Sanità: Bonaccini su riparto risorse 2016, “obiettivo raggiunto”
giovedì 11 febbraio 2016
REGIONI/PROV. AUTONOME
TOTALI RIPARTO 2016
Piemonte
8.042.518.413
Valle d’Aosta
229.965.871
Lombardia
17.782.903.729
Bolzano
900.647.539
Trento
948.081.680
Veneto
8.772.746.159
Friuli Venezia Giulia
2.240.253.730
Liguria
3.044.793.047
Emilia-Romagna
8.028.834.802
Toscana
6.832.328.584
Umbria
1.635.899.441
Marche
2.824.286.068
Lazio
10.412.623.204
Abruzzo
2.396.743.998
Molise
572.515.029
Campania
10.199.870.935
Puglia
7.200.524.095
Basilicata
1.047.328.671
Calabria
3.487.925.833
Sicilia
8.904.853.100
Sardegna
2966.438.750
TOTALE
108.472.082.678
Bonaccini (Regioni): raggiunto accordo unanime per ripartizione risorse per la sanità 2016
giovedì 4 febbraio 2016
Roma, 4 febbraio 2016 (comunicato stampa) “Le Regioni hanno raggiunto all’unanimità l’accordo per il riparto delle risorse da destinare al servizio sanitario nazionale nel 2016 e lo hanno fatto all’inizio dell’anno, un fatto che considero talmente significativo da ritenerlo per certi aspetti persino storico”, lo ha dichiarato il presidente Stefano Bonaccini, al termine della Conferenza delle Regioni.
“Ora – ha proseguito Bonaccini – auspichiamo che il Parlamento approvi un emendamento che tecnicamente permetterebbe di rendere operativa questa decisione nell’arco di poche settimane. L’approvazione a febbraio invece che nella parte finale dell’anno, l’unanimità delle 20 Regioni italiane, su un tema così sensibile come la ripartizione delle risorse per la sanità che rappresenta gran parte del bilancio di una regione, con Regioni che hanno esigenze anche molto differenti: tutte caratteristiche di un risultato veramente molto positivo.
Un traguardo raggiunto dopo una discussione mai banale, ricca di spunti e di considerazioni costruttive, di cui ringrazio tutti i presidenti e gli assessori. Se il Parlamento raccoglierà il segnale che oggi arriva dalle regioni sarà possibile dar vita sui territori ad una programmazione migliore avendo la certezza delle risorse. E’ un segnale molto positivo che va – secondo Bonaccini - in una direzione di costruttiva collaborazione istituzionale con Regioni che dimostrano al Paese di poter svolgere responsabilmente una funzione importante nella vita del sistema istituzionale italiano. L’opportunità importante di poter dire al Governo che c’è l’unanimità della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome credo sia un fatto che non era assolutamente scontato e al quale devo dire pochi credevano fino a poche settimane fa.
Ma il nostro lavoro – ha proseguito il Presidente della Conferenza - non si ferma qui: mettiamo in campo due ulteriori attività. Il primo intervento è il mandato dato alla commissione Salute per affrontare il tema di una possibile revisione dei criteri. La seconda azione – raccogliendo le sollecitazioni di Toscana e Lombardia – riguarderà il necessario approfondimento per dar vita da un piano nazionale sul tema della mobilità sanitaria in piano nazionale: vi sono infatti squilibri e diseconomie che possono essere affrontate. insieme al Governo. A me però non piace dire ‘il Governo deve fare’, a mio avviso tocca alle regioni valutare cosa proporre. Solo così potremmo avere maggiore ascolto. Infine – ha concluso Bonaccini - abbiamo deciso questa mattina che il 25 di febbraio verrò con una proposta di sostituzione dell’attuale coordinatore della commissione salute, che ha svolto finora egregiamente il proprio lavoro ed anzi credo che l’assessore Sergio Venturi, insieme ad altri componenti della commissione, vada ringraziato per il grande impegno profuso in questi mesi. Lo sostituiremo solo perché l’Emilia Romagna oggi è rappresentata dal sottoscritto alla guida della Conferenza delle Regioni.
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Tagli sanità: il testo dell'intesa Stato-Regioni del 2 luglio
Tagli sanità: via libera all'intesa in Stato-Regioni
Pubblicato anche il documento della Conferenza delle Regioni del 19 febbraio
Legge di stabilità: il testo dell'intesa Stato-Regioni sui tagli
In particolare l’intesa si riferisce all’attuazione dell’articolo 1 - commi 398, 465 e 484 - della legge 190/2014 (pubblicata anche negli atti della Conferenza Stato-Regioni del sito www.regioni.it).
L’intesa ricorda che "l'articolo 46, comma 6, del decreto legge n. 66 del 2014, come modificato dalla legge n. 190 del 2014, articolo 1, comma 398, ha previsto il concorso delle Regioni a statuto ordinario per complessivi 4.202 milioni di euro per gli anni 2015-2018 (750 milioni di euro + 3.452 milioni di euro) da definire mediante intesa in Conferenza Stato - Regioni entro il 31 gennaio 2015.
Chiamparino : intesa Stato-Regioni su applicazione legge di stabilità
giovedì 26 febbraio 2015
Roma, 26 febbraio 2015 (comunicato stampa) “C’è l’intesa Stato-Regioni sui tagli previsti dalla Legge di Stabilità. Le Regioni hanno affrontato responsabilmente il compito gravoso imposto dalla stessa Legge di Stabilità. Se il Governo conferma il testo proposto si arriverà quindi ad una condivisione”, lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino.
“Siamo di fronte – ha aggiunto Chiamparino - a manovre da 5 miliardi e 250 milioni che oltre al mancato incremento del Fondo Sanitario, andranno a toccare il Fondo di Sviluppo e Coesione e in parte altri fondi di trasferimento”.
“Accettiamo quindi un sacrificio pesante come è quello della rinuncia all’incremento di 2 miliardi del fondo sanitario nazionale, con l’auspicio, anzi l’impegno a lavorare con il Governo perché questo taglio si riferisca solo ed esclusivamente al 2015 e sia concordato con una specifica intesa in Stato-Regioni. Per un anno si può infatti accettare un onere di questo genere, ma tenendo conto della necessità di garantire nuovi farmaci salvavita e la definizione dei nuovo Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) la corda può essere tirata solo nella prospettiva di tornare a lavorare per garantire nel 2016 il livello di finanziamento previsto dal patto per la salute o comunque – ha concluso Chiamparino - di dimensioni quantitative che consentano di far fronte alle due esigenze che ho prospettato: il giusto allargamento dei LEA e l’ampliamento dei farmaci salvavita”.