[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
COMITATO DI SORVEGLIANZA FSE. ASSESSORE DONAZZAN, “BILANCIO CHE CI INORGOGLISCE. NUOVA PROGRAMMAZIONE FONDI UE CARBURANTE PER IL MOTORE DELLA MACCHINA ECONOMICA DEL VENETO”
giovedì 27 maggio 2021
Si è tenuto oggi a Venezia il Comitato di Sorveglianza FSE, consueto appuntamento annuale in cui l’Area Politiche Economiche, Capitale Umano e Programmazione Comunitaria della Regione Veneto presenta alla Commissione Europea le iniziative attuate negli ultimi 12 mesi, quelle in corso e quelle di prossima attuazione, con specifici focus di approfondimento sulle azioni messe in campo a favore della parità di genere e sulle buone prassi sperimentate.
In seguito alla riprogrammazione delle risorse, sono state individuate le risorse del Fondo di Coesione (FSC) assegnate al Veneto per gli interventi da realizzare in continuità con FSE, riclassificate sulla base delle Aree Tematiche del “Piano Sviluppo e Coesione”. A conclusione del periodo 2014-2020 (prorogato di un anno a causa dell’emergenza sanitaria e della conseguente crisi economica), sono stati presentati anche i lavori e gli esiti del confronto partenariale per la nuova Programmazione FSE 2021-2027 che avrà ricaduta nel territorio regionale da qui al 2030.
“Questo Comitato di Sorveglianza che chiude la programmazione 2014-2020 – sottolinea l’Assessore al Lavoro, Istruzione e formazione Elena Donazzan al termine dell’incontro - ci dà il quadro completo delle moltissime cose realizzate con l’uso del Fondo Sociale Europeo e ci restituisce il plauso della Commissione, sia in termini di contenuto che di efficienza della gestione amministrativa con una Regione più trasparente delle altre, capace di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Un risultato che ci riempie di orgoglio il cui merito va principalmente all’Area Capitale Umano perché i dirigenti hanno saputo essere proattivi, innovatori. La PA ha bisogno di essere il motore dell’innovazione sociale”.
“Siamo pronti per la nuova programmazione, forti di questa esperienza e delle eccellenze che abbiamo nella nostra capacità di gestire una programmazione, di dare contenuti e forma – continua Donazzan - La prossima programmazione per noi significa riagganciare la ripartenza. Le nostre imprese sono capaci, hanno vocazione all’export, sono proiettate nel mondo ma non sono sacrificabili secondo le logiche della taglia unica, non devono essere sacrificate secondo le regole di una economia finanziaria che non guarda al contenuto. Ecco perché la Regione attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus e con la programmazione interfondi sarà una partner delle nostre imprese insieme alle quali daremo risposta ai giovani, anche considerando la forte denatalità. Offriremo occasioni per entrare nel mondo del lavoro con opportunità che sono frutto di un robusto accompagnamento al lavoro. La Regione vuole che queste nuove risorse siano carburante per il motore della macchina economica del Veneto”.
Il “Piano d’azione sul Pilastro europeo dei diritti sociali” - presentato lo scorso marzo dalla Commissione Europea – fissa 3 obiettivi da raggiungere entro il 2030: almeno il 78 % della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni abbia un lavoro; almeno il 60 % di tutti gli adulti partecipi ogni anno ad attività di formazione; il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale diminuisca di almeno 15 milioni.
L’indirizzo della Regione del Veneto è propriamente in linea con gli obiettivi posti dal Piano d’azione sul Pilastro europeo dei diritti sociali.
Grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo, ogni anno la Regione del Veneto definisce la road map, gli strumenti e le modalità per accompagnare le persone nei processi di cambiamento e di trasformazione e in particolare, nei percorsi di acquisizione delle giuste competenze per accedere al mercato del lavoro e di aggiornamento delle competenze necessarie per mantenere il lavoro o per avviare una nuova sfida professionale.
Nel 2020 la Regione del Veneto ha approvato misure ordinarie previste dal Programma Operativo Regionale FSE 2014-2020 per l’occupazione, l’adattamento dei lavoratori, la formazione e istruzione e la capacità istituzionale, quali ad esempio: l’iniziativa per la costituzione e la valorizzazione delle botteghe e degli atelier aziendali (2 mln di Euro), i percorsi formativi per donne occupate e disoccupate (9,1 mln di Euro), iniziative per le ITS Academy (6 mln di Euro), le Work Experience per il reinserimento nel mercato del lavoro di disoccupati over 30 (7 mln di Euro), la Formazione iniziale per gli studenti veneti (52, 9 mln di Euro) e altre ancora.
Ma nel 2020 la Regione del Veneto, con l’utilizzo delle risorse FSE, ha fatto fronte alla crisi emergenziale riprogrammando tempestivamente stanziamenti e iniziative e predisponendo una serie di interventi di sostegno delle attività economiche, delle persone in difficoltà e delle famiglie.
Sono stati impegnati 119,7 milioni di Euro – pari al 15,67% del POR FSE 2014-20 – in misure di contrasto alla crisi, quali: piani di riorganizzazione e rilancio per i settori maggiormente colpiti come cultura e turismo (8 mln di Euro), indennità integrative per i lavoratori dello spettacolo (6,9 mln di Euro), bonus occupazionali per i giovani (10 mln di Euro), contributi ai servizi all'infanzia, ai servizi scolastici e ai servizi socio-assistenziali rivolti alle persone anziane non autosufficienti e alle persone con disabilità (15 mln di Euro).