Il presidente ai dialoghi su “Italia Domani” con il ministro Messa. “Il Piano è una sfida che l’Autonomia può vincere. Salvaguardare i progetti del territorio”
Mobilità sostenibile, sanità territoriale, pubblica amministrazione digitale. Sono alcune delle direttrici di sviluppo del PNRR per il “Trentino di domani”. “Una sfida – così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti – che la nostra Autonomia può sicuramente affrontare e vincere”. Ma riguardo al Piano di ripresa e resilienza, ha aggiunto Fugatti, occorre fare i conti con il rapido mutamento della situazione internazionale, in particolare con i rincari di materie prime ed energia. “Il tema centrale - ha detto - è capire se a fronte di un mondo che è cambiato le attuali risorse del PNRR siano in grado di soddisfare i numerosi progetti messi in campo. I sindaci, come quelli trentini, lo sanno: devono rifare i conti e rischiano di doversi fermare di fronte a costi per una stessa opera, scuola o asilo nido, cresciuti del 20 o 30%. Occorre dunque un ragionamento, da parte del governo, su un riequilibrio territoriale dei fondi. A favore magari dei territori che si sono mossi velocemente, come il Trentino, per realizzare le iniziative”. È il messaggio espresso dal presidente della Provincia nella tappa a Trento di “Italia Domani - Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, il ciclo di incontri promosso dalla presidenza del consiglio dei ministri per comunicare i contenuti e le opportunità del PNRR. Accanto al ministro per l’università e la ricerca Maria Cristina Messa sono intervenuti, nella sala della Cooperazione, il capo del Dipartimento per la programmazione economica della presidenza del consiglio Marco Leonardi, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, il rettore dell’università di Trento Flavio Deflorian. A seguire il confronto l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli e numerosi rappresentanti della comunità, tra cui l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi, nonché studenti universitari e delle scuole superiori trentine.
Al centro dell’illustrazione le cifre messe in campo per “Italia domani”, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che dà attuazione al Next Generation Ue, per la risposta alla crisi pandemia e la crescita futura.
“A livello trentino – ha ricordato Fugatti – ci sono risorse per 1,3 miliardi, che per 930 milioni riguardano i fondi messi dallo Stato attraverso Rfi per la circonvallazione ferroviaria di Trento. Un progetto cruciale, nell’ambito del potenziamento del corridoio ferroviario del Brennero, per spostare il traffico merci dalla strada alla rotaia. Pur di fronte a difficoltà e preoccupazioni, è indubbio il beneficio ambientale e di sostenibilità dell’opera che aiuterà a delineare il Trentino del futuro”. Il presidente ha menzionato poi i fondi per i progetti “per la salute e sanità territoriale”, come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità, “preziosi in un ambito post-Covid nel quale si ritiene di rafforzare l’attenzione sui servizi ai cittadini”. Non meno importante il progetto per la transizione digitale della pubblica amministrazione. “Il governo – ha aggiunto Fugatti – ha chiesto ai territori dei progetti pilota, o meglio ‘bandiera’ secondo la terminologia del Piano. Noi abbiamo proposto questa iniziativa sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, in quanto crediamo fortemente nello sviluppo dei servizi pubblici innovativi e digitali sul nostro territorio”.
Nell’incontro sono stati evidenziati i dettagli delle dotazioni assegnate al Trentino in base alle 6 missioni del Piano. Fra gli importi figurano 58,7 milioni per le infrastrutture e la mobilità sostenibili, 55,8 milioni per la rivoluzione verde e la transizione ecologica, 2,9 milioni per Coesione e inclusione, 71,8 milioni per Istruzione e ricerca (con focus su scuola e servizi per l’infanzia 0-6 anni). Ancora l’assegnazione di 8,7 milioni di euro per il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL), che punta a coinvolgere 6.000 beneficiari entro il 2022, i fondi per la sanità territoriale con 64,7 milioni di euro, il progetto per la riqualificazione del borgo di Palù del Fersina e della Valle dei Mocheni del valore di 20 milioni di euro.
Il ministro Messa si è soffermato sugli stanziamenti per il mondo universitario italiano e per il sistema della ricerca, che in Trentino vede l’ateneo al fianco dei centri di ricerca. “Sono contenta perché questo è un territorio che sta partecipano molto attivamente ai bandi relativi alla formazione superiore. Gli obiettivi sono favorire l’accesso all’università, lavorando su residenze e borse di studio, ampliare le competenze, formando in modo moderno i giovani di oggi, e riformare i dottorati di ricerca”. Proprio riguardo ai dottorati, ha precisato Messa, sono previste 7.500 borse triennali da avviare entro il 31 dicembre 2022, di cui circa 109 destinate all’università di Trento. Oltre ai 34 dottorati classici ci sono le borse compartecipate dalle aziende dell’industria, un elemento – ha concluso – “che avvicina ulteriormente i mondi della ricerca e dell’impresa”.
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(sv)
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