[Comunicato stampa Giunta regionale Toscana]
Attrazione investimenti, Giani: "Toscana tra le prime in Italia, grazie a strategia efficace"

mercoledì 17 gennaio 2024



Una regione dinamica, aperta verso l’esterno. Una delle prime in Italia sul fronte dell’attrazione degli investimenti e questo anche grazie al fatto di essere stata, la Toscana, una delle prime ad essersi dotata, a partire dal 2010, di una struttura dedicata a tale scopo. Si è tenuto oggi a Firenze l’Annual Meeting di Invest in Tuscany, tradizionale appuntamento organizzato per analizzare e condividere previsioni, obiettivi e strumenti del settore.

“Tra gli obiettivi immediati – ha detto il presidente Eugenio Giani nel corso del suo intervento - vorrei sottolineare il bando di prossima apertura in ricerca e sviluppo per l’attrazione di investimenti. Si tratta di un nuovo bando sperimentale, complementare ad altre misure, messo a punto dialogando con Confindustria e altre associazioni, con l’obiettivo di portare nuove attività di ricerca in Toscana e favorire l’insediamento di nuove attività. Si parte con una dotazione di 5 milioni di euro di fondi europei che potrà salire a 10 milioni di euro ed è una scommessa per avere uno strumento in più con cui dialogare e attirare nuovi investitori sul territorio o favorire anche imprese che hanno già qui l’attività produttiva e potrebbero aggiungere la funzione della ricerca. Sarà fondamentale la collaborazione con altri soggetti per diffondere la cultura dell’attrazione, mappare le opportunità nel territorio, creare competenze e favorire il radicamento delle imprese e la valorizzazione delle competenze degli addetti. Stiamo inoltre studiando – ha aggiunto – altre misure come la mappatura di aree industriali dismesse, per favorire l’insediamento di nuove imprese senza aumentare il consumo di suolo, la creazione di un gruppo di lavoro interdirezionale, per velocizzare e semplificare il rapporto tra imprese e Regione e la messa a punto di ‘pacchetti’ di incentivi multimisura che supportino i nuovi insediamenti relativamente a costi di insediamento, ricerca e sviluppo, formazione del personale. Con un possibile punto di approdo di questo lavoro: dotarsi di una legge specifica sull’attrazione, così come fatto in tempi recenti da altre Regioni”.

Alcuni dati

Secondo uno studio del 2022 commissionato da Invest in Tuscany a SVIMEZ sulla valutazione dell’impatto delle multinazionali in Toscana, quelle estere, pur rappresentando un insieme molto piccolo rispetto al totale (meno del’1% delle unità locali complessive), occupano il 6,9 degli addetti totali e contribuiscono al 19,5% del valore aggiunto totale. Sempre secondo SVIMEZ la presenza delle multinazionali in Toscana attiva circa il 13% del PIL regionale tra effetti diretti, indiretti e indotti.

Per la banca dati Crossborder di Bureau van Dijk, nel periodo 2017-2023 la Toscana ha attratto 157 progetti greenfield (nuove imprese) con un CAPEX (investimenti in capitale fisso) che supera i 3 miliardi di dollari e che hanno generato più di 10.000 nuovi posti di lavoro, posizionandosi come la regione italiana in grado di attrarre progetti con il più elevato contributo in termini di occupazione. Riguardo ai progetti di investimento tramite acquisizioni, nello stesso periodo, sono state 161 le operazioni per un valore di 5,6 miliardi di dollari, quinta regione in Italia dopo Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Lazio. Negli ultimi sette anni lo stock di IDE (investimenti diretti esteri) in entrata in Toscana è incrementato mediamente di due decimi di punto percentuale in più rispetto alla media nazionale del 5,4%.

La Toscana ospita 2.875 unità locali, pari al 6,2% del totale delle imprese multinazionali presenti in Italia: sono lo 0,9% delle unità locali toscane ma contribuiscono al 19,5% del valore aggiunto (11,2 miliardi) e al 18,1% del fatturato (37,2 miliardi). I vertici delle imprese multinazionali a controllo estero in Toscana risiedono principalmente in Francia (24,4% delle unità locali, 24,8% degli addetti e 38,7% del fatturato), seguono gli Stati Uniti (12,3% delle unità locali, 19,0% degli addetti e 20,6% del fatturato) e la Gran Bretagna (13,1% delle unità locali, 11,6% degli addetti, 10,8% del fatturato).

L’82,4% delle multinazionali in Toscana opera nel settore dei servizi, specialmente commercio, che conta per il 41,5% delle unità locali, seguito per numerosità dal settore degli altri servizi (40,9% delle unità locali), contribuendo in misura relativamente maggiore all’economia delle imprese estere regionali: esso, infatti, conta per il 37,4% dell’occupazione e il 57% del valore aggiunto. Il settore industriale manifatturiero, con solo il 14,5% delle unità locali di imprese estere, rappresenta comunque una quota rilevante, specie in termini di occupazione e creazione di valore: occupa, infatti, il 41,7% dei dipendenti e genera 3,5 miliardi di valore aggiunto e 17,3 miliardi di fatturato, il 31,8% e il 46,4% del totale regionale.

I settori che vedono maggiore interesse da parte delle multinazionali in Toscana sono il turismo, il fashion (in particolare il settore della pelletteria e del lusso), il Food and Beverage (in particolare il settore vitivinicolo) ma anche settori tecnologici come Scienze Vita e ICT & Digital Technology.

Le 48 grandi unità locali di multinazionali (quelle con un numero di addetti superiore a 249 ed un fatturato annuo maggiore di 50 milioni di euro) contano solo per l’1,7% del totale delle imprese estere in Toscana, ma rilevano notevolmente, sia tra lemultinazionali che tra le grandi unità locali regionali. Con 25.758 dipendenti, rappresentano quasi un terzo dell’occupazione generata dalle grandi. Inoltre, contribuiscono alla creazione di 6,8 miliardi di valore aggiunto, oltre il 60% di quanto generato dalle grandi, e di 17,9 miliardi di fatturato, pari a quasi la metà del fatturato delle imprese estere nella regione. La produttività poi è nettamente superiore a quelle delle multinazionali italiane presenti in regione (264 mila per addetto contro 108 mila), con un indicatore addirittura undici volte superiore a quella delle imprese indipendenti.