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News

Regioni e costi politica: Errani, per la prima volta un impianto omogeneo

Previsti risparmi per circa 40 milioni di euro

(regioni.it) E’ stato definito, “per la prima volta”, un “impianto omogeneo per tutto il territorio nazionale”. Cosi' il Presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani, ha commentato l'intesa raggiunta tra giunte e consigli regionali che hanno portato oggi in Conferenza Stato-Regioni l'accordo sulle regioni piu' virtuose, da prendere come punto di riferimento per parametrare gli stipendi di consiglieri e Presidenti di Regioni e l'ammontare dei contributi ai gruppi consiliari. “Abbiamo proposto i riferimenti delle regioni più virtuose sulle indennità - ha detto Errani - e abbiamo fatto un passo in avanti perché abbiamo sistematizzato tutti gli emolumenti: al netto circa 7.400 euro per i Presidenti delle Regioni, circa 6.200 euro per i consiglieri, con l'impegno che non si superi mai il lordo complessivo indicato precisamente e parametrato in base alle regioni piu' virtuose”. Inoltre è stato deciso un contributo di “5 mila euro l'anno per consigliere per l'attività politica”, ha concluso Errani spiegando che si “e' stimato un risparmio di circa 40 mln di euro l'anno”.

 

 

( red / 30.10.12 )



26/09/ 2012: Documento Approvato - COSTI POLITICA: RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
27/09/2012: Documento Approvato - Costi Politica Regionale

COSTI POLITICA: LA POSIZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE REGIONALI

mercoledì 10 ottobre 2012

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME E CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME COSTI POLITICA: LA POSIZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE REGIONALI

  

Roma, 10 ottobre ’12 (comunicato stampa)
 
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
e
La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome
Confermano
la determinazione delle Regioni ad andare avanti con celerità in relazione all’attuazione del decreto sul contenimento dei costi della politica.
Sottolineano
la centralità delle istituzioni regionali come elemento costitutivo della Repubblica.
Si impegnano
a sviluppare nell’ambito della leale collaborazione un’azione coerente e costruttiva per assicurare la qualità del Governo nelle diverse Istituzioni del Paese.
Chiedono
Un incontro urgente al Governo per definire le modalità attuative del provvedimento.
 

Ufficio Stampa Conferenza Regioni e delle Province Autonome: 06488829200-253

 

Ufficio Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome 0636003673

  Cs_Congiunto_CR_Asssemblee_regionali_101012.pdf

COSTI POLITICA: REGIONI, GOVERNO AVANTI CON DECRETO

 

giovedì 4 ottobre 2012

 

 

 

COSTI POLITICA: REGIONI, GOVERNO AVANTI CON DECRETO

Il provvedimento va nella direzione indicata dalla

Conferenza delle Regioni

 

 

Roma, 4 ottobre ’12 (comunicato stampa) Il Presidente Vasco Errani ha presentato nel corso di un incontro con i giornalisti la seguente nota assunta all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni:

“Nella serata di ieri l’Ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni ha incontrato il Governo che ci ha illustrato le linee generali del Decreto. Dalla illustrazione il provvedimento va nella direzione indicata dalla Conferenza delle Regioni nelle riunioni del 26 e del 27 settembre per il raggiungimento degli obiettivi che le stesse Regioni hanno proposto:

1. Riduzione parametrata di tutti gli emolumenti percepiti dai Consiglieri, dai Presidenti e dai componenti della Giunta;

2. Riduzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori in piena attuazione dell’art. 14 del Decreto Legge 138 del 2011. In tale senso andranno adeguati, ove occorra, gli Statuti entro il 31 dicembre 2012;  

3. Limitare e uniformare, sulla base di criteri omogenei, la spesa dei gruppi consiliari, eliminando i benefit sotto qualsiasi forma, riconoscendo esclusivamente il finanziamento delle spese riferite alle funzioni politico-istituzionali dei gruppi. Tali spese debbono essere sottoposte al controllo della Corte dei Conti garantendo la piena trasparenza;  

4. Eliminare la possibilità di costituire nuovi gruppi che non abbiano corrispondenza con le liste elette;

5. Fissare il numero delle Commissioni consiliari permanenti e/o speciali, prevedendo la possibilità di costituirne da un minimo di 4 ad un massimo di 8, in base al numero dei Consiglieri.

