Legge di bilancio: slitta al 9 novembre il parere delle Regioni
Rilevate diverse criticità per la sanità e il welfare
(Regioni.it) Slitta al 9 novembre il parere delle Regioni e delle autonomie locali sulla legge di bilancio 2018. La decisione è stata assunta nel corso della Conferenza Unificata del 2 novembre, a seguito della specifica richiesta della Conferenza delle Regioni e dell'Anci. "Ad oggi non ci sono le condizioni minime per un'intesa da parte delle Regioni perche' significherebbe, con i numeri attuali, intervenire ancora una volta o sui Lea o su altre voci della sanita'". Lo ha detto il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti, al termine della riunione del 2 novembre dedicata alla legge di bilancio. "Occorre trovare ancora un accordo per almeno 300 mln per la parte non sanitaria relativa agli investimenti che riteniamo indispensabili per le regioni e per l'intero paese", ha continuato Toti aggiungendo che anche riguardo alla sanità "siamo molto lontani sul Fondo sanitario che nominalmente aumenta, ma su cui vviene caricato l'intero gravame del rinnovo del contratto" in sanità e che dunque di fatto "diminuisce di centinaia di milioni di euro a discapito delle prestazioni ai cittadini. Ci auguriamo - ha concluso Toti - una sintesi virtuosa per arrivare a dare un parere favorevole".
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"Il testo della legge di bilancio è stato puntualmente attenzionato non soltanto dalla commissione Finanze e Salute, perche' alla fine ci sono due grandi spazi dei quali trattare, sulla sanita' e sulla non sanità", lo ha detto la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine della Conferenza. "Sulla sanità ci sono ancora delle criticità, quindi utilizzeremo ancora questa settimana per cercare di superarle e trovare dei punti di equilibrio, come abbiamo sempre fatto - ha aggiunto Serracchiani -. Cercheremo di fare la nostra parte rispetto alla legge di stabilità, consapevoli però che questo è il momento in cui dobbiamo rilanciare anche sulla crescita e sugli investimenti. La sanità sta affrontando anche sfide nuove, quindi abbiamo la necessità di rifare in qualche modo i conti, anche prevedendo risorse in più".
Più critico l'assessore lombardo all'Economia e coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni Massimo Garavaglia: "Il parere lo daremo la settimana prossima, ma segnaliamo alcune criticità per la parte non sanitaria e per quella sanitaria.
Per la parte non sanitaria, la manovra del governo, se togliamo i 16 mld dell'Iva, vale si e no 4-4,5 mld e di questi 3 mld arrivano dalle Regioni - ha osservato Garavaglia - quindi è il comparto Regioni che consente di fare la manovra. Si sta esagerando un pochino - ha avvertito - si rischia la tenuta di tante realtà, si rischia di mandarle in esercizio provvisorio senza fare i bilanci e il taglio del 32-33 per cento dei fondi delle politiche sociali e della non autosufficienza".Garavaglia lascia però aperto uno spiraglio: "ci stiamo lavorando e secondo noi ci sono le condizioni per venirne a capo. Per la parte sanitaria la situazione è molto compromessa- ha proseguito l'assessore - di fatto il Fondo sanitario si riduce di mezzo miliardo di euro. Pesa molto l'1,3 mld di euro del contratto, che non è finanziato. Di fatto si scende a poco piu' di 112 mld di euro rispetto ai 112,6 mld di quest'anno. Ciò significa più liste di attesa e meno servizi: altro che nuovi Lea..."
Più critico l'assessore lombardo all'Economia e coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni Massimo Garavaglia: "Il parere lo daremo la settimana prossima, ma segnaliamo alcune criticità per la parte non sanitaria e per quella sanitaria.
Per la parte non sanitaria, la manovra del governo, se togliamo i 16 mld dell'Iva, vale si e no 4-4,5 mld e di questi 3 mld arrivano dalle Regioni - ha osservato Garavaglia - quindi è il comparto Regioni che consente di fare la manovra. Si sta esagerando un pochino - ha avvertito - si rischia la tenuta di tante realtà, si rischia di mandarle in esercizio provvisorio senza fare i bilanci e il taglio del 32-33 per cento dei fondi delle politiche sociali e della non autosufficienza".Garavaglia lascia però aperto uno spiraglio: "ci stiamo lavorando e secondo noi ci sono le condizioni per venirne a capo. Per la parte sanitaria la situazione è molto compromessa- ha proseguito l'assessore - di fatto il Fondo sanitario si riduce di mezzo miliardo di euro. Pesa molto l'1,3 mld di euro del contratto, che non è finanziato. Di fatto si scende a poco piu' di 112 mld di euro rispetto ai 112,6 mld di quest'anno. Ciò significa più liste di attesa e meno servizi: altro che nuovi Lea..."
Il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini si è collegato alla riunione da New York, dove si trovava in missione istituzionale e al tavolo della Conferenza ha partecipato l'assessore al Bilancio dell'Emilia- Romagna Emma Petitti secondo la quale "Ci sono le condizioni per trovare un'intesa sulla base di alcune proposte ed emendamenti che avanzeremo come Regioni. Anche in commissione Affari finanziari, abbiamo deciso all'unanimità di rivedere alcuni punti - ha aggiunto Petitti - e sulla base di questi punti crediamo ci siano le condizioni per un'intesa alla legge di bilancio".
Dal Canale Youtube di Regioni.it
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Toti (Regioni): Slitta l'intesa sulla Legge di Bilancio. Ci sono criticità
Toti (Regioni): La prossima settimana audizioni in merito alla L. di Bilancio
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Garavaglia (Regioni): Le criticità sulla Legge di Bilancio
Serracchiani (FVG): Le criticità della manovra su sanità, crescita e investimenti
Petitti (Emilia-Romagna): Criticità riscontrate sulla Legge di Bilancio
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