[Comunicato stampa Giunta regionale Valle d'Aosta]
Il Presidente Erik Lavevaz interviene sulla limitazione
agli spostamenti verso le seconde case: I dati sono preoccupanti.
Dobbiamo scongiurare un aggravamento dell’emergenza sanitaria
martedì 16 marzo 2021
Le curve della pandemia hanno imposto alla Valle d’Aosta una limitazione degli ingressi sul territorio regionale per chi si reca nelle seconde case. Una disposizione, contenuta nell’ultima ordinanza firmata dal Presidente della Regione Erik Lavevaz, che sta alimentando il dibattito ma che trova le sue fondamenta nei dati dei nuovi positivi: da inizio marzo a oggi sono 311 i nuovi casi registrati nella regione, con un netto incremento rispetto alle settimane precedenti. Dati che, nelle proiezioni sanitarie, subiranno una ulteriore crescita, con una previsione di un aumento degli ospedalizzati e dei ricoveri in terapia intensiva.
I dati attuali e quelli di prospettiva – dichiara il Presidente Lavevaz – disegnano uno scenario di criticità crescente per la Valle d’Aosta: il nostro sistema sanitario, secondo le curve di evoluzione, rischia di essere di nuovo sotto pressione nell’arco di poche settimane. Da qui proviene l’indicazione condivisa dai sanitari di adottare misure più stringenti, che sono state richieste anche dagli enti locali.
L’ordinanza regionale sottolinea la logica implicita nelle norme in vigore, che limitano gli spostamenti nelle zone ad alto rischio. È una logica chiara: per evitare una ulteriore diffusione del contagio, i contatti tra i territori devono essere ridotti al minimo, salvo che non ci siano motivi di estrema urgenza. La Provincia autonoma di Bolzano ha appena emesso un’ordinanza nella stessa direzione, così come se ne discute in altre realtà territoriali.
Il passaggio all’arancione della Valle d’Aosta impone nuovi limiti. Abbiamo cercato di adattare le restrizioni alla nostra realtà, permettendo peraltro ai valdostani di muoversi su tutto il territorio regionale: sarebbe incoerente imporre un ulteriore sacrificio a tante attività economiche su scala locale e lasciare ampia possibilità di circolare liberamente attraverso i confini regionali, visto il quadro sanitario dell’area intorno a noi.
Questo provvedimento – conclude il Presidente Lavevaz – è un passaggio prudenziale obbligato, la cui necessità è resa evidente dall’esperienza drammatica che abbiamo accumulato negli scorsi mesi. È una misura temporanea, che chiede sacrifici sia ai valdostani sia a coloro che hanno scelto la Valle d’Aosta come luogo dove recarsi spesso. Speriamo di poter tornare presto a essere un luogo di incontro e di scoperta reciproca: è un risultato che possiamo raggiungere solo con uno sforzo collettivo e basato sul rispetto gli uni degli altri.
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