Ora si deve andare avanti. Valuteremo nel dettaglio, quando sarà reso noto, il testo del Decreto e chiediamo, sin da ora,  un incontro al Presidente del Consiglio per insediare e rendere immediatamente operativa la “Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica”  per giungere ad una definizione condivisa dei costi dei servizi erogati ai cittadini, aprendo una nuova fase di rapporti fra le Regioni e il governo.

La prossima settimana si terrà un incontro tra la Conferenza delle Regioni e la Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali per definire assieme i provvedimenti attuativi del decreto”.

 

26/09/ 2012: Documento Approvato - COSTI POLITICA: RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME 27/09/2012: Documento Approvato - Costi Politica Regionale

 

                  

Errani: costi politica, "proposta che ci sembra utile e importante"

(regioni.it) Sui costi della politica il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha confermato che le linee generali del decreto sui tagli vanno nella direzione che le Regioni hanno indicato. Lo ha riferito Errani al termine della riunione dei presidenti rispetto al Decreto sui costi della politica che sarà varato dal consiglio dei ministri.

“L'Ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni - ha spiegato Errani - ha incontrato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Antonio Catricalà, che ci ha illustrato le linee del decreto che vanno nella direzione che abbiamo proposto e indicato la scorsa settimana. Questo e' un fatto positivo. Verificheremo il testo del Governo, quando verrà approvato”.

Errani aggiunge: “riteniamo che sia indispensabile recepire rapidamente le indicazioni nelle Regioni, con provvedimenti che seguiranno il decreto”.

"Avanziamo al presidente del Consiglio una proposta che ci sembra utile e importante", sottolinea Errani, chiedendo al premier Mario Monti di attivare "la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, per arrivare, insieme al Governo, alla definizione dei costi dei servizi erogati per realizzare una governance condivisa sui servizi essenziali per i cittadini".

Errani ha inoltre annunciato che la prossima settimana è previsto un incontro tra la Conferenza delle Regioni e la Conferenza delle Assemblee dei Consigli regionali per discutere la concreta attuazione del decreto. Infatti le Regioni ritengono “indispensabile fare presto i provvedimenti che conseguiranno dal decreto del Consiglio dei ministri e per questo la prossima settimana avremo un incontro con i presidenti dei Consigli regionali per discutere la concretizzazione del decreto".

 

Costi Politica: Conferenza stampa dei Presidenti al termine della seduta odierna della Conferenza delle Regioni - 04.10.2012

( red / 04.10.12 )

Costi politica regionale: il Documento della Conferenza delle Regioni

 

(regioni.it) La Conferenza delle Regioni del 27 settembre ha approvato il seguente Documento di proposta al Governo di revisione dei costi della politica regionale:
 
I Presidenti delle Regioni e delle Province autonome chiedono al Governo di stabilire in via definitiva, attraverso un Decreto Legge che garantisca un percorso veloce e uniforme, nuovi parametri per Regione relativi a tutti i costi della politica, che prendano le mosse dall’adozione di criteri standard al fine di promuovere l’omogeneizzazione delle diverse situazioni regionali, rispetto, in primo luogo, ai seguenti punti:
1. Riduzione parametrata di tutti gli emolumenti percepiti dai Consiglieri, dai Presidenti e dai componenti della Giunta;
 
2. Riduzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori in piena attuazione dell’art. 14 del Decreto Legge 138 del 2011. In tale senso andranno adeguati, ove occorra, gli Statuti entro il 31 dicembre 2012;
 
