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News

Protezione civile: contrari a Decreto Legge

 

Protezione civile: Errani, contrari a Decreto Legge

 

(regioni.it)''Siamo nettamente contrari allo strumento del decreto legge per la riforma della Protezione civile, e' per noi, come abbiamo sempre detto, un errore'' Cosi' il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, commenta la riforma della Protezione civile decisa dal Cdm il 30 aprile. ''Valuteremo nei prossimi giorni il testo nel merito ma siamo delusi da questa scelta'', conclude Errani.
ANSA - Protezione civile: Errani (regioni), contrari a DL, e' errore
( red / 02.05.12 )

Lettera di Errani, Castiglione e Delrio al Presidente del Consiglio, Mario Monti

Protezione civile: Regioni, Anci e Upi, riforma necessaria, ma sia condivisa

Ribadita netta contrarietà a decretazione d'urgenza

(regioni.it) I Presidenti della Conferenza delle Regioni, del’Upi e dell’Anci, Vasco Errani, Graziano Delrio e Giuseppe Castiglione hanno  inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Monti, con cui si ribadisce “la condivisione dell’obiettivo di procedere, in tempi rapidi, alla riforma della protezione civile. Infatti la costruzione di un sistema integrato nazionale e regionale di protezione civile che ne riporti l’operatività all’interno delle funzioni che le sono proprie, potrà contribuire a migliorare complessivamente la capacità di risposta all’emergenza nel nostro Paese”. “La realizzazione di questo indispensabile sistema integrato – scrivono Errani, Castiglione e Delrio -  deve vedere il pieno coinvolgimento di tutte le istituzioni cui sono assegnate funzioni di protezione civile” e per questo motivo “appare opportuno continuare a confrontarsi nel merito delle proposte emendative in discussione ed utili a definire un modello di intervento efficace e condiviso e in tal senso ribadiamo la nostra netta contrarietà alla decretazione d’urgenza”. E’ infine confermata “la disponibilità delle Regioni e degli enti locali a un ulteriore incontro, in tempi brevi, al fine di accelerare il percorso della riforma”.

 

( red / 27.04.12 )

Protezione civile: Regioni, Comuni e Province chiedono un Ddl

Presentato un documento congiunto in Conferenza Unificata

(regioni.it) Il “Provvedimento normativo per il riordino della protezione civile” è stato posto all’ordine del giorno della Conferenza Unificata del 19 aprile. In quella sede la Conferenza delle Regioni, l’Anci e l’Upi hanno presentato al Governo un documento congiunto, formulando una serie di emendamenti. Nella introduzione agli emendamenti si legge che “la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’ANCI e l’UPI, nel condividere l’esigenza di una riforma del sistema nazionale di protezione civile, propongono una prima bozza di emendamenti finalizzati a migliorare la proposta di provvedimento approvata dal Consiglio dei Ministri, nell’ottica della leale collaborazione e nel tentativo di contemperare le esigenze di sostenibilità finanziaria dell’intero sistema e di chiarezza del modello di governance, in considerazione delle differenti realtà territoriali. Ciò premesso, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’ANCI e l’UPI ribadiscono la propria netta contrarietà all’ipotesi di adozione del provvedimento con decreto legge. Attesa la necessità di un confronto col sistema delle autonomie regionali e locali la strada del disegno di legge è l’unica per noi percorribile. A questo fine la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’ANCI e l’UPI si impegnano a elaborare in tempi rapidissimi i contenuti di un testo condiviso”. Il documento integrale è stato pubblicato nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it ed il link è : http://www.regioni.it/download.php?id=250175&field=allegato&module=news

( red / 23.04.12 )

