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Costi standard: definite le tre Regioni di riferimento

Si tratta di Umbria, Emilia-Romagna e Veneto

(regioni.it) “Sono state le Regioni a proporre l'introduzione dei costi standard per evitare i tagli lineari e per lavorare nella direzione di una maggiore qualità ed efficienza del servizio sanitario nazionale”, lo ha ricordato la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine dei lavori della Conferenza delle Regioni che oggi ha presieduto e che ha individuato per la Conferenza Stato Regioni le tre Regioni di riferimento per la determinazione dei costi standard ai fini del riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale. Sulla scorta delle cinque Regioni individuate quali eleggibili: Umbria, Emilia Romagna; Marche, Lombardia e Veneto, la Conferenza ha indicato le seguenti tre Regioni di riferimento: Umbria, Emilia Romagna e Veneto.

“La Conferenza – ha preannunciato infine la Presidente Marini - valuterà  già nella prossima seduta una proposta che individui ulteriori criteri per i costi standard in sanità per l'anno 2014”.
 COSTI STANDARD IN SANITA’: DEFINITE LE REGIONI DI RIFERIMENTO Sanita': da Regioni proposta per ampliare Regioni benchmark Presidente Marini, ne discuteremo nei prossimi giorni   Conferenza Regioni 05/12/2013: dichiarazione presidente Catiuscia Marini su costi standard in sanità - Regioni 'BENCHMARK'

( red / 05.12.13 )

Costi standard: esempio di federalismo responsabile

Conferenza stampa di Delrio, Lorenzin, Baretta e Marini

(regioni.it) La Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che il 5 dicembre ha presieduto la riunione della Conferenza delle regioni, ha rimarcato come l'avvio dell'applicazione dei costi standard si inserisca nella scia di quel “federalismo responsabile che abbiamo sempre difeso”, rientri nell'idea “dei costi standard come contributo responsabile delle Regioni alla governance della spesa sanitaria di questo Paese, come contributo di valorizzazione di buone pratiche per l'efficientamento di tutto il sistema sanitario nazionale”.
La scelta delle tre regioni benchmark per l'avvio dell'applicazione dei costi standard “è un momento molto importante perché dà un'indicazione forte di come un'assistenza di qualità possa conciliarsi con la sostenibilità economica”, ha affermato invece il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, in una conferenza stampa al termine della riunione della Conferenza Stato-Regioni con la quale è stata formalizzata la scelta delle tre regioni benchmark per l'applicazione dei costi standard in sanità (Emilia-Romagna, Umbria e Veneto).
“Per le Regioni – ha aggiunto Marini - si tratta di una sfida alta, peché accettare i costi standard significa invertire una cultura, quella dei tagli lineari al Fondo sanitario, contribuendo invece con responsabilità a un controllo della spesa sanitaria che non significa riduzione delle prestazioni e dell'assistenza”.
Il sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta, ha posto l'accento sul fatto che “revisione della spesa, qualità del servizio, federalismo sono un blocco unico sul quale si può dare segnale forte di rinnovamento e i costi standard sono punto di collegamento decisivo per tenere insieme tutto ciò. Quanto fatto oggi – ha concluso - è importante non solo per la sanità ma per un approccio generale alla spesa e ai rapporti tra entro e periferia nella qualità dei servizi”.
"Sono particolarmente soddisfatto di questo passaggio - ha proseguito Del Rio - perché la decisione di oggi consentirà di continuare il lavoro sul Patto per la salute. Siamo soddisfatti anche perché - ha aggiunto - il tema del fabbisogno standard si unisce anche al lavoro che stiamo facendo col sottosegretario Baretta sui fabbisogni di comuni e province, che è in fase avanzatissima e si inserisce sul riavvio del federalismo demaniale, in un percorso di avvio del binomio tra autonomia e responsabilità che è il binomio virtuoso del federalismo, fino ad oggi applicato con troppa poca costanza.
“Soddisfatta per questa giornata” anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin,  che ha raccontato di aver “visto nascere i costi standard in bicamerale per il federalismo e ci abbiamo lavorato tantissimo, come nuovo sistema per il riparto del fondo che portasse un obiettivo di riequilibrio delle finanze anche sulla base dell'efficienza dei servizi”. “Insieme alle Regioni – ha spiegato la Lorenzin -  stiamo portando avanti un lavoro che una volta a regime porterà un risparmio, secondo le stime fatte dalla Corte dei Conti, tra i 2 e i 3 miliardi di euro, ma soprattutto garantita' processi chiari di ripartizione delle risorse”.
“Oggi - ha aggiunto il ministro - partiamo con le prime tre regioni, ma presto il sistema sarà a regime in tutto il Paese. Ma soprattutto - ha proseguito Lorenzin - da qui si parte per il Patto per la salute, sul quale stanno lavorando i tecnici del ministero insieme a quelli delle Regioni, che sarà un grande piano di riprogrammaizone del sistema sanitario nazionale che ci permetterà di mettere in efficienza i servizi, valorizzare maggiormente i Lea che hanno sofferto in alcune parti del territorio nazionale in questi anni e, attraverso un risparmio interno, di riallocare le risorse in settori strategici del Servizio sanitario nazionale in modo da renderlo sostenibile ma sempre competitivo”. Il ministro della Salute ha tenuto infine a sottolineare che "siamo in una fase di grande evoluzione della sanità italiana all'interno del sistema europeo (citando l’applicazione della direttiva europea per la mobilità transfrontaliera), un'evoluzione che va colta per permettere al nostro Paese di essere competitivo. Quella dei costi standard ha concluso Lorenzin “è una grande sfida per le Regioni, al termine della quale potremo dire di aver creato sistema omogeneo dalla Lombardia alla Sicilia”.
( red / 05.12.13 )

