[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Startup. Boom di progetti presentati da quelle dell’Emilia-Romagna e la Regione raddoppia i fondi: 46 quelli sostenuti, per un investimento complessivo di oltre 8 milioni di euro. Nuovi prodotti e servizi che guardano a salute, transizione ecologica e digitale. Riserva di 700mila euro per l’industria culturale e creativa. Bonaccini: "Straordinario segnale da un territorio che vuole ripartire da ricerca e innovazione"

lunedì 6 dicembre 2021


 

Dai 2,5 iniziali, salgano a oltre 5,5 milioni i contributi regionali a fondo perduto fino a un massimo di 150mila euro. Startup che si aggiungono alle oltre 120 sostenute negli ultimi 5 anni, con risorse regionali per 15 milioni di euro. In Italia una startup innovativa su 8 è emiliano-romagnola: per loro una rete di support ad hoc curata da Art-ER (www.emiliaromagnastartup.it)

Bologna – L’Emilia-Romagna premia l’innovazione e la ricerca, con davanti il traguardo della transizione digitale, ecologica ed energetica, la tutela della salute e il sostegno al comparto della creatività. Anche per dare risposte alle sfide che l’economia post pandemia si trova ad affrontare.

Questa la prospettiva dei 46 progetti finanziati dalla Regione con 5,5 milioni di euro, con risorse europee Por-Fesr 2014-2020, che andranno sostenere investimenti per oltre 8,2 milioni di euro, con previste circa 40 nuove assunzioni. Tra questi, 8 progetti riguardano startup dell’industria culturale e creativa.

Attraverso un bando regionale che ha visto un alto numero di adesioni: 150 progetti presentati su un totale di 1.084 startup esistenti in Emilia-Romagna. Un esito che ha spinto la Giunta regionale ad aumentare di 3 milioni il finanziamento inizialmente previsto di 2,5 milioni, che arriva così a 5 milioni e 543mila euro, per la copertura di 46 progetti, oltre il 50% di quelli poi ammessi in graduatoria.

L’esito del bando e le ulteriori risorse investite sono stati illustrati dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, dall’assessore regionale alla Cultura e Paesaggi, Mauro Felicori.

 

“Una straordinaria risposta- sottolineano il presidente Bonaccini e gli assessori Colla e Felicori- che conferma come in Emilia-Romagna le imprese giovani puntino su ricerca e innovazione per creare buona occupazione e dare al territorio maggiore vitalità e attrattività. Una conferma non solo della loro volontà di cercare lavoro, ma anche di crearlo, realizzando nuovi prodotti e servizi, con lo sguardo rivolto al futuro. A loro vogliamo dare un supporto concreto. L'alta partecipazione al bando regionale è la dimostrazione che ragazze e ragazzi vogliono contribuire alla crescita sostenibile del nostro tessuto socioeconomico”.

“Si tratta dunque di un ulteriore segnale positivo per un territorio che vuole rendere solida la ripartenza: a noi- chiude Bonaccini- il compito di creare le condizioni affinché la crescita sia diffusa e che ad essa si accompagni buona occupazione, con meno precariato e maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. In linea con il Patto per il Lavoro e il Clima che abbiamo sottoscritto con tutte le parti sociali”.

 

I progetti finanziati
Coprono numerosi campi di attività. Da soluzioni green per il sistema di packaging alimentare alla costruzione di modelli predittivi in ambito finanziario. Dalla cura di patologie dermatologiche a sistemi di intelligenza artificiale applicati alla medicina fino a sistemi domotici accessibili da remoto per il monitoraggio di pazienti e anziani e persone non autosufficienti. Dalla sperimentazione di nuovi materiali per il settore della meccanica, all’utilizzo di nano materiali per aumentare l’efficienza delle celle fotovoltaiche. Dall’aumento della sicurezza sismica degli edifici ai sistemi di testing dei materiali in grado di ridurre tempi e costi.

E poi l’adattamento di flotte di veicoli pubblici e privati per ridurre le emissioni inquinanti, nonché soluzioni innovative per i veicoli elettrici.

Infine, dai prodotti e servizi legati alle arti e allo spettacolo delle case editrici digitali ai processi per la certificazione delle informazioni e l’individuazione delle fake news sui mezzi di comunicazione, nonché scansioni in 3D del patrimonio culturale per renderlo fruibile e replicabile.

Tra le tipologie di interventi, in molti casi più di una per progetto, vi è un maggiore orientamento verso l’ingegnerizzazione di prototipi e piani di sviluppo industriale, lo scale up, ovvero progetti che portano la startup a crescere e capitalizzare gli investimenti effettuati.

Per le industrie culturali e creative, il bando prevedeva inoltre una specifica riserva di risorse pari a 700 mila euro, che permetterà di sostenere progetti specifici per l’ambito museale, dell’editoria e delle nuove applicazioni di matrice culturale.

Il contributo regionale parte da un minimo del 60% e può raggiungere il 75% della spesa ammessa fino ad un massimo di 150mila euro.

I beneficiari avranno a disposizione un servizio di informazione e orientamento dedicato – realizzato da Art-ER, in collaborazione con il sistema di incubatori, acceleratori e associazioni imprenditoriali - per individuare percorsi e opportunità - anche di networking - a supporto dello sviluppo e dello scale up dell’iniziativa imprenditoriale, che in ottica di integrazione e complementarità al contributo regionale ne massimizzino l’impiego. /gia.bos.