3. Limitare e uniformare, sulla base di criteri omogenei, la spesa dei gruppi consiliari, eliminando i benefit sotto qualsiasi forma, riconoscendo esclusivamente il finanziamento delle spese riferite alle funzioni politico-istituzionali dei gruppi. Tali spese debbono essere sottoposte al controllo della Corte dei Conti garantendo la piena trasparenza;
 
4. Eliminare la possibilità di costituire nuovi gruppi che non abbiano corrispondenza con le liste elette;
 
5. Fissare il numero delle Commissioni consiliari permanenti e/o speciali, prevedendo la possibilità di costituirne da un minimo di 4 ad un massimo di 8, in base al numero dei Consiglieri;
 
Su questi punti il Governo ha il sostegno di tutte le Regioni Italiane che chiedono che vengano stabilite delle sanzioni per i non adempienti.
Roma, 27 settembre 2012
( red / 27.09.12 )
 

Errani: avviare un processo per ridurre i costi

 

(regioni.it) "Molte Regioni hanno già avviato il processo per ridurre i costi, ma ora e' il momento, senza se e senza ma, di arrivare a questa iniziativa tutti insieme per la qualità dell'istituzione". Così il presidente Vasco Errani al termine della riunione della Conferenza delle Regioni del 27 settembre sui tagli ai costi della politica regionale al fine di presentare una proposta al Governo.
''Abbiamo fatto all'unanimita' una scelta importante – ha sottolineato Errani in conferenza stampa - Indichiamo e proponiamo al governo criteri precisi sui quali sia possibile operare. Chiediamo lo strumento del decreto, che è il più veloce, e che tutto venga varato il prima possibile''.
“Bisogna dare il via a questa iniziativa - ha ribadito Errani – per la qualita' delle istituzioni che e' fondamentale per la democrazia''.
Errani aggiunge: ''in Italia non si e' realizzato il federalismo, il processo e' bloccato, mi sembra evidente. Serve una riforma istituzionale organica, a partire dal Parlamento. Diversamente, il sistema non funziona''.
Oltre al taglio degli emolumenti e a procedure di trasparenza, La Conferenza delle Regioni chiede al Governo di dar seguito con decreto alla "riduzione dei  consiglieri e degli assessori così come è già previsto dal decreto  138". Provvedimento che non tutte le regioni hanno pero' applicato.  Proprio per evitare che alcuni territori non si adeguino alla lotta  agli sprechi le regioni, ha spiegato Errani, "chiedono sanzioni per chi e' inadempiente. Questa e' una scelta importante". "Non ci  nascondiamo dietro questioni di competenza e indichiamo al governo i criteri su cui cooperare per raggiungere un'omogeneizzazione su tutto il territorio nazionale".
Quindi afferma Errani "condividiamo che attraverso un  decreto, in tempi rapidissimi, si possano definire nuovi paramtri  relativi ai costi della politica". Si chiede al Governo nel decreto di limitare e riformare le spese dei gruppi politici, di eliminare i  benefit, di “fare in modo che le spese dei gruppi politici siano legate solo alle funzioni istituzionali e politiche e siano sottoposte al  controllo della Corte dei Conti. Inoltre proponiamo piena  trasparenza".
Tra le altre richieste, ha aggiunto Errani, "l'eliminazione di  nuovi gruppi consiliari non corrispondenti alle liste elette".
( red / 27.09.12 )

Conferenza Regioni: Documento su riduzione costi politica

(regioni.it) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 26 settembre ha approvato il seguente documento sulla riforma dei costi della politica regionale (pubblicato nella sezione "Conferenze" del sito www.regioni.it ).
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel ribadire la necessità improrogabile di una riforma complessiva e coerente degli assetti istituzionali, ritiene indispensabile intervenire al più presto sui seguenti punti: -una riduzione netta e significativa di tutti i costi della politica, a partire, per le Regioni che non si sono ancora adeguate, dalla piena applicazione delle norme per la riduzione del numero dei consiglieri regionali di cui al Decreto Legge n. 138 del 2011, promuovendo l’omogeneizzazione delle diverse situazioni regionali anche attraverso  la valorizzazione delle migliori pratiche; - un’azione volta ad assicurare la piena trasparenza dei dati relativi ai costi di funzionamento delle Istituzioni e dei gruppi consiliari; - l’attivazione di procedure di controllo, attraverso la Corte dei Conti, anche per quelle spese connesse ai costi della politica, oggi ancora non sottoposte a tale forma di controllo.
A tal fine, propone al Governo l’adozione di un provvedimento legislativo concordato urgente, da emanare entro la prossima settimana, che consenta il raggiungimento dei citati obiettivi in tutto il territorio nazionale. Documento Approvato - COSTI POLITICA: RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
( red / 26.09.12 )
 

