ROMA,
25 novembre 2004
INTEGRAZIONE DEL
PARERE DELLE REGIONI
E DELLE PROVINCE AUTONOME SUL D.D.L. FINANZIARIA 2005
I
Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, in
relazione al dibattito in corso sulla Finanziaria,
ribadiscono il loro giudizio e manifestano una
preoccupazione crescente per l’impatto che la manovra
avrà sui bilanci regionali che sarà insostenibile.
Le Regioni
con riferimento alla globalità della manovra finanziaria
per l’anno 2005, sottolineano la necessità di acquisire
conoscenza immediata sulle modalità di copertura
dell’annunciato taglio fiscale e sulle possibili
ricadute sul “sistema Regioni”.
Le Regioni
si riservano altresì di agire presso le opportune sedi
istituzionali al fine di rendere note le proprie
posizioni.
Le Regioni ribadiscono pertanto il loro giudizio
preoccupato e non favorevole sul disegno di Legge
Finanziaria 2005, pur riconoscendo lo sforzo fatto per
il fabbisogno sanitario 2005. Vi sono infatti
questioni strategiche, come l’inserimento degli
investimenti nel patto di stabilità e il blocco
dell’utilizzo dei mutui - sempre per gli investimenti -
per i soggetti che non fanno parte delle Pubbliche
Amministrazioni che debbono essere affrontate e risolte
diversamente.
Queste
questioni hanno un impatto negativo per tutte le Regioni
ed in particolare per le Regioni del Sud in relazione al
finanziamento dei Programmi regionali di sviluppo anche
co-finanziati dall’Unione Europea.
Le Regioni
risultano ulteriormente penalizzate per la riduzione del
Fondo per le aree sottoutilizzate; e per l’incertezza
degli strumenti e l’esiguità delle risorse destinate
agli incentivi alle imprese.
Si
aggiunga, inoltre, la non chiarezza in relazione
all’aumento del 2% previsto dal disegno di legge
finanziaria 2005, che per esempio per il Fondo sociale
ed il Fondo per l’affitto non è di fatto assicurato.
Per
l’insieme di queste ragioni, la manovra per le Regioni
non è sostenibile.
Per la
sanità rimangono problemi sostanziali irrinunciabili
ancora irrisolti, a partire dal pieno finanziamento del
fabbisogno 2005, che dovrebbe invece attestarsi intorno
ai 90,1 miliardi di Euro e la soluzione del pieno
finanziamento dei Lea, degli oneri contrattuali e dei
disavanzi pregressi relativi agli IRCSS, alle aziende
miste e ai policlinici universitari che per il 2004 vale
circa 5,5 miliardi di euro.
Le Regioni
sono pronte ad un confronto serrato con il Governo e
disponibili a modificare il giudizio complessivo della
manovra, a fronte di alcuni cambiamenti fondamentali ed
in particolare.
1
Lo stralcio dalla
Finanziaria del blocco degli investimenti per una
discussione complessiva sulla manovra per lo sviluppo
del Sistema Paese, prevista nell’apposito collegato alla
Finanziaria, affrontando le questioni poste da tutte le
Regioni, ivi compresa l’abrogazione dell’art. 3 della
Finanziaria 2004. A questa discussione le Regioni
vogliono contribuire in maniera significativa essendo
fra gli attori fondamentali dello Sviluppo.
2
Il reperimento delle
risorse per il finanziamento dei LEA 2004 e dei
disavanzi pregressi IRCSS e aziende miste e il pieno
finanziamento per il fabbisogno sanitario 2005.
3
L’adeguato finanziamento
del Fondo sociale e del Fondo per l’affitto.
4
L’accoglimento degli
emendamenti allegati al presente parere.
5
Per le Regioni a statuto
speciale, si sottolinea che a fronte del nuovo impianto
previsto nel disegno di legge, che sembra abbandonare il
vigente sistema di negoziazione bilaterale in ordine al
patto di stabilità, si ritiene necessario proporre gli
emendamenti allegati, al fine di ricondurre l’iniziativa
legislativa statale entro i corretti ambiti
costituzionali. |