Errani: per la riforma della Protezione Civile si preveda un disegno di legge

Dellai: riforma condivisa

(regioni.it) Il Governo apre ad un confronto di merito sulla riforma della protezione civile. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha chiesto in sede di Conferenza Unificata che ''per la riforma della Protezione Civile si preveda un disegno di legge e non un decreto: questa sarebbe una scelta che le Regioni non potrebbero condividere'', ed è stato un consegnato un documento di emendamenti al ministro Gnudi in merito al provvedimento proposto in bozza dal Governo.  ''Siamo per una riforma che sia in grado di darci una Protezione Civile efficace ed efficiente. Sulla base di questo presenteremo i nostri emendamenti relativi alla qualita' della governance e a come porre il tema della ricostruzione usando il criterio della solidarieta' del Paese'', ha detto Errani. Per le Regioni, inoltre, la Protezione Civile ''non deve intervenire sui grandi eventi''. Quanto alle emergenze, ''e' giusto che ci sia un limite di tempo ma quello previsto dal Governo e' troppo ristretto''. Infine, le Regioni sono concordi ''ad un confronto rapido e ad una riforma condivisa che sia in grado di dare un salto di qualita'''. Anche Lorenzo Dellai, presidente della Provincia  autonoma di Trento e coordinatore della Commissione Protezione civile della Conferenza delle Region,i "la bozza del governo va  modificata, siamo convinti che la riforma sia urgente ma chiediamo che ci sia un confronto". "Abbiamo  ribadito - ha aggiunto Dellai - che siamo favorevoli a riformare l'attuale  legge, ma siamo contrarissimi all'idea di un decreto legge perche'  riteniamo che questa materia debba essere condivisa. Serve dunque in  disegno di legge". Dellai ha spiegato che le Regioni ritengono che sia giusto definire i termini  del periodo di emergenza ma credono che la durata individuata sia  ''irrealistica. Dobbiamo trovare -ha detto Dellai- una mediazione per  definire una durata piu' congrua della fase di emergenza''. Rispetto al 'post emergenza' Dellai ha spiegato che le Regioni chiedono che siano individuate le ''azioni di finanziarmento''. ''Chiediamo che venga ripristinato il fondo per la Protezione Civile  - ha osservato Dellai - che deve alimentarsi sia con fondi statali sia  con fondi dei territori''. Inoltre, secondo i governatori ''la  Protezione Civile deve restare incardinata sulla presidenza del  Consiglio  -ha proseguito il coordinatore delle Regioni sulla materia -  proprio a garanzia della natura di sistema''. Le Regioni, ha ribadito Dellai, si augurano un confronto per arrivare ad una riforma condivisa perche' ''se il governo procede unilateralmente si crea un conflitto  istituzionale''.

 

 

 

 

( red / 19.04.12 )

Puntualizzazione del Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani

Protezione civile: per finanziamento si parta da incostituzionalità "tassa disgrazie"

 

(regioni.it) “Così come ho sottolineato agli Stati Generali del volontariato (cfr. “Regioni.it” n. 2014, ndr), occorre una riforma della Protezione Civile, ed è indispensabile che questo provvedimento sia condiviso”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. “Servono certamente tempi definiti per la fase di emergenza, e al contempo occorre assicurare il pronto intervento in tali fasi, così come è necessario definire i compiti della Protezione Civile, escludendone l’uso per i grandi eventi”, ha aggiunto Errani. “Allo stesso tempo è necessario dare una risposta ai problemi della ricostruzione nella fase post emergenziale, assicurando solidarietà, responsabilità e rigore, e quindi non lasciando solo alcun territorio. Quanto al tema del finanziamento occorre tenere presente i difficili momenti della finanza pubblica, partendo comunque dalla incostituzionalità ribadita dalla Consulta della così detta “tasse sulle disgrazie”. Occorrerà invece – ha concluso il Presidente della Conferenza delle Regioni - cercare forme di finanziamento condivise che coniughino la responsabilità con la solidarietà”.

 

( red / 16.04.12 )

 

Protezione civile: il provvedimento all'Odg della Conferenza Unificata

Il Ministro Gnudi integra l'ordine del giorno

(regioni.it) il Ministro Piero Gnudi ha integrato l’ordine del Giorno della Conferenza Unificata (già convocata per giovedì 19 aprile 2012, alle ore 15.00) presso la Sala riunioni del I piano di Via della Stamperia, n. 8,vedi “Regioni.it” n.2014) con il seguente punto: 10) Provvedimento normativo per il riordino della protezione civile (Presidenza Consiglio dei Ministri – economia e finanze) (Servizio V) Parere facoltativo ai sensi dell’articolo 9, comma 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997,   n. 281.