Tagli ai costi della politica: Regioni compatte

 

(regioni.it) “Noi questi tagli li vogliamo realizzare, nelle Regioni a statuto ordinario e in quelle a statuto speciale, i cui statuti dovranno essere modificati dal Parlamento”. A sostenerlo è stato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto in conferenza stampa, a Roma, al termine della Conferenza delle Regioni del 27 settembre sui tagli dei costi della politica regionale. “Il fatto che vengano previste sanzioni per chi non si adegua - prosegue Formigoni - è la prova che si fa sul serio. Le Regioni sono un vantaggio per il Paese quando funzionano bene”. Del resto “Diverse regioni avevano già fatto riforme importanti per ridurre i costi e io rivendico questa virtuosita', ma oggi facciamo un passo in più costringendo le regioni riottose a cambiare tutte insieme e nella stessa direzione”, ha proseguito il presidente della Regione Lombardia .”Chiediamo al governo di agire in tempi molto rapidi perché, dopo due giorni di lavoro le regioni all'unanimità hanno lanciato delle proposte per riforme forti tese a ridurre il numero dei consiglieri, degli assessori e dei costi della politica”. In ogni caso, assicura Formigoni, “in Lombardia non ci sarà nessun 'caso Lazio': la maggioranza è compatta, i cittadini sono soddisfatti. Siamo la Regione con meno trasferimenti dallo Stato e meno tasse ai cittadini e che forniamo i servizi migliori. Lasciamo che la magistratura dia le sue sentenze”, ha concluso Formigoni.
“L'accordo tra le Regioni è massimo perché indennità, numero dei consiglieri, costo dei gruppi e della politica, benefit, sperequazioni tra ruoli istituzionali siano eliminati o riparametrati ad un costo standard definito dai comportamenti e dalle regole più virtuose, come era stato indicato nei giorni scorsi dalle Regioni con i migliori indicatori”. Cosi' il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, a margine della Conferenza delle Regioni. “Lo strumento - spiega Spacca - sarà quello del decreto legge, procedura vincolante ed immediata, frutto della volontà della Conferenza delle Regioni per una veloce, concreta e decisa azione di autoriforma che recuperi il rapporto di fiducia tra istituzioni regionali e cittadini”. La riduzione dei costi della politica che le Regioni vogliono affermare - conclude - dovrà essere sicuramente certificata dai controlli, dalle verifiche e dal monitoraggio del Governo. Vogliamo quindi, da subito, introdurre criteri di rigore, correttezza e controllo nell'utilizzo delle risorse''.
“Nella Conferenza delle Regioni abbiamo deciso le riduzioni di emolumenti, consiglieri e assessori e spese dei gruppi. Ed ancora eliminazione di nuovi gruppi consiliari e riduzione drastica delle commissioni consiliari. In 72 ore dato un grande segnale''. E' il commento del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti alla riunione della Conferenza delle Regioni twittato sul suo profilo @G_Scopelliti. “Alcune regioni - ha aggiunto - hanno già avviato da tempo questo percorso. Viva la Calabria”.
“La proposta fatta dalla Conferenza delle Regioni è molto positiva e va nella direzione di quello che abbiamo già fatto e stiamo facendo in Piemonte come Giunta e come Consiglio”: lo afferma il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. “In Piemonte, già nel maggio del 2010 - ricorda Cota – il Presidente e tutta la Giunta si sono autoridotti lo stipendio, in attesa della normativa regionale che ha poi previsto questa riduzione per legge. E il risparmio fu girato sul fondo a sostegno della cassa integrazione”. “Nello stesso periodo - aggiunge - sono stati ridotti gli stipendi delle posizioni apicali della societa' partecipate della Regione Piemonte. La Presidenza ha inoltre imposto un taglio di due unità al numero degli assessori (passati da 14 a 12, ndr), che vige dall'inizio della legislatura nell'aprile 2010. Il Consiglio Regionale - sottolinea ancora Cota - ha già proceduto al contenimento delle sue spese, al taglio dell'indennità di fine rapporto dei consiglieri e ieri (26 settembre, ndr) è stato concordato da tutte le forze politiche un documento sulla riduzione dei costi dei gruppi, che verrà licenziato martedì prossimo 82 ottobre, ndr)”.
Secondo il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, “quando si parla di tagli ai costi della politica c'è sempre da fare. Noi ci siamo mossi per tempo autonomamente e senza le 'pistole alla tempia' di oggi. Abbiamo dunque già fatto un pezzo di strada (penso solo che la riduzione dei consiglieri regionali da 59/61 a 48 è stata da me lanciata giusto un anno fa, tenacemente sostenuta e ora siamo in dirittura d'arrivo. Oppure la riduzione degli assessori esterni da 10 nella giunta Illy, 5 nella mia, 2 tra pochi mesi) e aderiamo in modo convinto al documento elaborato oggi dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome”. “Mi piace anche ricordare, a qualche Presidente che annuncia di ridursi l'indennita' di 50 mila euro solo oggi e con questo clima, che io la mia me la sono di fatto ridotta 4 anni fa di 900 mila euro in tre anni, rinunciando al compenso come commissario per la terza corsia A4'', ha concluso.
