[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
GIUNTA VENETO AGGIORNA PROGRAMMAZIONE DEL FONDO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA PER L’AREA ANZIANI. LANZARIN, “RILANCIO DEI SERVIZI DOPO PANDEMIA E CON CRESCITA CRONICIZZAZIONI”

venerdì 15 luglio 2022



“Riprogrammare il Fondo della non autosufficienza per venire incontro alle necessità della fascia più anziana e più debole della popolazione non è solo un aggiornamento legato ai cresciuti bisogni, ma un dovere morale per creare un nuovo patto, una presa in carico che sia a misura di cittadino. L’emergenza Covid 19 ha modificato i reali bisogni, mettendo in luce nuove emergenze, da qui la necessità di rileggere l’offerta, rendendola più legata a quelle che sono le sopraggiunte necessità. L’invecchiamento della popolazione richiede una rilettura, tenendo conto delle cronicità che sono in crescita”. Così l’Assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin motiva l’importante aggiornamento della programmazione del Fondo Regionale della non autosufficienza per l’area anziani, legato ai fabbisogni, approvato nel corso dell’ultima seduta della Giunta e da lei proposto.

 

L’atto sarà trasmesso alla competente Commissione del Consiglio regionale per ottenere il previsto parere.

 

L’aggiornamento approvato dalla Giunta, prevede l’unificazione dei due livelli assistenziali in uno solo, con una quota sanitaria unica pari a 52 euro da introdursi dal primo luglio, con mantenimento delle Impegnative di residenzialità da 56 euro per quelle attive alla data del 30 giugno scorso.

 

Sino ad ora, l’organizzazione dell’assistenza prevedeva due profili: il primo livello (con bisogno ridotto-minimo e una tariffa giornaliera di 49 euro); il secondo livello (maggior bisogno con tariffa giornaliera di 56 euro).

 

“Si tratta di un grande passo culturale, non solo “tecnico”. Una scelta che va nella direzione di far promuovere maggiore assistenza e cura della persona anziana, al passo con i tempi ed i bisogni che cambiano – fa notare l’Assessore – una scelta che nel contempo concorre a migliorare la gestione delle liste d’attesa, visto che si punta a superare le criticità determinate dal ridotto numero dei posti letto di secondo livello che al momento possono essere solo il 25% di quelli del primo livello, condizione che penalizzerebbe proprio le persone con maggior gravità”.

 

Dall’entrata in vigore del presente atto il sistema delle due sezioni verrà superato e cesseranno di avere effetto le due graduatorie, sia per l’accoglienza definitiva sia temporanea, vi saranno solo graduatorie uniche ordinate secondo i criteri di gravità. E’ garantito un periodo transitorio sino al 31 dicembre 2022 per permettere l’aggiustamento operativo dell’organizzazione e per non penalizzare i Centri Servizi.

 

 

La delibera contiene alcuni allegati, tra i quali:

  • il Calcolo del Fabbisogno teorico di posti letto autorizzabili alla costruzione e accreditabili sulla base della popolazione aggiornata al 01/01/2022, il totale del Fabbisogno, pari a n. 32.676.
  • L’aggiornamento del fabbisogno dei posti letto di residenzialità extraospedaliera per anziani non autosufficienti agli abitanti al 01/01/2022, che riporta:

  • Posti letto I e II livello esistenti (autorizzati/accreditati al 01/01/2022) n° 31.431
  • Posti letto in programmazione nel piano di zona straordinario (DGR 1252/2020) n° 4.302
  • Totale posti autorizzati/accreditati all’esercizio e posti in programmazione n° 35.733
  •  

  • Perimetro della Programmazione:
  • -          Soglia base definita come il più alto tra fabbisogno e programmazione n° 36.130

    -          Ulteriore disponibilità di posti nel rispetto della soglia regionale n° 467

    -          Totale posti letto per anziani non autosufficienti accreditabili n° 36.597.

     

    Nella logica di migliorare la risposta sul territorio la pianificazione prevede un incremento di 3000 impegnative di residenzialità nel triennio 2022/2024 valorizzando, in modo proporzionale, i territori meno dotati. La previsione è quella di rendere disponibili già nel secondo semestre dell’anno 1.000 impegnative, con un incremento di 1.000 all’anno.

     

    La riforma in essere richiederà una necessaria rivisitazione degli standard assistenziali, attività che sarà svolta da un apposito gruppo di lavoro, è inoltre prevista la costituzione di un “Tavolo interistituzionale” su quegli ambiti di azione che necessitano di ulteriori livelli di approfondimento.