 

 

( red / 16.04.12 )

Protezione civile: Errani, dare vita a provvedimento meditato e condiviso

 

(regioni.it) Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, è intervenuto il 13 aprile in occasione degli “Stati Generali del Volontariato di Protezione Civile” che si sono tenuti presso l’Università degli Studi Roma Tre - Aula Magna Facoltà di Lettere e Filosofia - alla presenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Si riporta di seguito il testo integrale dell’intervento del Presidente Errani. Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio, Autorità tutte, Volontarie e volontari della protezione civile Ringrazio innanzitutto il Prefetto Gabrielli che ha voluto e pensato questa iniziativa, a 12 anni di distanza dagli “Stati Generali del Volontariato di Protezione Civile”, di Orvieto. Un incontro a lungo atteso e che rappresenta un’importante occasione di dialogo, confronto e scambio di esperienze e progettualità tra le varie realtà del volontariato nazionale di protezione civile. Il volontariato è il pilastro portante del Sistema nazionale di Protezione Civile. Ce lo ricorda quanto avvenne a Firenze nel 1966 (come abbiamo visto nel filmato di apertura di questi Stati Generali) così come l’Irpinia del 1980. Fino al grande sforzo di solidarietà prestato in occasione del terribile sisma che ha colpito L’Aquila e l’Abruzzo nel 2009, nel corso del quale – come ricordato da uno dei documenti posti in discussione nell’ambito di questi stati Generali – si è dimostrata chiaramente la grande capacità d'intervento qualificato che le associazioni di volontariato sono in grado di mettere in campo. Questo è un valore fondamentale del nostro Paese, segno di un tessuto sociale forte, vitale, solidale. Una ragione vera nei momenti di difficoltà, di speranza. E ce lo ricorda – lasciatemelo citare perché ho vissuto l’esperienza da vicino – l’impegno del volontariato nella recentissima “emergenza neve” di inizio febbraio, affrontata grazie allo sforzo di migliaia e migliaia di volontari così come è successo in altre Regioni più colpite. Insomma questa è la Protezione Civile: un sistema che c’è e funziona. Mi limito ad indicare solo questi episodi, dai più lontani ai più vicini nel tempo, per sottolineare il ruolo fondamentale svolto sempre, in occasione di tutte le emergenze, da parte di chi è pronto a mettere a disposizione del prossimo, competenze, professionalità, passione e intelligenza, in modo disinteressato. Quella del volontario di protezione civile è infatti una vera e propria missione, tesa a proteggere le persone e la comunità in caso di calamità naturali ed eventi emergenziali: un autentico contributo alla realizzazione del bene comune, che rappresenta sempre l’orizzonte della convivenza, anche e soprattutto nei momenti delle grandi prove. Un’espressione autentica e spontanea della generosità e dell’altruismo del nostro popolo, che deve rendere fiero ciascuno di appartenere a questa nazione. C’è un valore sociale e culturale che va sottolineato e lo voglio fare con forza: pensiamo alle ragazze ed ai ragazzi che hanno lavorato a Genova e alle Cinque Terre ed è solo l’ultimo esempio, che ci ricordano una cosa che spesso in questa società secolarizzata dimentichiamo e cioè che viene prima l’essere e non l’avere. Un milione e trecentomila sono gli uomini e le donne italiane impegnati nel volontariato di protezione civile, oltre 4000 le associazioni: un tessuto sociale e civile ricco, che ora attende dalle istituzioni, da noi, risposte innovative anche in tema di rappresentanza. Un riconoscimento che deve trovare piena espressione anche su scala regionale, dal momento che i sistemi regionali di protezione civile sono una componente costitutiva e fondamentale del sistema nazionale. La costruzione di un sistema integrato che veda il pieno coinvolgimento dei Comuni, delle Province, del volontariato e di tutti gli altri soggetti interessati. Occorre dunque, superare chiusure e limiti, laddove si verificano e non ho nulla da temere a riconoscere che anche nelle Regioni ce ne sono. Resta un dato di fatto, le associazioni locali di protezione civile e le sezioni delle grandi associazioni nazionali rappresentano un presidio prezioso sul territorio, da impiegare sempre più non solo in caso di calamità, ma anche nella vera e propria “rivoluzione culturale” che dobbiamo fare, quella rappresentata dalla prevenzione. Come sottolineato anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini nel corso di un recente incontro organizzato a Vernazza, in Liguria, è chiaro che i costi sociali ed economici dell’emergenza sono ben superiori a quelli di una seria e costante azione di prevenzione. Questa è la scelta strategica che ci dobbiamo proporre e di recente il Governo è intervenuto giustamente, come noi facciamo da tempo, per sottolineare la necessità di investire in questo senso. Ciò è indispensabile per evitare di rincorrere le emergenze e rappresenta una scelta utile alla crescita e al lavoro, cosa