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi indica nella ''riduzione del numero dei consiglieri e nell'impegno delle regioni ad adottare entro il 31 dicembre tutti gli atti necessari per rendere operativa a partire dalla prossima legislatura” i punti più importanti della proposta.”Solo il Veneto e la Toscana erano già intervenute in questo senso. Adesso toccherà a tutte le altre. Le Regioni chiedono poi al governo di limitare le spese dei gruppi e di uniformarle e di sottoporle al controllo della Corte dei Conti. Infine chiedono di mettere uno stop alla proliferazione e dei gruppi consiliari e della commissioni, otre ad intervenire anche sulle regioni a statuto speciale. Insomma - conclude Rossi - alla fine abbiamo presentato un pacchetto di riforme robusto, che sono le regioni a chiedere e volere, con in prima fila la Toscana”. “I presidenti delle Regioni – aggiunge Rossi - hanno chiesto al governo di intervenire con un decreto, come fin dall' inizio avevo proposto, per ridurre gli stipendi di presidenti, assessori e consiglieri e di riparametrarli per renderli omogenei, una frase generica sulla quale io insisto che il governo parametri almeno allo stipendio più basso che è semplicemente il mio”.
La Conferenza delle Regioni italiane ''sta dando un forte impulso alla possibilita' di rendere omogenee le spese per la gestione dei gruppi consiliari'', dopo la vicenda dell'assemblea laziale, e questo sta avvenendo ''proprio partendo dal fatto che già attualmente esistono delle enormi differenze, su questo versante, tra Regione e Regione'': lo ha ribadito, stamani nel corso della trasmissione di Rai Tre Agora', la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini. “Ci sono anche esempi di buone pratiche che possono essere estese a tutte le Regioni'', ha sottolineato Marini, facendo rilevare che ''in Umbria la Corte dei conti può accedere alla documentazione sulle spese in questione che va a supporto della finanziaria regionale. Inoltre ci sono norme precise che indicano le attività attuabili utilizzando i fondi dei gruppi: tanto per essere chiari - ha concluso Marini - non sarebbe proprio possibile organizzare feste con quei soldi, la Corte dei conti bloccherebbe tutto dopo un minuto”.
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha sottolineato che “i cittadini ci eleggono per rappresentarli - ha aggiunto - e si scandalizzano di fronte agli sprechi della politica. Noi in Veneto abbiamo fatto delle riforme, eliminando i vitalizi, riducendo il numero di consiglieri, eliminando il listino bloccato nella legge elettorale. Ma si può sempre fare di piu'. Questa e' una nuova battaglia che il Veneto sta conducendo in prima fila”.Però, aggiunge, “si deve fare pulizia radicale, una pulizia superficiale ed un maquillage non bastano”. “Non basta tagliare trecento consiglieri ma bisogna abbattere anche i costi della politica e i benefit'' ha aggiunto. ''Io non uso auto blu ma la mia auto e non ho né telepass né benefit”.”Spero che il governo abbia il coraggio di portare avanti questo decreto sul taglio dei costi delle Regioni, sarebbe un grande strumento nelle mani delle regioni” ha concluso Zaia e il documento a cui hanno lavorato le regioni – “risponde alle iniziative dei cittadini”. “L'incontro di oggi dei presidenti delle Regioni è importante anche perché il panorama delle diverse situazioni in Italia e' troppo diversificato”: ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi. “Abbiamo chiesto al Governo di poter lavorare insieme su una serie di punti - ha aggiunto il governatore - che vanno dall'uniformità del numero di consiglieri regionali, alla trasparenza nelle spese dei gruppi, al controllo delle spese stesse da parte della Corte dei Conti. In Abruzzo le spese dei gruppi vengono controllate da un revisore ma in molte Regioni non accade così”.
Nella Regione Campania, dall'inizio della legislatura, nel 2010, sono stati decisi tagli pari a 50 mila euro a consigliere. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Solo ieri il Consiglio ha deciso un taglio di 1.500 euro al mese a consigliere. I consiglieri regionali, in Campania, sono 60. “Dobbiamo continuare questo lavoro - ha detto Caldoro – che abbiamo iniziato da tempo e che dobbiamo proseguire con sempre maggiore attenzione. Ieri il Consiglio regionale della Campania ha varato ulteriori forti riduzioni ai costi della politica”. Sono stati tra l'altro tolti telefonini, auto blu e benefit ai consiglieri. Infine, con le norme approvate ieri, Giunta e Consiglio regionale sono stati autorizzati ad attivare rapporti convenzionali con la Corte dei Conti per pareri e controlli su piani di riparto e spese particolari”.
( red / 27.09.12 )

