[Comunicato stampa Giunta regionale Marche]
CRISI SETTORE MODA, A ROMA INCONTRO AL MINISTERO DEGLI ASSESSORI REGIONALI AL LAVORO  

mercoledì 18 settembre 2024


 

Incalza la crisi del settore moda e questa mattina, come era già stato stabilito nel corso di una precedente riunione lo scorso mese di luglio, gli assessori al Lavoro delle Regioni italiane sono stati convocati a Roma, al Ministero del Lavoro, per un ulteriore incontro in modo da potere individuare una possibile soluzione per i lavoratori del settore.

La Regione Marche era presente all’incontro con il proprio consulente, il giuslavorista Paolo Reboani. Si stava recando a Roma per prendere parte alla riunione anche l'assessore regionale Stefano Aguzzi, coinvolto nel tragitto da un incidente stradale che non gli ha consentito di raggiungere Roma. L’assessore Aguzzi, rimasto costantemente aggiornato dell'andamento dell'incontro, riferisce della disponibilità da parte del Ministero di far fronte alla specifica esigenza di estendere la cassa integrazione per le piccole imprese artigiane che sono toccate dalla crisi del settore moda.

Tra le principali richieste avanzate nei mesi scorsi vi era per l’appunto l’estensione straordinaria del periodo massimo di fruizione della cassa integrazione per le aziende industriali ricomprese nei settori del comparto moda.

“Il Ministero – afferma Aguzzi – ha manifestato attenzione al problema esistente, chiedendo, contestualmente, di avere da parte delle Regioni dati precisi e puntuali sulla effettiva situazione della cassa integrazione fruita e residuale, affinché si possa poi valutare la necessità di procedere con un atto che disponga una deroga”.

“Accogliamo la richiesta avanzata dal Ministero – dichiara l’assessore Aguzzi – pertanto nei prossimi giorni incaricherò i dirigenti regionali del settore Lavoro di fornire una relazione sulla effettiva situazione nelle Marche riguardo alla cassa integrazione, da inoltrare poi al Ministero che dovrà valutare se ci sono le condizioni per intervenire con un ampliamento delle ore in deroga”.