[Comunicato stampa Giunta regionale Liguria]
PNRR CULTURA BORGHI, INDIVIDUATO IL PROGETTO PILOTA: E’ BORGO CASTELLO NEL COMUNE DI ANDORA. TOTI: GRANDE OPPORTUNITA’ PER RIGENERARE IL TERRITORIO. CAVO: 20 MILIONI PERCHE’ CULTURA SIA MOTORE DI SVILUPPO
venerdì 25 febbraio 2022
GENOVA. La Giunta regionale ligure, su proposta dell’assessore alla Cultura Ilaria Cavo ha preso atto delle risultanze istruttorie del Nucleo di Valutazione appositamente costituito, individuando la proposta formulata dal Comune di Andora (SV) “Borgo Castello – ricordare il passato per costruire il futuro (remember the past to built the future)” quale Progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati - attuazione PNRR componente M1C3 Turismo e Cultura 4.0 - Misura 2, Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale - Linea di azione A.
Nella delibera si esprime l’intesa in merito all’individuazione dello stesso comune come soggetto attuatore del progetto. Ora il Comune di Andora, con il sostegno previsto di Ire, dovrà redigere lo studio di fattibilità che Regione dovrà inviare al Ministero della Cultura (MiC) entro il 15 marzo 2022 perché il comune ottenga, previo giudizio di idoneità da parte del Mic, il finanziamento da 20 milioni di euro previsto per questa misura.
“Il finanziamento di 20 milioni di euro ad Andora-Borgo Castello si colloca nella prospettiva di una rigenerazione culturale, ma anche economica dei borghi che corrono il rischio di essere abbandonati o di andare incontro ad un decremento della popolazione. – dichiara il presidente Giovanni Toti - Un patrimonio per tutto il nostro territorio che, grazie a questo progetto pilota, verrà tutelato attraverso interventi di riqualificazione degli spazi pubblici, il recupero del patrimonio storico architettonico e l’attivazione di iniziative culturali, economiche, di edilizia sociale e turismo. Soprattutto nell’ottica della destagionalizzazione che interessa sempre di più la nostra regione”.
“Il PNRR, che destina complessivamente 1 miliardo di euro ai borghi, con questa misura, ha affidato alla cultura una missione di rigenerazione del territorio anche dal punto di visto di rivitalizzazione, ripopolazione, occupazione soprattutto per i giovani e destagionalizzazione – dichiara l’assessore alla Cultura Ilaria Cavo – L’assessorato alla cultura ha fatto la sua proposta alla Giunta (come previsto dall’avviso ministeriale) prendendo atto del lavoro del Nucelo di valutazione che, all’unanimità, ha scelto questo progetto del Borgo Castello come il più corrispondente ai criteri e agli obiettivi previsti dal ministero. I verbali rendono atto di un progetto che, partendo dalla cultura, investe tutti gli aspetti importanti per la rivitalizzazione del borgo: sociale, economico, infrastrutturale, ambientale, di innovazione e utilizzo delle infrastrutture digitali con un avanzato livello di progettazione per rispondere alle tempistiche previste dal Pnrr. Questa proposta nelle prossime settimane diventerà un vero e proprio studio di fattibilità anche grazie al lavoro congiunto del Comune e di IRE, l’Agenzia Regionale Infrastrutture Recupero Energia”. L’assessore Cavo, come coordinatrice della Commissione Cultura delle Regioni precisa che “è stato importante il confronto portato avanti con il Ministero della Cultura per fare in modo che a questo intervento corposo su un borgo per ogni regione, inizialmente previsto come unica misura, si affiancasse una seconda misura destinata ai borghi per interventi di taglio minore, per dare una risposta più ampia e diffusa alla progettualità dei territori. E’ importante infatti ricordare che in questo momento è aperto il bando unico nazionale per i borghi di comuni sotto I 5mila abitanti, in scadenza il prossimo 15 marzo, che prevede finanziamenti fino a 1,65 milioni di euro per ogni progetto e una ricaduta complessiva per la Liguria di circa 16 milioni di euro compresi i contributi alle imprese”
IL PROGETTO DI BORGO CASTELLO
Il progetto “Borgo Castello – ricordare il passato per costruire il futuro (remember the past to built the future)” è così presentato e sintetizzato nei verbali del Nucleo di Valutazione riportati nella delibera:
“Il progetto parte dal recupero del patrimonio archeologico, del patrimonio botanico, delle tradizioni liguri, degli antichi mestieri e della rivisitazione di attrattive attraverso l’utilizzo della realtà virtuale in una forma di tour itineranti; a tal proposito è previsto di:
- recuperare il “Paraxo”, principale edificio pubblico per destinazioni polivalenti quali eventi, mostre, concerti, convegni e attività di formazione. L’edificio sarà anche parte di un polo espositivo di pregio;
- realizzare il Giardino botanico (Orto del Muto) che sarà ricostruito dal punto di vista vegetazionale e arricchito di piante rare di origini antiche ed esotiche in parte provenienti dai Giardini Hanbury all’interno del quale sarà consentito al visitatore fare esperienze virtuali interattive;
