Esperti ed operatori del settore riuniti ieri per un’intera giornata. Spinelli: “Stiamo componendo la bussola che orienterà le politiche del lavoro nei prossimi anni”
Quattro le sfide che il Trentino dovrà affrontare per dare risposte efficaci ai problemi occupazionali derivanti dalla crisi e per costruire uno sviluppo duraturo basato su innovazione e digitalizzazione. Maggiore e migliore connessione tra formazione e mondo del lavoro. Innovazione, produttività e propensione all’export da parte delle imprese. Politiche per la valorizzazione delle competenze dei giovani. Sostegno alle fragilità, dall’occupazione femminile a chi perde il lavoro. Queste le quattro traiettorie strategiche individuate dai 13 esperti stabili che in dieci giornate di lavoro, a partire dal 30 aprile scorso, hanno raccolto indicazioni, idee e valutazioni da oltre 40 istituzioni ed esponenti del mondo sociale ed economico. Ieri, lunedì 5 luglio, si è tenuta un’intera giornata di confronto per “fissare” priorità e linee di lavoro in vista della stesura del documento finale al quale si lavorerà nel corso dell’estate. A settembre la presentazione dei risultati del percorso di analisi, confronto e riflessione chiamato a ridisegnare le politiche e gli strumenti a sostegno di lavoratori, imprese ed enti di formazione.
«Il mercato locale del lavoro ha iniziato ad evidenziare segnali di rallentamento da almeno 12 anni, ben prima della pandemia – ha osservato Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento – che quindi ha solo aggravato una tendenza presente da tempo. I temi e le sfide affrontate dagli Stati generali del lavoro coinvolgono anche la pubblica amministrazione che inevitabilmente finisce per incidere o come fattore distorsivo o come elemento positivo di crescita. Da qui l’importanza di valorizzare risorse e percorsi professionali anche nelle istituzioni pubbliche, a tutti i livelli». «La distanza tra impresa e formazione, evidentemente non solo un problema trentino – ha proseguito Spinelli - pone in modo evidente l’urgenza di scegliere, nelle politiche attive del lavoro, se continuare con criteri uguali per tutti oppure se invece iniziare a costruire percorsi profilati. Così come, sul fronte dell’imprenditorialità, dovremmo lavorare sulla rimozione di freni e ostacoli che limitano il fare impresa sul territorio».
«Quella di ieri – ha sottolineato Riccardo Salomone, presidente di Agenzia del lavoro – è stata un’occasione di confronto intermedia rispetto al percorso complessivo degli Stati generali del lavoro ma importante per discutere sulle evidenze, sui nodi problematici e sulle traiettorie di intervento che stanno emergendo grazie anche all’ascolto di oltre 40 istituzioni locali e nazionali. Per questo abbiamo voluto estendere il confronto, oltre agli esperti tecnici che compongono il team di lavoro, anche ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e a quelli dei datori di lavoro che operano nel consiglio di amministrazione di Agenzia del Lavoro».
La giornata di lavoro ha permesso anzitutto di fare il punto su alcuni numeri e tendenze che stanno emergendo dal percorso degli Stati generali del lavoro.
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(dm)
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