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News

 

Documento della Conferenza delle Regioni del 19 dicembre

Sanità: risorse SSN 2013, l'intesa delle Regioni

 

(Regioni.it 2419 - 20/01/2014) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione del 19 dicembre 2013  ha dato il via libera all’intesa sulla proposta del Ministro della Salute di deliberazione Cipe concernente il riparto tra le Regioni delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale per l'anno 2013. L’intesa è collegata ad un accordo politico contenuto in un documento che la Conferenza ha  approvato lo stesso 19 dicembre.
Si riporta di seguito il testo integrale del documento che è stato pubblicato anche nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it.
La Conferenza delle Regioni e Province autonome riunitasi in data odierna sulla proposta di riparto delle risorse destinate al finanziamento del SSN per l’anno 2013, nel ribadire l’attuazione in via sperimentale, essendo ormai a fine anno, dei costi standard , ha concordato l’Accordo politico nei termini sotto indicati e riportati nella tabella allegata.
La Conferenza evidenzia:
- La necessità di rivedere e riqualificare i criteri di cui all’articolo 27 del d.lgs 68/2011 sulla “determinazione dei costi e dei fabbisogni standard regionali”, tenendo conto del trend di miglioramento per il raggiungimento degli standard di qualità e attraverso nuove modalità di pesature, da definire entro il I trimestre del 2014, secondo i criteri già indicati dall’art.1 comma 34, della Legge 662/96;
- L’utilizzo delle risorse accantonate nei riparti per gli anni 2012 e 2013 relativi ai meccanismi premiali, tenendo anche conto dei criteri di riequilibrio nel riparto.
Tabella allegata
( red / 20.01.14 )

 

Fondo sanitario 2013: primo riparto con costi standard

 

(Regioni.it 2408 - 19/12/2013) “Abbiamo raggiunto l’accordo che prevede l’applicazione dei costi standard”, annuncia Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, al termine della riunione del 19 dicembre 2013.
“Inoltre – spiega Errani - abbiamo anche raggiunto l’accordo per quanto riguarda il fondo sulla premialità”, così come era previsto.
"L'accordo raggiunto tra le Regioni – sottolinea il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, -  per il riparto del fondo sanitario è una buona notizia, certo questo è un anno duro e difficile".
"Di fatto - ricorda Marini - solo quest'anno abbiamo perso un miliardo e trecento milioni e, quanto a risorse, siamo tornati indietro di un decennio. Il riparto è tuttavia utile e necessario e le Regioni hanno condiviso i costi standard ed i criteri di premialità". "Arrivano buone notizie - ha commentato il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio - in questa "casa" l'accordo tra le Regioni e tra queste e il Governo e' stato trovato in tempi rapidi. Ringrazio le Regioni, il ministero della Salute e tutti coloro che hanno lavorato per il raggiungimento di questo obiettivo". Anche il lavoro per il Patto della salute e' a buon punto, ha detto Delrio.
( red / 19.12.13 )
Riparto sanità 2013: giudizi positivi dai Presidenti delle Regioni

