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Emergenza Nord Africa: Regioni ed enti locali chiedono rispetto degli accordi

(regioni.it) La Conferenza delle Regioni, l’Anci e l’Upi hanno chiesto – con un documento congiunto, approvato il 25 Luglio, l’immediata applicazione degli accordi 30 marzo 2011 e 6 aprile 2011 sull’emergenza Nord Africa. Il testo è stato pubblicato sul sito www.regioni.it (sezione “Conferenze”). Si riporta di seguito il documento integrale. Richiesta di immediata applicazione degli accordi 30 marzo 2011 e 6 aprile 2011 sull’emergenza Nord Africa Premesso che - con DPCM del 12 febbraio 2011 è stato dichiarato lo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale per l’eccezionale afflusso di cittadini provenienti dal Nord Africa e che lo stesso viene prorogato al 31 dicembre 2012, con DPCM del 6 ottobre 2011; - per rispondere ai complessi problemi dell’emergenza sono stati firmati tra il Governo, Regioni e PA e Autonomie Locali, in Conferenza Unificata, due Accordi: il primo il 30 marzo 2011 ed un successivo, integrativo del precedente, il 6 aprile 2011, aventi per oggetto, in particolare: 1. l’equa distribuzione dei migranti in tutte le regioni (escluso l’Abruzzo); 2. l’istituzione di una Cabina di Regia nazionale; 3. il riconoscimento, da parte del Governo, del totale carico delle risorse finanziarie necessarie a gestire la situazione emergenziale, sia per i minori non accompagnati (creando nella fattispecie un apposito fondo a favore dei Comuni che li avrebbero presi in carico), che per gli adulti (assicurando un adeguato e capiente finanziamento di apposito Fondo, in primis presso la Protezione Civile e, nel prosieguo, con il trasferimento di fondi alle Regioni); - con DPCM del 7 aprile 2011 viene dichiarato lo stato di emergenza umanitaria nel territorio del Nord Africa per consentire un efficace contrasto all’eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari nel territorio nazionale. Il 3 agosto un nuovo DPCM estende la dichiarazione dello stato di emergenza ad altri Paesi del continente africano; - agli accordi sopra indicati seguiva il 12 aprile 2011 un Piano per l’accoglienza dei migranti e con Ordinanza n. 3933 del Presidente del Consiglio dei Ministri, si affidava l’attuazione dello stesso alla Protezione civile, il cui capo Dipartimento, Franco Gabrielli, veniva nominato Commissario Delegato per fronteggiare lo stato di emergenza. Il Commissario istituisce un Comitato di coordinamento per l’Emergenza nord Africa di cui fanno parte: Ministero dell’Interno, Regioni, Province e Comuni. Successivamente entra a far parte del Tavolo anche il Ministero del Lavoro e Politiche Sociali che nomina, il 18 maggio 2011, il Dott. Natale Forlani (Direttore Generale del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali) soggetto attuatore nazionale per i minori non accompagnati; - il Piano ha tre obiettivi : assicurare la prima accoglienza, garantire l’equa distribuzione sul territorio italiano, provvedere all’assistenza – e si snoda su tre fasi: prima accoglienza, distribuzione dei migranti sul territorio italiano, assistenza nei territori regionali; - La distribuzione sul territorio si basa su un approccio modulare che consiste nel suddividere il numero di migranti attesi in gruppi multipli di 10.000 unità da assegnare alle diverse regioni in base al fattore d, la cosiddetta quota parte per l’equa distribuzione sul territorio. Per quanto attiene i migranti adulti, le misure di accoglienza predisposte dalla Protezione civile sono coordinate a livello regionale dai soggetti attuatori, indicati dalle Regioni e designati dal Commissario, con il compito di individuare strutture di accoglienza , coordinare gli inserimenti delle persone e stipulare convenzioni con gli enti gestori. Oltre ad associazioni ed enti con tradizionale esperienza di tutela e accoglienza, si convenzionano con i Soggetti attuatori regionali anche strutture alberghiere, agriturismi, bed and breakfast, etc. per un costo pro-capite giornaliero massimo di 46 euro (sono pagati dalla Protezione civile