Richiesto incontro urgente al Presidente del Consiglio
Legge di stabilità: a rischio sostenibilità servizi fondamentali
Regioni: preoccupazione per effetti legge di stabilità su sanità e trasporto pubblico locale
Legge di stabilità: Rossi, rapporti tesi con il Governo
"Stoppato" in Stato-Regioni il regolamento su standard ospedalieri
La posizione delle Regioni
Le legge di stabilità mette a rischio i servizi e la tenuta dei conti
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(regioni.it) La Conferenza delle Regioni ha consegnato al Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni il seguente documento sulla Legge di Stabilità 2013: Le Regioni ritengono che il testo della Legge di stabilità cosi come approvato dalla Camera dei Deputati non consenta di assicurare l’erogazione dei servizi per i cittadini e prefiguri per tutte le Regioni nel 2013 un concreto rischio in merito alla tenuta dei conti, che comporterà per lo Stato Italiano un problema serissimo e nuovo, in assenza del Patto per la Salute. Occorrerà una modifica reale del testo per consentire la stabilità minima del sistema ed assicurare servizi essenziali. Le Regioni pertanto coinvolgeranno il Senato e si convocheranno giovedì 29 prossimo in seduta straordinaria per verificare le modifiche occorse al testo e decidere sulle iniziative conseguenti da intraprendere in riferimento alle responsabilità a cui i governi regionali non sono in grado di far fronte e a cui dovrà rispondere lo Stato centrale. Le Regioni concorrono, da sempre, al risanamento dei conti pubblici in misura sproporzionata rispetto al peso percentuale che le stesse hanno sulla spesa pubblica. Anche questo disegno di legge di stabilità sacrifica gli enti territoriali e conseguentemente l’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini e alle imprese. Da questo punto di vista occorre sottolineare che il sistema delle autonomie è fortemente integrato ciò nonostante non vi sono possibilità di sostituzione delle istituzioni per il finanziamento dei servizi essenziali. Gli enti territoriali sono già oltre la linea di guardia essendo stati destinatari di tagli lineari che nelle ultime manovre pesano, a regime, per oltre 38 miliardi di euro (di cui circa 27 alle sole Regioni). Le maggiori criticità, ovviamente, si concentrano sulla tutela della salute, sul trasporto pubblico locale e sul welfare. Tutela della salute La manovra finanziaria ha ridotto il finanziamento del fondo sanitario riportandolo nel 2013 al di sotto del finanziamento previsto per il 2012, senza tener conto del tasso di inflazione ben al di sopra di quello programmato, dell’aumento delle aliquote IVA e dei risparmi di spesa dello Stato addossati ai cittadini con l’aumento dell’addizionale IRPEF nel DL SalvaItalia (DL 201/2011- convertito in Legge 214/2011). È difficile pensare che possa aver senso un Nuovo Patto per la Salute, poiché il taglio lineare delle risorse, rende la spesa sanitaria non sostenibile dal sistema. Si disperde cosi il lavoro sui costi standard e si mette a rischio la tenuta reale dei bilanci di tutte le Regioni. Tali criticità sono acuite dalle recenti disposizioni del decreto legislativo 118/2011 in ordine alle quali occorre prevedere una graduale applicazione in materia di investimenti e di ammortamenti al fine di non bloccare l’ammodernamento infrastrutturale. Infine occorre garantire una più equilibrata gestione dei piani di rientro anche ai fini di migliorare la gestione dei flussi di cassa. Trasporto pubblico locale La manovra stravolge completamente lo spirito dell’Accordo Governo - Regioni del 21/12/2011 in cui si concordava di sottoscrivere un Patto sul Trasporto pubblico locale dove fossero definite le modalità di fiscalizzazione delle risorse per il TPL in attuazione del D.lgs. 68/2011 sul federalismo fiscale. Tale Accordo era la diretta conseguenza di un ulteriore Accordo Governo - Regioni del 16/12/2010 ove le Regioni e il Governo concordavano l’integrazione delle risorse e la loro fiscalizzazione al livello ante applicazione del DL 78/2010 che ha completamente cancellato i trasferimenti per il TPL (cd “Bassanini”) ormai cristallizati nell’importo dal 1999. È cancellato completamento il principio della responsabilità di entrata correlato alla responsabilità di spesa ritornando alla finanza derivata ante legge “finanziaria Giarda” (L.549/1995). Anche alla luce delle innovazioni contenute nella legge Costituzionale n.1/2012 sul pareggio di bilancio, l’autonomia finanziaria regionale costituisce un prerequisito fondamentale ai fini di consentire a ciascun ente di perseguire questo obiettivo. Le Regioni, conseguentemente, ritengono