Le dichiarazioni di Caldoro, Zaia, Cota, Chiodi, Zingaretti, Frattura

(Regioni.it 2409 - 20/12/2013) Trovata l'intesa sul riparto del Fondo sanitario nazionale 2013 che per la prima volta vede l'introduzione dei costi standard nella sanità, che apre la possibilità anche per siglare un nuovo Patto Salute (vedi anche "Regioni.it" n. 2408). "E' bene che le Regioni abbiano trovato l'intesa sul riparto del fondo nazionale sanitario, - ha dichiarato il presidente della regione Campania Stefano Caldoro - introducendo i costi standard, ma per il 2014 vogliamo che vengano introdotti nuovi criteri, per altro gia' previsti".   "Vogliamo regole del gioco - ha ribadito Caldoro  - piu' moderne e condivise". La Campania chiede l'introduzione di altri criteri: dall'epidemiologia agli aspetti territoriali, alle aspettative di vita. "la buona notizia comunque che le Regioni abbiano fatto uno sforzo anche politico per riuscire ad arrivare in breve tempo ad un'intesa". 
Soddisfatto il presidente del Veneto, Luca Zaia: "l'accordo faticosamente raggiunto puo' essere l'inizio della fine degli sprechi in sanita'. Il Veneto ha vinto una battaglia durata 3 anni, perche' tutto il riparto del fondo sanitario nazionale 2013 e' stato fatto sulla base dei costi standard. Un giorno storico che piu' di qualcuno pensava non arrivasse mai".
Il presidente Roberto Cota, spiega che "al Piemonte spettera' proporzionalmente di piu' in ragione che dei costi standard, che riconoscono la virtuosita' del nostro sistema sanitario. Ma resta il solito problema, che lo Stato abbia ridotto il montante del fondo sanitario".
Il presidente dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, si dice soddisfatto: “per l'intesa raggiunta tra le Regioni sul riparto del Fondo nazionale sanitario: il sistema delle Regioni, come sempre, ha tenuto".
Mentre il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, sostiene che sia stato “compiuto un importante passo in avanti recuperando importanti risorse economiche rispetto a quanto ci era stato prospettato dal Governo nella ripartizione del Fondo sanitario nazionale. Per quanto ci riguarda, in tutte le sedi opportune, continueremo a far valere le nostre ragioni e richieste per evitare che sia determinante come unico criterio il censimento demografico dell'Istat che di fatto non corrisponde alla realta' e che rappresenta una questione ancora aperta”. Il riparto del Fondo sanitario 2013, per la Regione Molise, in termini di risorse "è in linea con quello dello scorso anno. Siamo soddisfatti soprattutto per il lavoro e l'intesa raggiunta rapidamente tra tutte le Regioni". E' il commento del presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, al termine dei lavori della Conferenza Stato-Regioni sul riparto del Fondo sanitario 2013. “La Toscana è ragionevolmente soddisfatta per il riparto del Fondo sanitario 2013": sono le parole dell'assessore alla Salute della Regione Toscana, Luigi Marroni. “Come ogni anno, quando c'è il riparto del Fondo, ognuno ha comprensibilmente qualche cosa da dire, qualche osservazione da fare – ha osservato Marroni - ma noi siamo nel complesso ragionevolmente soddisfatti”. “Soddisfazione per il risultato del riparto sanitario che risulta in linea con le migliori previsioni e per l'intesa raggiunta tra le regioni che consente di far partire i costi standard” è stata espressa dal vicepresidente e assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo. Su un totale di 109,9 miliardi a livello nazionale alla Liguria arriveranno 3 miliardi e 981 milioni, con una riduzione di 44 milioni di euro rispetto al 2012, a fronte di una decurtazione di 1 miliardo e 250 milioni a livello nazionale. “L'introduzione dei costi standard sulla base delle tre regioni benchmark individuate Marche, Umbria e Veneto - ha detto Montaldo - sarebbe stata particolarmente penalizzante per la Liguria, perché avrebbe portato ad una riduzione di 73 milioni di euro, ma grazie all'accordo tra le regioni è stato attivato un fondo di riequilibrio e premialità che ha consentito di attenuare gli effetti immediati e di dare così un riconoscimento alle regioni che hanno ottenuto i migliori risultati anche in termini di risanamento". Secondo la vice presidente della Regione Calabria, Antonella Stasi, si è trattato di “un riparto difficile, molto teso ma nel complesso positivo. Al banco di prova sul primo riparto del FSN fatto con costi standard, alla Calabria era stato assegnato un taglio di 17,7 milioni, in parte dovuto anche alla minor popolazione posta alla base del calcolo. Ma grazie all'utilizzo di un fondino siamo riusciti a riequilibrare i conti recuperando per la Calabria una somma complessiva di 32 milioni. E' stato compiuto dunque un importante passo in avanti convinti che la legge sui costi standard va bene nei principi ma va modificata nell'applicazione complessiva.  A penalizzare la Calabria - ha concluso la Stasi - è soprattutto il calcolo della popolazione pesata, diatriba storica con alcune regioni del nord, che purtroppo è applicata anche nei costi standard, ma che per il futuro dovrà essere rinnovata. All'accordo sul riparto, dunque, è stato associato un accordo politico di base che prevede per il 2013 una compensazione delle risorse per le regioni in perdita e per il 2014 la modifica dei criteri”.
 
