[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Agricoltura. Danni provocati dai cinghiali e rischio peste suina africana, per la Regione, salvaguardia del patrimonio zootecnico e riduzione della presenza dei cinghiali le priorità assolute: "Lo Stato ci dia gli strumenti e le risorse adeguate per intervenire. Si approvi subito il decreto"
venerdì 10 giugno 2022
Dopo aver varato un piano a protezione e per prevenire la diffusione dei casi, la Regione ribadisce l’impegno a salvaguardia degli allevamenti zootecnici e dell’agroalimentare emiliano-romagnolo, patrimonio straordinario di tutto il Paese
Bologna – I danni ai raccolti provocati dai cinghiali e l’allarme per la peste suina africana, che al momento vede l’Emilia-Romagna indenne dalla malattia, sono all’attenzione della Regione che sta mettendo a punto un Piano a protezione degli allevamenti. L’assessore regionale all’Agricoltura ha anche scritto ai sindaci dell’Emilia-Romagna per aggiornarli sulla situazione e sugli interventi previsti, sottolineando come sia indispensabile e urgente l’introduzione delle nuove misure contenute nella bozza di decreto-legge del Ministero che le Regioni hanno visionato e che si auspica venga approvato al più presto.
Sono due le azioni giudicate maggiormente efficaci: il prolungamento fino a cinque mesi della attività di caccia al cinghiale, consentendo una riduzione del numero di questi animali attraverso i metodi consentiti dalla legge, fra cui anche la braccata che negli ambienti boschivi si presenta più efficace. E l’estensione dei piani di controllo anche alle aree in cui attualmente non sono previsti, ma dove i cinghiali provocano gravi danni alle produzioni agricole.
La Regione sollecita il Governo e il legislatore nazionale, si legge nella lettera ai sindaci, perché non è sostenibile vedere attività che dalla sera alla mattina perdono un intero patrimonio produttivo, solo perché non si vuole mettere mano a una norma statale che da più parti dimostra tutta la sua inattualità e inefficacia, impedendo alle Regioni di intervenire con strumenti speciali nelle situazioni in cui si rischia di veder scomparire intere attività agricole.
Tra gli interventi più efficaci messi a punto dalla Regione c’è il Piano di controllo sulla specie, che amplia la possibilità di autodifesa da parte degli agricoltori anche con coadiutori di fiducia, oltre alle misure che la legge oggi consente, sulla base delle indicazioni dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
La Regione ha incontrato le Polizie provinciali nelle settimane scorse proprio per fare il punto insieme sull'attuazione del Piano di controllo. E' stata inoltre fornita la mappa precisa delle zone in cui occorre intervenire più velocemente perché presentano alte presenza di cinghiali e allevamenti zootecnici. Alle Polizie provinciali è infatti affidata l'attuazione stessa del Piano con la preziosa collaborazione dei coadiutori.
Nei prossimi giorni la Regione presenterà al Commissario straordinario nazionale per la peste suina africana Angelo Ferrari, il Piano regionale di interventi urgenti (Priu) con il dettaglio delle misure, le attività di monitoraggio sui piani di controllo con il conteggio degli abbattimenti zona per zona e la sorveglianza, dando priorità alle zone in cui coesiste un’alta incidenza di cinghiali e al contempo la presenza di allevamenti suinicoli.