fondamentale e imprescindibile cancellare la ricentralizzazione delle risorse e sono pronte a costruire, gestire e farsi misurare nell’ambito di un impianto normativo in grado di garantire l’”efficientamento” del sistema e, più in generale, il miglioramento delle performance ai fini della “virtuosità”. Welfare L’attuale situazione economica impone di non trascurare le fasce deboli della popolazione che vedono aggravare la propria condizione e non possono più sopportare il depauperamento delle risorse pubbliche destinate al welfare. I fondi nazionali, infatti, sono pressoché azzerati: dal fondo per la non autosufficienza a quello nazionale delle politiche sociali, per fare solo gli esempi più macroscopici anche se si riscontra un primo segnale in contro tendenza che non risulta però sufficiente ad assicurare i bisogni minimi e assistenziali. Di qui la necessità di riorientare le risorse pubbliche per l’integrazione, l’inclusione sociale e i servizi alla persona. Sono queste le chiavi di lettura degli emendamenti che le Regioni sottopongono all’attenzione del Parlamento perché il disegno di legge di stabilità possa contribuire alla crescita economica e sociale del Paese in un quadro di equilibrio della finanza pubblica nazionale ed europea. Il documento integrale con gli emendamenti è scaricabile dal sito www.regioni.it nella sezione “Conferenze” Il link è: Documento Approvato - POSIZIONE DELLE REGIONI SULLA LEGGE DI STABILITÀ 2013
( red / 22.11.12 )
Disegno di legge di stabilità 2013: la posizione delle Regioni
(regioni.it) Le Regioni hanno espresso il loro parere sul disegno di legge di stabilità 2013 attraverso un documento di osservazioni ed emendamento consegnato al Governo nel corso della Conferenza Unificata del 24 ottobre. Si riporta di seguito il testo del documento senza gli emendamenti proposti (il documento integrale è disponibile in formato pdf nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it ). PARERE SUL DISEGNO DI LEGGE DI STABILITA’ 2013 Punto 4) O.d.g. Conferenza Unificata La manovra 2013 è sostenuta da 12.9 mld di mezzi di copertura derivanti per 51.8% da maggiori entrate per circa 6,7 mld a fronte di 6,2 mld di minori spese per il 2013. Mentre per gli anni successivi il peso delle maggiori entrate sale a circa il 60%. Le maggiori nuove entrate sono a carico dei contribuenti e dovute principalmente all’aumento della franchigia e taglio delle detrazioni Irpef per circa 2 mld; Tobin tax 1,08 mld; stabilizzazione delle Accise per carburanti sisma Emilia - Lombardia per 1,1 mld; aumento delle riserve tecniche assicurazioni per 623 ml. Il miglioramento dell’indebitamento netto a carico delle regioni per 2,1 mld nel 2013 pari al 56% delle minori spese, per 700 ml sugli enti locali mentre per soli 682 ml per lo Stato pari al 18%. In particolare si segnalano le seguenti criticità per le Regioni:
Il testo della Legge di Stabilità 2013 sulla Gazzetta Ufficiale
E' stato pubblicato il 29 dicembre 2012
Di seguito lo schema dell’iter dei provvedimenti con riferimento all’attività di confronto con le Regioni.
Provvedimento
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
Parere sul disegno di legge recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (legge di stabilità 2013) e Nota tecnico illustrativa e sul disegno di legge recante: "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015".
Nella seduta del 25 ottobre 2012 ha approvato un documento di osservazioni ed emendamenti.
Nella seduta del 22 novembre 2012 sul punto 7) all’O.d.g. della Conferenza Stato-Regioni:
Intesa sullo schema di decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, recante riparto tra le Regioni a statuto ordinario delle risorse del Fondo per il trasporto pubblico locale per l'anno 2012.
ha espresso l'Intesa e ha approvato un ordine del giorno relativo all'articolo 9 del Disegno di Legge Stabilità 2013.
Nella seduta del 25 ottobre 2012 della Conferenza Unificata è stato reso parere.
Rep. Atti n. 117/CU del 25/10/2012
Nella seduta del 22 novembre 2012 della Conferenza Stato-Regioni è stata sancita l’Intesa.
Rep. Atti n. 222/CSR del 22/11/2012
Gazzetta Ufficiale – Serie generale n. 302 del 29.12.2012, Suppl. Ord. n. 212/L
(158.) Legge 24 dicembre 2012 , n. 228
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
(159). Legge 24 dicembre 2012, n. 229
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015
( red / 14.01.13 )
Obiettivo del Patto di stabilità interno 2013: ripartizione tra le Regioni
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punto 4) o.d.g. Conferenza Stato-Regioni
![](http://www.regioni.it/cms/file/Image/upload/2013/patto_stabilita24013.jpg)