( red / 20.12.13 )

Costi standard: definite le tre Regioni di riferimento

Si tratta di Umbria, Emilia-Romagna e Veneto

(regioni.it) “Sono state le Regioni a proporre l'introduzione dei costi standard per evitare i tagli lineari e per lavorare nella direzione di una maggiore qualità ed efficienza del servizio sanitario nazionale”, lo ha ricordato la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine dei lavori della Conferenza delle Regioni che oggi ha presieduto e che ha individuato per la Conferenza Stato Regioni le tre Regioni di riferimento per la determinazione dei costi standard ai fini del riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale. Sulla scorta delle cinque Regioni individuate quali eleggibili: Umbria, Emilia Romagna; Marche, Lombardia e Veneto, la Conferenza ha indicato le seguenti tre Regioni di riferimento: Umbria, Emilia Romagna e Veneto.

“La Conferenza – ha preannunciato infine la Presidente Marini - valuterà  già nella prossima seduta una proposta che individui ulteriori criteri per i costi standard in sanità per l'anno 2014”.  COSTI STANDARD IN SANITA’: DEFINITE LE REGIONI DI RIFERIMENTO Sanita': da Regioni proposta per ampliare Regioni benchmark Presidente Marini, ne discuteremo nei prossimi giorni   Conferenza Regioni 05/12/2013: dichiarazione presidente Catiuscia Marini su costi standard in sanità - Regioni 'BENCHMARK'

( red / 05.12.13 )