Errani: approvata il 26 settembre all'unanimità una proposta delle Regioni

Costi politica : il 27 settembre torna a riunirsi la Conferenza delle Regioni

 

(regioni.it) Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto il 26 settembre al Quirinale una rappresentanza della Conferenza delle Regioni guidata dal Presidente Vasco Errani. Nel corso dell'incontro è stata presentata la risoluzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che propone al governo l'adozione di un provvedimento legislativo urgente. Il Presidente della Repubblica ha espresso "il suo apprezzamento per la sensibilità e la disponibilità così dimostrate in un momento particolarmente critico della vita istituzionale del paese". Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine degli incontri istituzionali, ha dichiarato:  ''Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano e il Governo hanno molto apprezzato le nostre proposte: ringrazio in particolare il presidente Napolitano per la sensibilita' istituzionale dimostrata”. Le proposte per il taglio dei costi della politica nelle Regioni verranno formalizzate al piu' presto, ha spiegato Errani, all'interno di un decreto. E domani la Conferenza delle Regioni torna a riunirsi: "facendo seguito ai contatti intercorsi, è infatti convocata una riunione in seduta straordinaria e riservata per domani, giovedì 27 settembre 2012 alle ore 12.00 - Via Parigi, 11 – Roma – II piano. All’ordine del giorno le valutazioni a seguito dell’incontro con il Presidente della Repubblica e con il Governo sulle iniziative da assumere per la riduzione dei costi della politica, anche alla luce della risoluzione adottata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella giornata odierna.

