecnica del DPCM è stato molto
collaborativo da parte di tutti, nella convinzione che l’attuazione delle finalità del
provvedimento potranno portare benefici e che tali benefici saranno duraturi se nel
futuro si potranno sempre concertare tutte le azioni operative di competenza delle
pubbliche amministrazioni, centrali regionali e locali, volte all’attuazione e al
potenziamento dell’iniziativa. Altrettanto necessario appare discutere e risolvere in
modo concertato i casi di criticità operative e i conseguenti affinamenti normativi e
tecnologici che certamente potranno presentarsi in futuro.
Si chiede pertanto al Governo d’istituire un tavolo tecnico permanente di
discussione e concertazione sul “domicilio digitale”, finalizzato a dare piena
attuazione a quanto disposto dall’art. 16-bis del DL 185.
Roma, 29 aprile 2009
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
09/031/CU/C1
INTESA SULLO SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO DEI MINISTRI RECANTE LE MODALITÀ DI ATTIVAZIONE,
DI RILASCIO E DI USO DELLA CASELLA DI POSTA ELETTRONICA
CERTIFICATA AI CITTADINI, AI SENSI DELL’ARTICOLO 16 BIS, COMMA
7, DEL DECRETO LEGGE 29 NOVEMBRE 2008, N. 185
Punto 3) - Elenco A - O.d.g. Conferenza Unificata
Le Regioni e le Province Autonome esprimono la propria intesa sullo schema di
decreto recante disposizioni in materia di rilascio e di uso della casella di PEC
assegnata ai cittadini al Governo con le seguenti raccomandazioni:
1. Modificare se possibile il contenuto dell’art. 34 del DDL 1441-bis-B attualmente
in seconda lettura alla Camera dei Deputati, poiché esso è palesemente in
contraddizione con quanto disposto dall’art. 16-bis del DL 185; se ciò non fosse
possibile, sarà indispensabile intervenire con un provvedimento legislativo di
modifica o con una variazione al DPCM in oggetto in modo da regolamentare in
modo rigoroso le modalità di emissione e gestione della casella PEC del cittadino.
Quando questa, infatti, è rilasciata dalle pubbliche amministrazioni, deve essere
unica per un cittadino rappresentando ai fini pubblici il suo unico ed univoco
domicilio digitale.
2. E’ necessario approfondire il senso del comma 6 dell’art. 16-bis del DP 185,
orientandolo in modo che possa avere attuazione legittima e utile, Si chiede di
verificare se tale orientamento possa andare nel senso della restrizione alle sole
comunicazioni fra le pubbliche amministrazioni e i propri dipendenti che
concernono il rapporto di lavoro, identificando quindi queste caselle PEC con
quelle in dotazione per le attività lavorative e non attribuendo ad esse gli obblighi
stabiliti per le caselle PEC richieste volontariamente da un cittadino ai sensi del DL
185.
3. Considerato che alcuni aspetti attuativi saranno correttamente definiti in sede di
definizione del capitolato tecnico del futuro bando per gli affidatari del servizio, è
opportuno che il testo del capitolato sia concertato con le Regioni e le Province
autonome, oltre che con ANCI ed UPI.
4. In relazione a quanto previsto all’art. 5 dello schema di decreto, è necessario che
vengano specificati all’interno del capitolato di gara per l’identificazione
dell’affidatario, specifici criteri atti a eliminare il rischio che si crei una posizione
dominante da parte dell’affidatario del servizio e per non introdurre criticità
operative per le PP.AA in particolare per quelle che già stanno distribuendo le
caselle ai propri cittadini.
5. Lo spirito con il quale è stata affrontata l’istruttoria tecnica del DPCM è stato molto
collaborativo da parte di tutti, nella convinzione che l’attuazione delle finalità del
provvedimento potranno portare benefici e che tali benefici saranno duraturi se nel
futuro si potranno sempre concertare tutte le azioni operative di competenza delle
pubbliche amministrazioni, centrali regionali e locali, volte all’attuazione e al
potenziamento dell’iniziativa. Altrettanto necessario appare discutere e risolvere in
modo concertato i casi di criticità operative e i conseguenti affinamenti normativi e
tecnologici che certamente potranno presentarsi in futuro.
Si chiede pertanto al Governo d’istituire un tavolo tecnico permanente di
discussione e concertazione sul “domicilio digitale”, finalizzato a dare piena
attuazione a quanto disposto dall’art. 16-bis del DL 185.
Roma, 29 aprile 2009