[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Demanio: Callari, recupero strutture difensive è occasione di sviluppo
lunedì 25 ottobre 2021
Trieste, 25 ott - "L'intesa per preservare e valorizzare le
1550 strutture difensive sul confine orientale rappresenta un
momento di estrema importanza. Oggi le amministrazioni pubbliche
sanno operare in modo sinergico per sviluppare il nostro
territorio. Questa mattina abbiamo chiuso una pagina dolorosa e
scritta una nuova all'insegna della pacificazione, del benessere
e di crescita per il Friuli Venezia Giulia".
Lo ha affermato oggi in Regione l'assessore al Demanio,
Sebastiano Callari, nel corso della firma del protocollo che
disegna un piano di interventi volto alla tutela, alla
valorizzazione turistica e culturale e al riuso sociale di questo
patrimonio storico unico a livello europeo.
Un accordo siglato da Regione, Agenzia del Demanio, Direzione dei
lavori e del demanio della Difesa, Ministero della Cultura,
Università di Trieste e Università di Udine.
"Alcuni complessi difensivi - ha spiegato Callari - hanno
impattato pesantemente su intere aree della Regione creando, a
volte, una certa diffidenza nei confronti delle Forze armate che
in realtà si trovavano in quei luoghi nella piena consapevolezza
di dover servire la Patria in caso di necessità".
"Grazie a questo protocollo - ha ricordato l'assessore - iniziamo
un percorso per recuperare delle strutture in disuso che dobbiamo
rivitalizzare, trasformandole in una straordinaria occasione di
sviluppo. I giovani devono sapere che non si tratta di ruderi da
abbandonare ma testimoni della nostra storia".
Nel portare i saluti del governatore Fedriga, l'assessore Callari
ha sottolineato che "in questo periodo stiamo combattendo una
guerra che speriamo di vincere presto. Ripartenza, rinascita,
solidarietà sono i valori che devono emergere alla fine di questa
situazione. Gli stessi valori che hanno portato molte persone -
tra questi anche il sottoscritto - a servire la Patria
all'interno di quelle opere di difesa e che hanno messo il nostro
Paese nelle condizioni di affermare in tutto il mondo i principi
fondamentali della democrazia e della libertà".
"Siamo convinti che il Friuli Venezia Giulia possa trarre enormi
benefici dalla sua identità, dalla sua storia e dalla sua cultura
- ha aggiunto l'esponente della Giunta -. Per i nostri cittadini
e i nostri giovani queste strutture devono rappresentare una
nuova idea di crescita del nostro territorio".
"Fra pochi anni Gorizia, la piccola Berlino, diventerà infatti
Capitale europea della cultura insieme a Nova Gorica. Partendo da
questi luoghi, che nel '900 ci hanno visto combattere gli uni
contro gli altri, insieme dobbiamo costruire la nuova identità
europea improntata - ha concluso Callari - a una maggiore
solidarietà, sostenibilità e centralità a livello globale".
ARC/RT/al
1550 strutture difensive sul confine orientale rappresenta un
momento di estrema importanza. Oggi le amministrazioni pubbliche
sanno operare in modo sinergico per sviluppare il nostro
territorio. Questa mattina abbiamo chiuso una pagina dolorosa e
scritta una nuova all'insegna della pacificazione, del benessere
e di crescita per il Friuli Venezia Giulia".
Lo ha affermato oggi in Regione l'assessore al Demanio,
Sebastiano Callari, nel corso della firma del protocollo che
disegna un piano di interventi volto alla tutela, alla
valorizzazione turistica e culturale e al riuso sociale di questo
patrimonio storico unico a livello europeo.
Un accordo siglato da Regione, Agenzia del Demanio, Direzione dei
lavori e del demanio della Difesa, Ministero della Cultura,
Università di Trieste e Università di Udine.
"Alcuni complessi difensivi - ha spiegato Callari - hanno
impattato pesantemente su intere aree della Regione creando, a
volte, una certa diffidenza nei confronti delle Forze armate che
in realtà si trovavano in quei luoghi nella piena consapevolezza
di dover servire la Patria in caso di necessità".
"Grazie a questo protocollo - ha ricordato l'assessore - iniziamo
un percorso per recuperare delle strutture in disuso che dobbiamo
rivitalizzare, trasformandole in una straordinaria occasione di
sviluppo. I giovani devono sapere che non si tratta di ruderi da
abbandonare ma testimoni della nostra storia".
Nel portare i saluti del governatore Fedriga, l'assessore Callari
ha sottolineato che "in questo periodo stiamo combattendo una
guerra che speriamo di vincere presto. Ripartenza, rinascita,
solidarietà sono i valori che devono emergere alla fine di questa
situazione. Gli stessi valori che hanno portato molte persone -
tra questi anche il sottoscritto - a servire la Patria
all'interno di quelle opere di difesa e che hanno messo il nostro
Paese nelle condizioni di affermare in tutto il mondo i principi
fondamentali della democrazia e della libertà".
"Siamo convinti che il Friuli Venezia Giulia possa trarre enormi
benefici dalla sua identità, dalla sua storia e dalla sua cultura
- ha aggiunto l'esponente della Giunta -. Per i nostri cittadini
e i nostri giovani queste strutture devono rappresentare una
nuova idea di crescita del nostro territorio".
"Fra pochi anni Gorizia, la piccola Berlino, diventerà infatti
Capitale europea della cultura insieme a Nova Gorica. Partendo da
questi luoghi, che nel '900 ci hanno visto combattere gli uni
contro gli altri, insieme dobbiamo costruire la nuova identità
europea improntata - ha concluso Callari - a una maggiore
solidarietà, sostenibilità e centralità a livello globale".
ARC/RT/al