[Comunicato stampa provincia autonoma di Trento]
Prima Classe: il progetto per prevenire l’emergenza educativa generata dal Covid-19
lunedì 18 gennaio 2021
Mentre si continua ad operare per fronteggiare l’emergenza sanitaria e quella economica, se ne profila un’altra all’orizzonte: quella educativa. Numerosi esperti e centri ricerca hanno evidenziato come il Covid-19 stia generando nuove diseguaglianze nell’accesso ad un’educazione di qualità, esperienza fondamentale per impedire abbandoni scolastici o altre forme di esclusione dalla partecipazione alla comunità e, un domani, dal mondo del lavoro. “Dobbiamo e vogliamo muoverci – dichiara Mirko Bisesti, assessore provinciale all’Istruzione e Cultura - per prevenire il rischio che quanto necessariamente fatto dall’inizio della pandemia a tutela della salute pubblica (la chiusura delle scuole lo scorso anno a quella che ancora permane di altri centri culturali e di aggregazione) lasci segni permanenti nei percorsi di crescita di bambini e ragazzi, soprattutto in quelli che vivono nei contesti sociali e famigliari più fragili. Per questo abbiamo ideato insieme al consorzio Consolida e con il fondamentale sostegno economico del consorzio Sait, il progetto “Prima Classe. Destinazione futuro” che offre ai bambini e ai ragazzi più colpiti il supporto educativo e gli strumenti tecnici e culturali di cui hanno bisogno”. Un’iniziativa che vede ancora una volta alleate Provincia e Cooperazione, attraverso due importanti realtà del territorio: “Scuola e Cooperazione danno vita oggi ad un’innovativa misura di intervento, in un momento di grandi difficoltà legate all’emergenza Covid - osserva il vicepresidente Mario Tonina -. Questa azione congiunta, che trova certamente la condivisione della comunità trentina, testimonia concretamente come il mondo al quale Sait e Consolida appartengono, svolga un ruolo strategico straordinario all’interno del tessuto economico e sociale del nostro territorio. Sensibilità, solidarietà e vicinanza alle persone più deboli, rappresentano un importante segnale di speranza e un modello attraverso il quale far ripartire la nostra comunità”. Sono tre diverse le tipologie di pacchi: l’Edubox che contiene libri o giochi didattici e 15 ore di supporto educativo; la Civicbox con biglietti di entrata e accompagnamento in alcuni musei trentini e 15 ore di supporto educativo; infine la Tecnobox con un PC, la connessione per 12 mesi e 4 ore di supporto educativo alla famiglia abilitante all’uso della tecnologia. Ad individuare le situazioni in cui intervenire saranno gli Istituti Comprensivi (in particolare i Consigli di classe coadiuvati dai Dirigenti scolastici), che più di altri soggetti sono in grado di cogliere precocemente i segnali di difficoltà di bambini e ragazzi non necessariamente già in carico ai servizi socio-educativi. Le modalità del supporto individualizzato, che sarà garantito da un educatore professionale di uno degli enti accreditati sul territorio, sarà concordato in termini di tempi e luoghi (scuola, domicilio, centri doposcuola) tra la famiglia, la scuola e la cooperativa sociale. I pacchi saranno consegnati alle scuole grazie alla donazione da parte di Sait di 60 mila euro raccolti con l’iniziativa “Il Trentino che fa bene ai trentini” che serviranno ad acquistare i pacchi educativi di “Prima Classe. Destinazione futuro”. “In questo modo – afferma Renato Dalpalù presidente di Sait – restituiamo ai trentini le risorse che ci hanno affidato con fiducia investendole nel futuro dei loro figli. Perché una scuola dove ogni bambino sta bene consente di stare bene a tutti e di imparare. Ma la scuola non può fare tutto da sola, con questo progetto avrà al fianco gli altri attori dei processi educativi. Grazie a “Prima Classe” peraltro si riattiveranno organizzazioni culturali e educative del nostro territorio che sono state penalizzate, anche economicamente, dalle chiusure. Ci auguriamo che anche altri attori economici del nostro territorio aderiscano a questo progetto perché investire sui giovani è garanzia di un futuro di qualità per tutto il Trentino”. Secondo Francesca Gennai, vicepresidente del consorzio Consolida non è un caso che questa modalità innovativa di intervento rispetto alla pandemia sia nata in Trentino, un territorio a forte e diffusa vocazione educativa. “La sfida che abbiamo davanti deve rinsaldare ulteriormente la collaborazione tra scuola, cooperazione sociale e altre agenzie educative e permetterci di creare un’infrastruttura solida per le nuove generazioni. Nostra responsabilità sarà anche quella di implementare le risorse destinate a questa iniziativa e siamo certi che il mondo cooperativo, ma non solo, è pronto a dare il suo contributo.” |
(us) |