[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Ambiente: Scoccimarro, in Fvg superate criticità da impianti radio-tv
lunedì 24 maggio 2021
Presentato monitoraggio Arpa su campi elettromagnetici
Trieste, 24 mag - "Il monitoraggio e la capillare informazione
ai cittadini anche attraverso comunicazioni tecniche spiegate con
immediatezza sono il più importante mezzo per dare rassicurazione
e prevenire l'insorgere di preoccupazioni infondate".
Questo il commento dell'assessore regionale alla Difesa
dell'ambiente e energia, Fabio Scoccimarro, a margine della
conferenza stampa che si è svolta stamattina a Trieste per
presentare l'esito delle indagini condotte da Arpa FVG
sull'intensità dei campi elettromagnetici nelle località della
regione in cui sono presenti impianti radio-televisivi.
In 13 dei 14 siti che presentavano maggiori potenzialità di
rischio, sono stati riscontrati livelli molto al di sotto della
soglia limite; mentre rimane un solo caso di superamento
(località Coda di Bosco in comune di Caneva) che viene tuttavia
considerato dai tecnici in "positiva evoluzione".
I siti monitorati includono nove siti storici nei quali, secondo
i dati riportati nel Piano regionale di risanamento degli
impianti radioelettrici (Prrir), tra il 2012 e il 2013 era stato
riscontrato un superamento dei limiti di legge; a questi si sono
aggiunti cinque nuovi siti.
Come hanno spiegato gli operatori di Arpa FVG Anna Bampo,
responsabile della struttura protezione da inquinamento
elettromagnetico e Salvatore Barba, collaboratore tecnico, la
riduzione dei campi elettromagnetici è dovuta principalmente a
due fattori: da un lato, il passaggio al digitale terrestre per
le trasmissioni televisive; dall'altro, la delocalizzazione di
alcuni impianti in aree più lontane da zone abitate e centri
sensibili. Se alcune criticità restano, queste sono legate
principalmente alle trasmissioni radiofoniche. Rispetto invece
alla telefonia, Arpa FVG rileva che con l'innovazione tecnologica
si abbassano i livelli di emissione, quindi tanto più la
tecnologia è recente quanto meno risulta impattante.
La Regione, come ha ricordato Scoccimarro, "ha dato ad Arpa
l'indicazione di eseguire ispezioni sull'elettromagnetismo
derivante da impianti radio-tv e di telefonia. Tutti i dati sono
disponibili e consultabili a più livelli di approfondimento sul
sito dell'Arpa con la massima trasparenza".
Scoccimarro ha poi voluto sottolineare come "la normativa
italiana, che va tutelata, fissa il limite a 20 volt per metro è
molto più stringente di quella europea, dove il limite è tre
volte superiore, essendo fissato a 60 volt per metro".
Lo studio di Arpa FVG è incluso nel progetto con cui la Regione
ha aderito al "Programma CEM - programma di contributi per
esigenze di tutela ambientale connesse alla minimizzazione
dell'intensità e degli effetti dei campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici", istituito dal ministero dell'Ambiente e della
tutela del territorio e del mare. Nell'ambito delle attività
previste dal programma, la Regione ha affidato ad Arpa FVG tre
progetti: l'aggiornamento del Catasto regionale degli impianti
radioelettrici; il monitoraggio di sorgenti a radio frequenza e
linee elettriche; l'aggiornamento delle schede descrittive delle
condizioni di criticità su impianti radio-tv.
L'attività di Arpa FVG è iniziata nel 2019 e si è conclusa a
gennaio 2021, mentre prosegue il solo progetto di monitoraggio
che è stato esteso e si concluderà a luglio.
In 20 anni sono state eseguite oltre 45mila misure su campi
elettromagnetici, tradotte in registrazioni informatiche. Nel
solo 2020, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, sono
state svolte 1500 misurazioni. La maggior parte delle
registrazioni si sono attestate sotto i 3 volt/metro e solo in
alcuni casi hanno superato la soglia di attenzione di 6
volt/metro.
Per il direttore di Arpa FVG, Stellio Vatta, lo studio dimostra
come in Friuli Venezia Giulia si riponga una grande attenzione
all'ambiente che si traduce in un concreto impegno economico da
parte dell'Amministrazione regionale.
Nel realizzare i monitoraggi Arpa FVG si è avvalsa della
collaborazione dei cittadini, per l'accesso alle abitazioni, dei
Comuni, per l'attivazione di interventi di mitigazione,
dell'Ispettorato territoriale del ministero per lo Sviluppo
economico e della struttura della direzione centrale Difesa
dell'ambiente della Regione.