di cui abbiamo assolutamente bisogno. Anche da qui voglio lanciare una proposta. Costruiamo insieme un piano pluriennale di investimenti per la messa in sicurezza del territorio in cui ciascun livello istituzionale fa la propria parte, dove con serietà e coraggio si scelgono le priorità, si fanno convergere le risorse di tutti e non solo di qualcuno e si definiscono regole chiare per assicurare piena efficienza e trasparenza. E chi non corrisponde agli impegni presi e a tali parametri deve essere sanzionato. Usciamo dalle astratte ed inutili “guerre di competenze” e attraverso la leale collaborazione puntiamo sulla cultura del risultato. Tanti lavori per mettere in sicurezza il nostro territorio. Ciò ci consentirà di tutelare l’ambiente, di dare lavoro, di ridurre le emergenze ricorrenti e, quindi, di spendere meno. Dunque ogni euro investito sulla prevenzione evita tragedie e moltiplica molte volte il suo valore. Ogni territorio - dai comuni di maggiori dimensioni a quelli più piccoli, dai centri collocati lungo le principali aste fluviali a quelli di montagna - deve dotarsi di Piani di protezione civile: serve un’azione collettiva di cura e conoscenza del territorio, serve diffondere i contenuti dei piani di protezione civile dei comuni, serve che ciascuno sia consapevole del ruolo che deve giocare non solo quando ci si trova ad affrontare eventi eccezionali, ma anche nella quotidianità. Un nuovo civismo deve essere l’obiettivo di questo Paese. Le associazioni di volontariato, specie in un territorio come il nostro, possono rappresentare la spina dorsale di questo sistema di conoscenza, anche grazie al concreto sapere diffuso legato ai loro luoghi. Si tratta di una ricchezza che non può andare persa, ma che deve invece essere organizzata in modo integrato per garantire un’azione sempre più efficace di prevenzione. Questo è l’impegno che si chiede al volontariato di assumere e fare proprio. Così come il Dipartimento nazionale, le Regioni e i Comuni sono chiamati ad un vasto processo di innovazione e di definizione degli strumenti normativi per la tutela e la valorizzazione del volontariato. Un lavoro che è in corso, a cui si affianca la definizione in Conferenza Stato-Regioni di indirizzi operativi per la partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile. Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio, siamo tutti convinti del valore fondamentale della protezione civile, un sistema articolato nei territori - dai Comuni al Dipartimento nazionale - a cui in modo coordinato concorrono in una governance unitaria, coesa e riconosciuta tutti i corpi dello Stato, i diversi livelli istituzionali ed il volontariato. Oggi, a 20 anni dalla legge sulla protezione civile e ancor di più dopo la meritoria sentenza della Corte Costituzionale, si pone la necessità di una riforma per compiere un salto di qualità, mettendo a sistema i tanti fattori positivi, come l’apporto del volontariato, e superando tutti i limiti che in questi anni sono emersi e che non vogliamo nascondere. Per questo apprezziamo la scelta del Governo di promuovere una riforma del settore, così come noi, l’Anci e l’Upi avevamo chiesto, consultando preventivamente la Conferenza Unificata. Sono convinto che ci siano le condizioni per fare con rapidità un lavoro positivo e per dare vita ad un provvedimento legislativo condiviso e meditato. Le Regioni condividono il fatto che la fase di emergenza debba avere tempi definiti, contemplando però anche tutti gli strumenti operativi per assicurare il primo intervento che è essenziale per garantire la messa in sicurezza in primo luogo delle persone. Così come siamo d’accordo – e lo abbiamo sottolineato sempre in questi anni - che i grandi eventi non rientrano nella missione della protezione civile. Bisogna poi trovare, nella consapevolezza delle ristrettezze della finanza pubblica, il modo efficace per affrontare il tema della ricostruzione a fronte di eventi calamitosi, senza che alcun territorio sia lasciato solo. Dobbiamo farlo con rigore e senso delle Istituzioni, sapendo che ciò richiede il coraggio del cambiamento per tutti, per quanto ci riguarda, a cominciare dalle Regioni. Se le risorse sono limitate, come sappiamo, e se non vogliamo lasciare solo nessuno di fronte alle emergenze allora siamo tutti chiamati a definire regole e comportamenti nuovi e coerenti. Nessuno vuole o può scaricare su altri. Insieme si affrontano i problemi e insieme si assumono le responsabilità che competono a coloro che hanno funzioni di governo. Rigore, solidarietà, efficacia e trasparenza devono essere i principi che ispirano il nostro lavoro e la riforma per dare alla Protezione Civile il valore che merita e di cui ha bisogno il nostro Paese. E’ questo - Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio - lo spirito con cui parteciperemo, come Regioni, a questa discussione con le nostre proposte, consapevoli che noi non siamo altra cosa, ma parte integrante della Repubblica che è una e indivisibile.

