[Comunicato stampa Giunta regionale Marche]
L’assessore Castelli eletto componente permanente del Comitato europeo delle Regioni: “Le Marche daranno voce ai territori”. Domani a Urbino incontro di ascolto sulla nuova programmazione Ue 21-27
giovedì 7 ottobre 2021
L’assessore Guido Castelli è stato nominato componente del Comitato europeo delle Regioni come membro permanente della delegazione italiana. La designazione è avvenuta ieri a Bruxelles nell’ambito del Consiglio dei ministri Ue dell’Ambiente che ha definito dieci nomine del nuovo assetto dei rappresentanti del nostro Paese (all’Italia sono riconosciuti 24 membri, in rappresentanza delle Regioni e degli Enti locali). “È un incarico che assolverò con il massimo impegno e dedizione, rappresentando, il Comitato, un importante organismo europeo che ha voce in capitolo sugli sviluppi della legislazione comunitaria che incide direttamente sugli enti regionali e locali. Le Marche rivestiranno così un ruolo permanente per contribuire a orientare gli interventi europei verso le reali esigenze territoriali del nostro Paese”, ha commentato l’assessore Castelli. Intanto domani (venerdì 8 ottobre, alle ore 16.00), presso il Teatro Sanzio di Urbino, partirà la campagna di ascolto provinciale sulla nuova programmazione europea 2021-2027. “L’ottimale utilizzo delle risorse disponibili richiede il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti protagonisti della nostra comunità, anche a livello territoriale, per progettare assieme le priorità del Por (Programma operativo regionale) Marche del prossimo settennio”, evidenzia Castelli. Istituito ufficialmente nel 1994, il Comitato europeo delle regioni (CdR) è un organo consultivo che ha l’obiettivo di dare voce agli enti locali e regionali dell’Unione europea. È composto da 329 membri titolari e 329 supplenti, proposti dalle amministrazioni locali e regionali e poi nominati dal Consiglio, per un mandato rinnovabile di cinque anni. Uno dei compiti principali del CdR è esprimere il proprio parere su qualsiasi legislazione europea abbia un impatto sulle regioni e sulle città, ossia su circa il 70% del corpo legislativo europeo. Il Comitato delle Regioni viene consultato, in particolare, su norme che coinvolgono materie come la sanità, l’istruzione, le politiche sociali, le politiche di coesione economica e sociale, i trasporti, l’energia e la lotta al cambiamento climatico.