da 5 a 8 euro die per ogni posto di accoglienza convenzionato e non occupato). Molto spesso tali accordi sono stati presi senza una reale condivisione formale o informale con le amministrazioni locali e allo stesso tempo non hanno previsto procedure uniformi di monitoraggio creando evidenti difformità tra regioni e regioni in parte risolte grazie al lavoro di coordinamento e collaborazione del Tavolo nazionale; - l’accoglienza dei minori è stata disciplinata con l’OPCM 3933 del 13 aprile, che rispetto ai fondi per sostenere i costi dell’accoglienza dei profughi, in particolare l’articolo 5, stabilisce la corresponsione di contributi da parte del MLPS, fino al 31 dicembre 2011, ai Comuni che hanno sostenuto o autorizzato spese per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati. I contributi dovranno essere corrisposti per complessivi 500 minori ad un costo giornaliero pro capite non superiore ad 80 euro. I Comuni avrebbero ricevuto i contributi dietro rendicontazione delle spese e agli oneri quantificati in 9.800.000 euro si provvede a carico dell’articolo 6, comma 1; - Il Governo, nella stessa ordinanza, effettuava una prima assegnazione al Fondo della Protezione Civile di euro pari a 30.000.000,00, a titolo di acconto rispetto al maggior stanziamento necessario per il superamento del contesto emergenziale, in base agli stanziamenti resi disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e gestiti, in primis, dal Dipartimento della Protezione Civile in regime di contabilità ordinaria; - Il 3 agosto un nuovo DPCM estende la dichiarazione dello stato di emergenza ad altri Paesi del continente africano; - Il 21 settembre 2011, con Ordinanza del PCM 3965, l’articolo 2 dispone che al fine di ampliare la rete del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) di cui all’art. 1-sexies del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39, il Ministro dell’Interno, e’ autorizzato, in deroga al comma 2 del medesimo art. 1-sexies e del decreto del Ministro dell’Interno in data 22 luglio 2008, ad incrementare fino al 31 dicembre 2011, la ricettività delle strutture di accoglienza dello SPRAR assegnando un contributo straordinario agli enti locali interessati pari a € 9.000.000,00. Di fatto tali fondi non sono mai stati erogati nonostante l’attivazione dei posti e l’esigenza di rispondere alle centinaia di segnalazioni da parte dei CARA; - In data 1 ottobre 2011 viene diffusa una circolare, da parte del Commissario Gabrielli, a tutti i Soggetti Attuatori regionali e a tutti i membri del Comitato di coordinamento in merito alla procedura a seguito degli esiti delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale in cui si indica che dopo la consegna del permesso di soggiorno sarà garantita l’assistenza da parte del Soggetto Attuatore fino al termine di emergenza umanitaria nel territorio nazionale e che al migrante che avrà presentato ricorso sarà garantita l’assistenza da parte del Soggetto Attuatore, compatibilmente con la vigenza dello stato emergenziale fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio; - Con DPCM del 6 ottobre 2011 viene prorogato al 31 dicembre 2012 lo stato di emergenza in relazione all’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti al Nord Africa; - Con nota DIP/MIGR/133 del 12/01/2012, il Commissario Delegato per l’emergenza Nord Africa comunica al Soggetto Attuatore per i minori stranieri non accompagnati la cessazione di ogni forma automatica di assunzione in carico di minori stranieri non accompagnati, ribadita con nota DIP/MIGR/239, in cui si afferma che ai fini dell’accoglienza di minori con oneri a carico della gestione commissariale, dovrà essere acquisito il preventivo assenso dello stesso Commissario Delegato; - Con il DPCM del 15 maggio 2012 , sono prorogati i permessi di soggiorno per motivi umanitari a favore di cittadini nordafricani. Il termine di sei mesi, di cui al D.P.C.M. 5 aprile 2011, come prorogato dal D.P.C.M. 6 ottobre 2011, relativo alla durata dei permessi di soggiorno rilasciati per motivi umanitari, è prorogato di