 

( red / 26.09.12 )
 
 

 

Tagli costi politica: Caldoro, De Filippo, Polverini, Vendola, Rossi, Chiodi, Spacca, Tondo

 

(regioni.it) ''Unanimemente le Regioni vogliono condividere col Governo un percorso per ridurre i costi della politica''. Lo ha detto Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, dopo i lavori della Conferenza selle Regioni del 26 settembre.
''C'è il clima giusto per affrontare con decisione queste questioni, partendo dalla trasparenza''.
Anche il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, al termine delle Conferenze Stato-Regioni ed Unificata, ha sottolineato il fatto che ''bisogna agire in maniera seria, con azioni fatte bene. Soprattutto bisogna avere uniformita': ci sono differenze, tra le Regioni, oggettivamente non piu' sostenibili''.
Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, lasciando la Conferenza delle Regioni, ha dichiarato: ''Non si e' parlato del caso Lazio in Conferenza delle Regioni. Non c'era altro da dire rispetto a quello che abbiamo fatto. Stanno tutti mostrando apprezzamento per l'impegno che ho tenuto in Conferenza delle Regioni''. E sui costi della politica, Polverini ha  risposto: ''Piano piano si muovono tutte le Regioni: abbiamo fatto scuola''.
Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, nella quale comunica di aver deciso come "atto di responsabilita'" di tagliare il suo emolumento di altri 50mila euro all'anno. "Siamo ad un passaggio davvero drammatico della vita democratica del Paese -scrive Vendola- mentre la crisi e il disagio sociale bussano alle porte di milioni di famiglie e rendono incerto il futuro delle giovani generazioni, il moltiplicarsi degli scandali legati all'uso distorto del denaro pubblico genera rabbia e sgomento. Non e' sufficiente dire: noi in Puglia non abbiamo trasformato il Consiglio regionale in un luna-park di sperperi e di ruberie".
Aggiunge Vendola: "essere ultimi in classifica per quanto riguarda la spesa per il funzionamento dei gruppi consiliari e per quanto concerne l'intera attivita' consiliare, e' certamente - prosegue Vendol a-un segno di sobrieta'. Ma occorre fare di piu'". "Ovviamente auspico innanzitutto che si licenzi quanto prima, in assemblea consiliare, la modifica dello Statuto regionale per portare a 50 il numero dei consiglieri: su questo c'e' un accordo largo tra le forze politiche e dunque occorre procedere senza indugio. Ma assai significativo sarebbe varare la legge regionale sul conflitto d'interessi, che e' ora al vaglio della Commissione affari istituzionali". "Per quanto riguarda i nostri attuali emolumenti -evidenzia il presidente della Regione Puglia- essi sono onnicomprensivi e non e' possibile il ricorso a quei benefit che, come dimostrano le inchieste in corso, possono consentire in forme subdole di raddoppiare o triplicare l'ammontare delle remunerazioni". "Lei -conlude Vendola nella lettera al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna- sa bene che in questi anni, accanto al taglio annuale del 10% che ha riguardato gli emolumenti di tutti i consiglieri, io ho imposto per me un taglio netto di cio' che era stato stabilito nel 2004 dalla legge di regolamentazione del nostro trattamento economico. Un taglio complessivo di poco meno di cinquantamila euro all'anno, che comunque poneva il mio "stipendio" al di sotto della retribuzione di un parlamentare (benche' sia incomparabilmente piu' gravoso il carico di lavoro e di responsabilita' che pesa sulle spalle di un governatore). E, come ti e' noto, io verso al mio partito 5 mila euro netti al mese. Tuttavia io credo che siamo chiamati a compiere gesti forti, in attesa che si possano definire a livello nazionale criteri omogeni di spesa e di retribuzione nei sistemi regionali. Nel frattempo, ciascuno e' chiamato anche a dare un buon esempio. Mi si consenta di farlo in modo unilaterale, come un atto di responsabilita': io taglio il mio emolumento di altri 50 mila euro all'anno. Spero che tutto il Consiglio possa comprendere il messaggio e fare scelte conseguenti".