ARC/SSA/ep
Trieste, 24 mag - "Il monitoraggio e la capillare informazione
ai cittadini anche attraverso comunicazioni tecniche spiegate con
immediatezza sono il più importante mezzo per dare rassicurazione
e prevenire l'insorgere di preoccupazioni infondate".
Questo il commento dell'assessore regionale alla Difesa
dell'ambiente e energia, Fabio Scoccimarro, a margine della
conferenza stampa che si è svolta stamattina a Trieste per
presentare l'esito delle indagini condotte da Arpa FVG
sull'intensità dei campi elettromagnetici nelle località della
regione in cui sono presenti impianti radio-televisivi.
In 13 dei 14 siti che presentavano maggiori potenzialità di
rischio, sono stati riscontrati livelli molto al di sotto della
soglia limite; mentre rimane un solo caso di superamento
(località Coda di Bosco in comune di Caneva) che viene tuttavia
considerato dai tecnici in "positiva evoluzione".
I siti monitorati includono nove siti storici nei quali, secondo
i dati riportati nel Piano regionale di risanamento degli
impianti radioelettrici (Prrir), tra il 2012 e il 2013 era stato
riscontrato un superamento dei limiti di legge; a questi si sono
aggiunti cinque nuovi siti.
Come hanno spiegato gli operatori di Arpa FVG Anna Bampo,
responsabile della struttura protezione da inquinamento
elettromagnetico e Salvatore Barba, collaboratore tecnico, la
riduzione dei campi elettromagnetici è dovuta principalmente a
due fattori: da un lato, il passaggio al digitale terrestre per
le trasmissioni televisive; dall'altro, la delocalizzazione di
alcuni impianti in aree più lontane da zone abitate e centri
sensibili. Se alcune criticità restano, queste sono legate
principalmente alle trasmissioni radiofoniche. Rispetto invece
alla telefonia, Arpa FVG rileva che con l'innovazione tecnologica
si abbassano i livelli di emissione, quindi tanto più la
tecnologia è recente quanto meno risulta impattante.
La Regione, come ha ricordato Scoccimarro, "ha dato ad Arpa
l'indicazione di eseguire ispezioni sull'elettromagnetismo
derivante da impianti radio-tv e di telefonia. Tutti i dati sono
disponibili e consultabili a più livelli di approfondimento sul
sito dell'Arpa con la massima trasparenza".
Scoccimarro ha poi voluto sottolineare come "la normativa
italiana, che va tutelata, fissa il limite a 20 volt per metro è
molto più stringente di quella europea, dove il limite è tre
volte superiore, essendo fissato a 60 volt per metro".
Lo studio di Arpa FVG è incluso nel progetto con cui la Regione
ha aderito al "Programma CEM - programma di contributi per
esigenze di tutela ambientale connesse alla minimizzazione
dell'intensità e degli effetti dei campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici", istituito dal ministero dell'Ambiente e della
tutela del territorio e del mare. Nell'ambito delle attività
previste dal programma, la Regione ha affidato ad Arpa FVG tre
progetti: l'aggiornamento del Catasto regionale degli impianti
radioelettrici; il monitoraggio di sorgenti a radio frequenza e
linee elettriche; l'aggiornamento delle schede descrittive delle
condizioni di criticità su impianti radio-tv.
L'attività di Arpa FVG è iniziata nel 2019 e si è conclusa a
gennaio 2021, mentre prosegue il solo progetto di monitoraggio
che è stato esteso e si concluderà a luglio.
In 20 anni sono state eseguite oltre 45mila misure su campi
elettromagnetici, tradotte in registrazioni informatiche. Nel
solo 2020, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, sono
state svolte 1500 misurazioni. La maggior parte delle
registrazioni si sono attestate sotto i 3 volt/metro e solo in
alcuni casi hanno superato la soglia di attenzione di 6
volt/metro.
Per il direttore di Arpa FVG, Stellio Vatta, lo studio dimostra
come in Friuli Venezia Giulia si riponga una grande attenzione
all'ambiente che si traduce in un concreto impegno economico da
parte dell'Amministrazione regionale.
Nel realizzare i monitoraggi Arpa FVG si è avvalsa della
collaborazione dei cittadini, per l'accesso alle abitazioni, dei
Comuni, per l'attivazione di interventi di mitigazione,
dell'Ispettorato territoriale del ministero per lo Sviluppo
economico e della struttura della direzione centrale Difesa
dell'ambiente della Regione.
ARC/SSA/ep