- realizzare il Parco archeologico e storico - Il parco prevede la ricostruzione di una buona parte dei ruderi presenti all’interno dell’area e della predisposizione di un vero tour virtuale in 3D dinamico che consentirà al visitatore di immergersi e muoversi realmente in un’altra epoca della storia vivendo direttamente una esperienza unica. Per la prima volta verrebbe applicata la tecnologia utilizzata per i video giochi a servizio della storia e della cultura;
- realizzare un Parco agricolo all’interno del quale verranno ricostruite antiche attività nella versione storica dell’epoca (molino, panetteria, frantoio, cantina, caseificio, laboratorio di cucina) anche attraverso il recupero di antichi grani e prodotti agricoli non più coltivati e si condurranno i visitatori a realizzare con le proprie mani il pane, l’olio, il formaggio ed altri prodotti attraverso una vera esperienza sensoriale, tattile ed emotiva immersa nei tempi antichi;
- creare una mostra permanente itinerante curata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi in collaborazione con la Fondazione Cavallini Sgarbi (partner di progetto): progetto culturale che prevede un percorso di mostre d’arte e iniziative all’interno del borgo, che garantiscano una continuità di esposizioni di opere di pregio, in particolare nell’edificio storico del “Paraxo” con l’obiettivo di creare e consolidare un’offerta culturale attrattiva dal punto di vista turistico, assicurandone una reale destagionalizzazione.
L’ulteriore obiettivo del ripopolamento del Borgo e dell’implementazione della capacità ricettiva avverrà, oltre che con il recupero dei ruderi, come previsto dal PUO ad oggi assentito che prevede la realizzazione di 18 unità abitative, attraverso il recupero di ulteriori 91 unità abitative sottoutilizzate fino ad un totale di 109 unità, localizzate specificamente nel Borgo, con destinazione a locanda e albergo diffuso oltre alla previsione di interventi di social housing.
Una parte del recupero degli immobili sarà anche destinato a spazi per un “Emporio/vetrina” delle eccellenze locali e un incubatore di imprese, oltre ad attività commerciali ed artigianali.
La proposta persegue altresì l’obiettivo di migliorare la dotazione infrastrutturale e la connessione digitale del Borgo attraverso la realizzazione di nuova viabilità, di un collegamento con la ciclabile tirrenica attraverso un percorso ciclabile tra il parcheggio in progetto e la futura ciclovia “Tirrenica” e del cablaggio dell’intero Borgo con rete di fibra ottica.
La capacità della proposta di incidere sulle condizioni di fragilità del contesto è legata, oltre che al deciso incremento dell'offerta abitativa sociale ed al miglioramento dei collegamenti del borgo verso il nucleo urbano di Andora, anche alla previsione di un articolato “Progetto sociale”. Si tratta della realizzazione di un progetto rivolto a tre tipologie di soggetti ciascuno dei quali in tre distinti contesti lavorativi:
- Tipologia 1 - Percorso di re-inserimento socio lavorativo rivolto a soggetti a rischio emarginazione sociale;
- Tipologia 2 - Percorso di formazione civico – linguistica dei cittadini di paesi terzi – riferimento Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI);
- Tipologia 3 - Percorsi finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e della riabilitazione.
Il tema del rispetto dell’ambiente connota tutte le iniziative presentate, a partire dalle coltivazioni biologiche, per arrivare all’abolizione della circolazione di mezzi nel Borgo che sarà servito da una cremagliera.”
MOTIVAZIONI
Il Nucleo di Valutazione ha precisato gli aspetti per cui il progetto corrisponde ai requisiti previsti dai criteri ministeriali:
- “L’ambito di intervento è chiaramente identificato nel borgo medioevale denominato Castello;
- si tratta di un borgo caratterizzato da un avanzato processo di declino ed abbandono per il quale si prevede un progetto di recupero e rigenerazione attraverso interventi di riqualificazione degli spazi pubblici, il recupero del patrimonio storico architettonico e l’attivazione di iniziative culturali, economiche, di edilizia sociale e turismo;
- la proposta ha un avanzato livello di progettazione, sostenuto da un PUO già approvato e, come si evince dalla documentazione prodotta dal Comune, risulta coerente con i processi e le tempistiche attuative previste dal PNRR;
- la proposta è connotata come un insieme coordinato di interventi strettamente connessi e funzionali all’iniziativa cui si intende dare attuazione;
- la proposta prevede significativi interventi in ambito culturale, evidenziandone l’articolato contenuto, che individua un percorso di mostre d’arte e iniziative all’interno del borgo, in grado di connettere tra loro gli interventi relativi al “Paraxo”, al Giardino botanico, al Parco archeologico e storico e al Parco agricolo;
- la proposta complessiva è in grado anche di conseguire una concreta destagionalizzazione turistica”.