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha sostenuto che “in questi anni la politica e' stata dominata dall'idea del successo e non del servizio, ossessionata dall'apparire piuttosto che dal fare. La cosa pubblica ridotta a cosa privata''.
''Non siamo tutti uguali - afferma Rossi - i disonesti non possono essere messi sullo stesso piano degli onesti, cosi' come non si puo' mettere sullo stesso piano i partigiani che hanno combattuto per la liberta' con i fascisti repubblichini che hanno combattuto per la dittatura; chi fa questo, e spesso sono le stesse persone a fare entrambe le cose, demolisce la democrazia dalle fondamenta. Politici onesti si trovano in tutti gli schieramenti. Sono loro che devono farsi avanti per promuovere nella politica un rinnovamento morale che ridia credibilita' alle istituzioni e ai partiti, che ricostruisca nella societa' un senso di responsabilita' comune''.
Il  presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha sostenuto che "siamo la prima regione  d'Italia ad aver approvato in commissione il progetto di legge di  modifica dello statuto che prevede la riduzione del numero dei  consiglieri e assessori regionali. Ora si tratta di arrivare in tempi  brevi all'approvazione in Consiglio regionale". "Il mio invito e' stato prontamente recepito. Sono soddisfatto. Non era possibile che una regione come l'Abruzzo di 1,3 milioni di abitanti avesse 45 consiglieri regionali, 35 ospedali, sei Asl, sei Ato, le comunita' montane al livello del mare, societa' partecipate senza una ragione plausibile, una marea di Ipab, ricchi vitalizi. Ora non li avra' piu'. Nessuno in Italia in tre anni ha fatto quello che abbiamo fatto noi sul fronte dei costi della politica e la stampa  nazionale ce lo sta riconoscendo. Ma da che punto incredibile siamo partiti". Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, dichiara che ''esiste la massima condivisione da parte di tutte le Regioni italiane sulla necessita' di avviare immediatamente un processo di autoriforma molto profonda e decisa. Un percorso da realizzare subito in collaborazione con il Governo nazionale, attraverso gli strumenti piu' efficaci – prosegue Spacca - anche con la formula di un decreto-legge che potrà raccogliere  l'opinione condivisa della Conferenza delle Regioni, che riguardi  tagli profondi e urgenti ai costi della politica in ogni aspetto:  numero dei consiglieri, dei gruppi, indennità, benefit soggettivi, da eliminare o riparametrare ad indicatori ispirati a regole e  comportamenti delle Regioni più virtuose". "Da parte di tutti i presidenti – aggiunge Spacca - c'e' la massima responsabilità  nella consapevolezza della drammaticita' del quadro che le istituzioni stanno vivendo - conclude - a fronte dell'improrogabile necessita' di  ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini''. Il presidente della Regione, Renzo Tondo, nell'apprendere che nel calendario di ottobre dei lavori della Camera dei Deputati è stata inserita la legge di modifica costituzionale dello Statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia, contenente appunto la riduzione del numero dei consiglieri, ha affermato: ''Un passo fondamentale che consentira' di diminuire il numero dei consiglieri regionali in Friuli Venezia Giulia da 59 a 48, dando un contributo concreto e importante alla riduzione dei costi della politica, in attuazione di uno dei punti qualificanti dell'aggiornamento del programma di legislatura che avevo indicato al Consiglio nel settembre dello scorso anno''. "La mia proposta di riduzione dei consiglieri - ha detto Tondo - e' stata approvata dal Consiglio nel novembre del 2011. La prossima applicazione di questo punto dell'aggiornamento del programma, sommandosi alla gia' attuata riduzione degli assessori da 10 a 8, conferma come il Friuli Venezia Giulia abbia saputo per tempo, e in modo del tutto autonomo e responsabile, percorrere la strada della riduzione dei costi della politica''.
 



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