Sanità: Conferenza delle Regioni su costi standard

 

(regioni.it) Sono state affidate ad un comunicato stampa le conclusioni a cui è pervenuta la Conferenza delle Regioni e delle province autonome, presieduta da Vasco Errani, dedicata al nuovo "patto per la salute" e tenutasi il 6 novembre. Le Regioni considerano fondamentale e non più rinviabile l’applicazione dei costi standard: una questione che abbiamo per primi proposto come Conferenza delle Regioni e che ora vogliamo accelerare.
Occorre quindi partire da subito, sapendo che l’applicazione per l’anno 2013 sarà di tipo sperimentale, mentre il 2014 sarà l’anno dell’applicazione a regime.
Chiederemo un incontro con il Ministro della Salute - che condivide con noi la necessità di accelerare il buon lavoro già avviato sul Patto per la Salute – confermando in quella sede la nostra decisione di approvare in  Conferenza Stato-Regioni il Decreto che individua le 5 regioni di riferimento per partire subito sperimentalmente sui costi standard già nel riparto 2013, considerando che siamo alla fine dell’anno, e nel 2014  si andrà pienamente  a regime.
Sottoporremo inoltre al Ministro una proposta innovativa per migliorare ulteriormente la definizione dei costi standard e la loro applicazione.
( red / 06.11.13 )
 

Lorenzin: mettere in atto misure necessarie per render operativa la 'riforma'

Errani: costi standard in sanità, presto decreto su 5 Regioni di riferimento

Lavoro per siglare il nuovo Patto per la salute

(regioni.it) Le Regioni danno il via ai costi standard. In particolare la Conferenza delle Regioni ha proposto l’applicazione già da questo fine anno: in via sperimentale dal 2013 e in via definitiva dal 2014.
Spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani: “Approveremo al piu' presto il decreto sulla definizione delle 5 Regioni di riferimento per i costi standard  e accelereremo con il ministro Lorenzin, ne sono convinto, il lavoro per siglare il nuovo Patto per la salute''.
L'applicazione dei costi standard nella sanità, secondo il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ''apre una nuova fase della sanita' regionale. Una prospettiva nuova in ragione della quale nessuno potra' poi disperdere risorse o lamentare diversi trattamenti e diversi costi regione per regione. Questo - ha aggiunto Chiodi - permettera' di allocare meglio le risorse finanziarie messe a disposizione delle Regioni, eliminando in questo modo le sacche di spreco''.
Per quanto riguarda il 2014, invece, Chiodi ha detto che le ''Regioni faranno una loro proposta migliorativa rispetto a quella presentata dal Ministero''.
Per il presidente della regione Piemonte, Roberto Cota, "hanno vinto la responsabilita' e l'efficienza. Vi sara' l'applicazione sperimentale gia' da quest'anno e definitiva dal prossimo, ma si partira' comunque subito".
"Come Regioni del nord, - ricorda ancora Cota - io, il presidente Maroni e il presidente Zaia avevamo posto questa questione dal punto di vista politico. Non si tratta di aver vinto, ma di aver fatto valere il principio della responsabilita' e dell' efficienza".
Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, si è detto soddisfatto dell'accordo in Conferenza delle Regioni sull'introduzione dei costi standard in sanità: "Battaglia vinta - commenta Zaia -, finalmente si parte! Con l'accordo sui costi
standard, riprende un cammino che era stato colpevolmente abbandonato dal 2011. E i risultati, in termini di finanza pubblica, sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti".
"Si da' finalmente corpo – aggiunge Zaia - a quella svolta che attendevamo da anni. Basti pensare che stiamo parlando e aggredendo un volume di risparmi potenziali pari a decine di miliardi, piu' di qualche finanziaria". "Un attendismo pernicioso quello posto sulla materia dai governi dal 2011 a oggi – insiste Zaia -, che ha consentito agli spreconi di continuare a sprecare e agli esecutivi di applicare i tagli orizzontali che uccidevano i virtuosi e non colpivano gli scialacquatori di denaro pubblico, avvilivano i servizi e costringevano le Regioni con i conti in ordine a tirare la cinghia anche piu' del necessario".
Il coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Luca Coletto, ha ribadito: ''Siamo di fronte ad una svolta storica, ad un passo che deve essere decisivo per risanare finalmente con i giusti metodi il buco della sanita' italiana. E' stata invertita la rotta, adesso pari avanti tutta''.
''Si parte subito applicando la normativa che gia' c'e' - aggiunge Coletto - e che costituisce un totale cambio di rotta rispetto al vecchio e ingiusto criterio della spesa storica che veniva applicato e regolarmente andava a colpire le Regioni virtuose come il Veneto. Si sanera' cosi' il non governo della spesa introdotto con i tagli orizzontali nel 2011''.
''A ruota - conclude Coletto - va il nuovo Patto per la Salute che dovra' essere un vero e proprio piano regolatore virtuoso per la costruzione di una nuova sanita' in Italia''.
E’ positivo il commento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, all'accordo: "Una gran buona notizia dalla Conferenza delle Regioni: la partenza dei costi standard, a cui se ne aggiunge un'altra altrettanto significativa con l'accelerazione sul Patto della salute".
"Accolgo con ottimismo l'invito del presidente Errani – aggiunge Lorenzin - e sono pronta fin da subito a mettere in atto tutte le misure necessarie per render operativa la 'riforma'. Quanto  emerso oggi conferma il buon lavoro svolto tra Governo e Regioni, quindi possiamo realisticamente avviare un processo di  riqualificazione del Sistema sanitario nazionale che punti su  organizzazione e qualita' fin dal prossimo anno".
 
( red / 06.11.13 )

 

 



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