Costi standard: esempio di federalismo responsabile

Conferenza stampa di Delrio, Lorenzin, Baretta e Marini

(regioni.it) La Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che il 5 dicembre ha presieduto la riunione della Conferenza delle regioni, ha rimarcato come l'avvio dell'applicazione dei costi standard si inserisca nella scia di quel “federalismo responsabile che abbiamo sempre difeso”, rientri nell'idea “dei costi standard come contributo responsabile delle Regioni alla governance della spesa sanitaria di questo Paese, come contributo di valorizzazione di buone pratiche per l'efficientamento di tutto il sistema sanitario nazionale”.
La scelta delle tre regioni benchmark per l'avvio dell'applicazione dei costi standard “è un momento molto importante perché dà un'indicazione forte di come un'assistenza di qualità possa conciliarsi con la sostenibilità economica”, ha affermato invece il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, in una conferenza stampa al termine della riunione della Conferenza Stato-Regioni con la quale è stata formalizzata la scelta delle tre regioni benchmark per l'applicazione dei costi standard in sanità (Emilia-Romagna, Umbria e Veneto).
“Per le Regioni – ha aggiunto Marini - si tratta di una sfida alta, peché accettare i costi standard significa invertire una cultura, quella dei tagli lineari al Fondo sanitario, contribuendo invece con responsabilità a un controllo della spesa sanitaria che non significa riduzione delle prestazioni e dell'assistenza”.
Il sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta, ha posto l'accento sul fatto che “revisione della spesa, qualità del servizio, federalismo sono un blocco unico sul quale si può dare segnale forte di rinnovamento e i costi standard sono punto di collegamento decisivo per tenere insieme tutto ciò. Quanto fatto oggi – ha concluso - è importante non solo per la sanità ma per un approccio generale alla spesa e ai rapporti tra entro e periferia nella qualità dei servizi”.
"Sono particolarmente soddisfatto di questo passaggio - ha proseguito Del Rio - perché la decisione di oggi consentirà di continuare il lavoro sul Patto per la salute. Siamo soddisfatti anche perché - ha aggiunto - il tema del fabbisogno standard si unisce anche al lavoro che stiamo facendo col sottosegretario Baretta sui fabbisogni di comuni e province, che è in fase avanzatissima e si inserisce sul riavvio del federalismo demaniale, in un percorso di avvio del binomio tra autonomia e responsabilità che è il binomio virtuoso del federalismo, fino ad oggi applicato con troppa poca costanza.
“Soddisfatta per questa giornata” anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin,  che ha raccontato di aver “visto nascere i costi standard in bicamerale per il federalismo e ci abbiamo lavorato tantissimo, come nuovo sistema per il riparto del fondo che portasse un obiettivo di riequilibrio delle finanze anche sulla base dell'efficienza dei servizi”. “Insieme alle Regioni – ha spiegato la Lorenzin -  stiamo portando avanti un lavoro che una volta a regime porterà un risparmio, secondo le stime fatte dalla Corte dei Conti, tra i 2 e i 3 miliardi di euro, ma soprattutto garantita' processi chiari di ripartizione delle risorse”.
“Oggi - ha aggiunto il ministro - partiamo con le prime tre regioni, ma presto il sistema sarà a regime in tutto il Paese. Ma soprattutto - ha proseguito Lorenzin - da qui si parte per il Patto per la salute, sul quale stanno lavorando i tecnici del ministero insieme a quelli delle Regioni, che sarà un grande piano di riprogrammaizone del sistema sanitario nazionale che ci permetterà di mettere in efficienza i servizi, valorizzare maggiormente i Lea che hanno sofferto in alcune parti del territorio nazionale in questi anni e, attraverso un risparmio interno, di riallocare le risorse in settori strategici del Servizio sanitario nazionale in modo da renderlo sostenibile ma sempre competitivo”. Il ministro della Salute ha tenuto infine a sottolineare che "siamo in una fase di grande evoluzione della sanità italiana all'interno del sistema europeo (citando l’applicazione della direttiva europea per la mobilità transfrontaliera), un'evoluzione che va colta per permettere al nostro Paese di essere competitivo. Quella dei costi standard ha concluso Lorenzin “è una grande sfida per le Regioni, al termine della quale potremo dire di aver creato sistema omogeneo dalla Lombardia alla Sicilia”.
( red / 05.12.13 )

Sanità: Conferenza delle Regioni su costi standard

 

(regioni.it) Sono state affidate ad un comunicato stampa le conclusioni a cui è pervenuta la Conferenza delle Regioni e delle province autonome, presieduta da Vasco Errani, dedicata al nuovo "patto per la salute" e tenutasi il 6 novembre. Le Regioni considerano fondamentale e non più rinviabile l’applicazione dei costi standard: una questione che abbiamo per primi proposto come Conferenza delle Regioni e che ora vogliamo accelerare.
Occorre quindi partire da subito, sapendo che l’applicazione per l’anno 2013 sarà di tipo sperimentale, mentre il 2014 sarà l’anno dell’applicazione a regime.
Chiederemo un incontro con il Ministro della Salute - che condivide con noi la necessità di accelerare il buon lavoro già avviato sul Patto per la Salute – confermando in quella sede la nostra decisione di approvare in  Conferenza Stato-Regioni il Decreto che individua le 5 regioni di riferimento per partire subito sperimentalmente sui costi standard già nel riparto 2013, considerando che siamo alla fine dell’anno, e nel 2014  si andrà pienamente  a regime.
Sottoporremo inoltre al Ministro una proposta innovativa per migliorare ulteriormente la definizione dei costi standard e la loro applicazione.
( red / 06.11.13 )
 

Lorenzin: mettere in atto misure necessarie per render operativa la 'riforma'

