[Comunicato stampa provincia autonoma di Trento]
Valutazione della disabilità, in Trentino si sperimenta un nuovo modello
venerdì 10 giugno 2022
Il progetto messo a punto dall’OCSE e finanziato dalla Commissione Europea sarà avviato in autunno. L’assessore Segnana: “Continuare a migliorare la nostra capacità di lavorare con e per le persone fragili” Trentino in campo per la sperimentazione di un nuovo modello per la valutazione e la protezione sociale della disabilità. L’iniziativa si inserisce in un percorso di riforma promosso dalla Commissione europea e sostenuto, dal punto di vista analitico, dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dal suo Centro di Trento per lo Sviluppo Locale. L’obiettivo è semplificare la normativa nazionale sulla disabilità, caratterizzata da una forte frammentarietà, e valorizzare le funzionalità delle persone con disabilità in modo da promuovere la loro inclusione a livello sociale e lavorativo. Tale percorso prevede la sperimentazione di un nuovo modello di valutazione della disabilità in quattro territori italiani, tra cui il Trentino. Il confronto con l’assessore provinciale alla salute, disabilità e famiglia Stefania Segnana, il dirigente dell’Unità di missione disabilità ed integrazione sociosanitaria Roberto Pallanch, gli operatori del settore, le associazioni rappresentative delle persone con disabilità ed i gestori dei servizi è stato fondamentale per analizzare le specificità del Trentino ed individuare le modalità di proseguimento del progetto di ricerca. “Rispondere ai bisogni delle persone con disabilità, con tutte le sfide che questo implica a livello sociale, culturale, organizzativo e finanziario, rappresenta un compito fondamentale per le pubbliche amministrazioni” ha osservato l’assessore Segnana. L’esponente della Giunta ha accolto dunque con interesse questa “opportunità di cambiamento offerta dalla sperimentazione OCSE: “L’auspicio è che questo percorso offra l’occasione non solo di rafforzare il valore della rete formata da ente pubblico, comunità e terzo settore che caratterizza il nostro territorio, ma anche di migliorare la nostra capacità di lavorare con e per le persone disabili e le loro famiglie”.
|