[Comunicato stampa Giunta regionale Valle d'Aosta]
Assessore Caveri: Investire nell’innovazione attraverso la digitalizzazione della PA per garantire competitività al sistema produttivo della Valle d’Aosta.

martedì 10 novembre 2020


 

Una sfida che passa attraverso i fondi che l’Europa ci mette a disposizione

Lo sviluppo e la competitività del sistema sociale e produttivo valdostano sono subordinati alla capacità dell’amministrazione di portare avanti un lavoro di modernizzazione di banche dati e procedure, per rendere più accessibili i processi informativi, attraverso i quali reperire open data, quindi contenuti, utili per inserirsi in quello che viene definito mercato globale e indispensabili per l’approccio e per il rapporto, sempre più digitalizzato, con pubbliche amministrazioni e enti. Sulla base di questa considerazione abbiamo strutturato le progettualità con cui la Valle d’Aosta si candida al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Così l’Assessore agli Affari europei Luciano Caveri commenta il lavoro condotto dal Dipartimento Politiche strutturali e Affari europei della Regione per la prima fase di individuazione delle proposte progettuali da sottoporre alla Cabina di regia della Conferenza della Regioni, per confluire, poi, una volta superata la fase di selezione, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Ne è nato un documento corposo e strutturato su diversi cluster – il Piano, infatti, è articolato in sei ‘Missioni’ cha spaziano dalla digitalizzazione alla transizione verde, dall’istruzione alla salute - che la Giunta regionale ha approvato nella seduta di ieri, lunedì 9 novembre.

Quello che abbiamo deciso come Giunta – aggiunge Caveri – è di inviare un numero importante di proposte progettuali a Roma, frutto dell’elaborazione dei diversi settori dell’Amministrazione (oltre 50), che fossero in linea e coerenti con i criteri di ammissibilità definiti dalla Commissione europea. Ricordo che nell’ambito del Next Generation il dispositivo per la ripersa e la risilienza costituisce il più importante strumento che mette a disposizione del nostro Paese 208,6 miliardi di euro, di cui 127,6 miliardi di euro a titolo di prestiti e 81 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni.

Questo lavoro è stato utile non solo nella speranza di ottenere finanziamenti, ma anche per avere un repertorio aggiornato di quanto si ritiene utile realizzare in Valle e parte potrà essere utilizzato per l’uso dei fondi europei nel periodo di programmazione 2021-2027

Il documento approvato dalla Giunta regionale – prosegue l’Assessore Caveri – è il riassunto di quanto serve per modernizzare la Valle d’Aosta che significa, anzitutto, come già evidenziato, disporre di una Pubblica Amministrazione efficiente, digitalizzata, ben organizzata e sburocratizzata, al servizio del cittadino. Ma modernizzare significa, inoltre, come declina il Piano nazionale “creare un ambiente favorevole all’innovazione, promuovere la ricerca e utilizzare al meglio le tecnologie disponibili per incrementare la produttività dell’economia e la qualità della vita quotidiana” con un’attenzione particolare alla c.d. transizione verde  volta a  contrastare i cambiamenti climatici, a favorire la riconversione energetica del sistema produttivo, all’economia circolare e alla protezione dell’ambiente.

Più nel dettaglio, la delibera contiene l’approvazione delle proposte progettuali di valenza regionale che, potenzialmente, potrebbero confluire – all’esito dell’iter in corso a livello centrale – all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che prevede, per il periodo 2021/23, la declinazione delle riforme e degli investimenti per la valorizzazione delle risorse che saranno messe a disposizione dell’Italia da parte dell’UE, nell’ambito del cosiddetto Recovery Fund.

Si evidenzia quindi – conclude l’Assessore Caveri - il potenziale finanziamento, mediante risorse di provenienza UE, aggiuntive rispetto a quelle ordinarie proprie della Politica regionale di sviluppo, di progetti, di pronta “cantierabilità”, relativi a vari ambiti di interesse regionale, e in cui si articola il PNRR, quali digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; sanità e salute.

Qualora parte delle proposte progettuali non dovessero venire accolte dalla Cabina di regia delle Regioni per il Piano nazionale Resilienza o, successivamente, dal Governo, le stesse potranno formare oggetto di nuova valutazione, ai fini del loro inserimento nell’ambito dei futuri Programmi operativi a cofinanziamento europeo e statale 2021/27.

 

 

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