Errani: costi standard in sanità, presto decreto su 5 Regioni di riferimento

Lavoro per siglare il nuovo Patto per la salute

(regioni.it) Le Regioni danno il via ai costi standard. In particolare la Conferenza delle Regioni ha proposto l’applicazione già da questo fine anno: in via sperimentale dal 2013 e in via definitiva dal 2014.
Spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani: “Approveremo al piu' presto il decreto sulla definizione delle 5 Regioni di riferimento per i costi standard  e accelereremo con il ministro Lorenzin, ne sono convinto, il lavoro per siglare il nuovo Patto per la salute''.
L'applicazione dei costi standard nella sanità, secondo il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ''apre una nuova fase della sanita' regionale. Una prospettiva nuova in ragione della quale nessuno potra' poi disperdere risorse o lamentare diversi trattamenti e diversi costi regione per regione. Questo - ha aggiunto Chiodi - permettera' di allocare meglio le risorse finanziarie messe a disposizione delle Regioni, eliminando in questo modo le sacche di spreco''.
Per quanto riguarda il 2014, invece, Chiodi ha detto che le ''Regioni faranno una loro proposta migliorativa rispetto a quella presentata dal Ministero''.
Per il presidente della regione Piemonte, Roberto Cota, "hanno vinto la responsabilita' e l'efficienza. Vi sara' l'applicazione sperimentale gia' da quest'anno e definitiva dal prossimo, ma si partira' comunque subito".
"Come Regioni del nord, - ricorda ancora Cota - io, il presidente Maroni e il presidente Zaia avevamo posto questa questione dal punto di vista politico. Non si tratta di aver vinto, ma di aver fatto valere il principio della responsabilita' e dell' efficienza".
Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, si è detto soddisfatto dell'accordo in Conferenza delle Regioni sull'introduzione dei costi standard in sanità: "Battaglia vinta - commenta Zaia -, finalmente si parte! Con l'accordo sui costi
standard, riprende un cammino che era stato colpevolmente abbandonato dal 2011. E i risultati, in termini di finanza pubblica, sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti".
"Si da' finalmente corpo – aggiunge Zaia - a quella svolta che attendevamo da anni. Basti pensare che stiamo parlando e aggredendo un volume di risparmi potenziali pari a decine di miliardi, piu' di qualche finanziaria". "Un attendismo pernicioso quello posto sulla materia dai governi dal 2011 a oggi – insiste Zaia -, che ha consentito agli spreconi di continuare a sprecare e agli esecutivi di applicare i tagli orizzontali che uccidevano i virtuosi e non colpivano gli scialacquatori di denaro pubblico, avvilivano i servizi e costringevano le Regioni con i conti in ordine a tirare la cinghia anche piu' del necessario".
Il coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Luca Coletto, ha ribadito: ''Siamo di fronte ad una svolta storica, ad un passo che deve essere decisivo per risanare finalmente con i giusti metodi il buco della sanita' italiana. E' stata invertita la rotta, adesso pari avanti tutta''.
''Si parte subito applicando la normativa che gia' c'e' - aggiunge Coletto - e che costituisce un totale cambio di rotta rispetto al vecchio e ingiusto criterio della spesa storica che veniva applicato e regolarmente andava a colpire le Regioni virtuose come il Veneto. Si sanera' cosi' il non governo della spesa introdotto con i tagli orizzontali nel 2011''.
''A ruota - conclude Coletto - va il nuovo Patto per la Salute che dovra' essere un vero e proprio piano regolatore virtuoso per la costruzione di una nuova sanita' in Italia''.
E’ positivo il commento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, all'accordo: "Una gran buona notizia dalla Conferenza delle Regioni: la partenza dei costi standard, a cui se ne aggiunge un'altra altrettanto significativa con l'accelerazione sul Patto della salute".
"Accolgo con ottimismo l'invito del presidente Errani – aggiunge Lorenzin - e sono pronta fin da subito a mettere in atto tutte le misure necessarie per render operativa la 'riforma'. Quanto  emerso oggi conferma il buon lavoro svolto tra Governo e Regioni, quindi possiamo realisticamente avviare un processo di  riqualificazione del Sistema sanitario nazionale che punti su  organizzazione e qualita' fin dal prossimo anno".
 



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