ulteriori sei mesi, alle medesime condizioni di cui ai predetti D.P.C.M. e agli oneri derivanti dalla sua attuazione si provvede a carico del Fondo nazionale di Protezione Civile. Tutto ciò premesso, Regioni e PA ed ANCI fanno presente che: a) i provvedimenti citati sono puntuali in ordine all’assunzione degli oneri finanziari da parte del Governo, ma tutto ciò è avvenuto fino a novembre 2011. Da quella data, comunque, Regioni e PA, unitamente ai Comuni, si sono fatti carico, all’interno di una leale collaborazione istituzionale, di proseguire accoglienza e assistenza dei minori non accompagnati e dei migranti e, dal 1° gennaio 2011 all’8 maggio 2012, l’Emergenza Nord Africa ha coinvolto 64.717 profughi. Di questi 20.989 sono tuttora in accoglienza diffusa presso le regioni, (di cui 1.919 presso il Centro di accoglienza di Mineo) mentre i minori non accompagnati ammontano a 2.289. Regioni, PA e Comuni non hanno ricevuto accrediti dal Governo, nonostante le reiterate richieste, e la situazione è divenuta, ad oggi, insostenibile; b) viene particolarmente apprezzata, dopo l’incontro con Regioni e ANCI, la tempestività del Ministro Cancellieri di riunire il Tavolo Tecnico per definire le linee di intervento per il superamento dell’Emergenza Nord Africa, ma dallo stesso nessuna precisazione sugli aspetti finanziari; Regioni, Province e Comuni non ritengono più accettabile la disattenzione del Governo verso le loro situazioni creditorie (per i quali non è stata completata nemmeno la copertura delle spese 2011), per le attività poste in essere a favore di minori e adulti, dell’Emergenza Nord Africa, e richiamano il Governo, all’immediata applicazione degli Accordi del 30 marzo e 6 aprile 2011 sull’Emergenza Nord Africa, con l’immediata erogazione dei finanziamenti previsti dal decreto-legge 6 luglio 2012, n.95, articolo 23, comma 11 per 500 milioni di euro, a copertura del 2011, del primo e secondo semestre 2012 per tutte le attività di accoglienza poste in essere nello stesso periodo in favore di adulti e di MSNA siano o meno essi richiedenti asilo. La richiesta è considerata indispensabile per poter delineare un Piano di Intervento, per il secondo semestre 2012, per il quale, come anticipato al Tavolo “Cancellieri”, Regioni, PA e Comuni hanno idee e proposte: dalla messa a sistema delle situazioni alla individuazione di programmi inclusivi che comprendano anche un ritorno ai paesi d’origine, con i dovuti supporti al rientro. Proprio per affrontare concretamente e correttamente il prosieguo delle azioni, Regioni, PA e Comuni, insieme alla soluzione economica come sopra individuata, chiedono anche una risposta chiara su: 1. modalità di accoglienza da assumere per coloro che sono entrati come minori e hanno raggiunto la maggiore età senza presentare richiesta d’ asilo; 2. applicazione uniforme delle competenze per la stipula delle convenzioni relative l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e di quelli richiedenti asilo. La copertura dei costi riguarda tutti msna siano essi anche richiedenti asilo provenienti dal nord africa giunti o che giungeranno in Italia nel corso del 2012”. 3. ridefinizione dello status giuridico, ai fini di una regolare permanenza sul territorio, dei migranti che hanno visto negata la loro richiesta di “asilo” dalle commissioni territoriali, per il riconoscimento dello status di rifugiato e non hanno presentato ricorso in merito. 4. La necessità di avviare un percorso che porti ad uniformare i sistemi di accoglienza per richiedenti asilo oggi presenti in Italia (CARA, SPRAR, EMERGENZA NORD AFRICA) che sono di fatto distinti e paralleli traloro; Concludono che - per proseguire l’accoglienza in atto e avviare il nuovo corso dell’Emergenza Nord Africa, che porti ad una gestione ordinaria delle accoglienze è indispensabile l’immediata erogazione delle risorse di cui sopra a copertura delle spese già sostenute. Roma, 25 luglio 2012 LINK: http://www.regioni.it/download.php?id=263515&field=allegato&module=news

( red / 31.07.12 )



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