( red / 13.04.12 )



Riforma Protezione Civile

Protezione Civile: affrontare riforma

 

Sul fronte del trasporto pubblico locale serve un salto di qualità

Protezione Civile: affrontare la riforma della legge 10

Errani: Dl Semplificazioni; sì a tavolo di confronto per conoscere procedure, tempi e forme utili a promuovere le semplificazioni

(regioni.it) “Porremo al Governo la questione di lavorare insieme per affrontare la riforma della legge 10 del 2011 sulla Protezione Civile”, così il presidente Vasco Errani al termine della Conferenza delle Regioni del 22 febbraio.  Errani ha poi spiegato che “ciò è ancora più motivato dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità  dell'aumento delle accise''. Errani ha quindi aggiunto che le Regioni porranno sul tavolo del Governo anche ''il tema dell'emergenza neve che ha bloccato l'Italia dei giorni scorsi''. Le Regioni chiederanno pertanto al Governo di “lavorare insieme per affrontare la riforma della legge n. 10 del 2011 sulla Protezione Civile''. ''Questo e' ancora piu' motivato dopo la sentenza della Corte Costituzionale dei giorni scorsi'' che ha bocciato la cosiddetta 'tassa sulle disgrazie', ha spiegato Errani, che è intervenuto anche sul parere Dl Semplificazioni: ''diamo un parere legato alla possibilità di costruire un accordo di collaborazione tra noi e il Governo per stabilire procedure e tempi''. ''Sul fronte del trasporto pubblico locale serve un salto di qualita', per questa ragione oggi al Governo abbiamo posto la necessita' di avviare un confronto di merito su questo tema specifico, che possa contestualmente dare un nuovo impulso al tavolo tecnico in corso, che necessariamente ha bisogno di nuove strategie sul fronte dell'efficienza'', ha dichiarato Errani al termine della conferenza Stato-Regioni del 22 febbraio. Inoltre la recente emergenza neve, ha tenuto a sottolineare Errani, ''ha evidenziato la forte anzianita' del parco mezzi ferroviario, messo a dura prova dal maltempo che ha toccato tutto il paese, creando seri problemi alle comunicazioni. Quindi - ha concluso - mi sembra questa una buona occasione per parlare di nuovi investimenti''. Infine Errani - al termine della Conferenza Stato-Regioni del 22 febbraio - ha annunciato: ''il ministro per la Pubblica Amministrazione ha accettato la nostra proposta di avviare un tavolo di confronto per conoscere procedure, tempi e forme utili a promuovere le semplificazioni''.

 

 

 

                           

[File Audio] Dichiarazione del Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani su parere Decreto Semplificazioni

   

[File Audio] Dichiarazioni del Presidente della Conferenza della Regioni Vasco Errani al termine della seduta odierna su Emergenza Neve - Riforma Protezione Civile - Organizzazione Conferenza straordinaria sanita' (22.02.2012)

( red / 22.02.12 )



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