[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Pesca. Moria vongole, la Regione propone di assegnare 400mila euro di contributi straordinari ai pescatori di Ravenna, Cesenatico, Rimini e Comacchio - Porto Garibaldi che sono stati fermati dall'emergenza. L'assessore Mammi: "In arrivo una legge importantissima per salvare un comparto che rischia di collassare, ma servono anche i fondi nazionali"

giovedì 22 ottobre 2020


Nella prossima legge di bilancio l'inserimento della nuova norma che stanzia indennizzi a sostegno delle imprese di pesca e acquicole per l'allevamento delle vongole 'Chamelea gallina' e 'Tapes spp' danneggiate dal fenomeno dell'anossia

Bologna – L’assenza di ossigeno nei fondali marini, nei tratti dell’Adriatico tra Cesenatico e Ravenna, Rimini e Porto Garibaldi, è la principale causa della moria delle vongole, un fenomeno straordinario che tra il 20 settembre e il 2 ottobre scorsi, ha bloccato la pesca e l’allevamento del comparto, con gravi ricadute economiche e sociali per centinaia di lavoratori.

Dopo la lettera dell’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Alessio Mammi alla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova per chiedere l’attivazione del fondo di solidarietà nazionale, la Regione si attiva direttamente a favore dei pescatori proponendo una nuova norma, nella prossima legge di bilancio.

Si tratta di un intervento straordinario che stanzia 400mila euro di aiuti a favore delle imprese emiliano-romagnole dedite alla pesca delle vongole (Chamelea gallina) nel comparto di Ravenna e Riminie alle imprese acquicole per l'allevamento delle vongole veraci (Tapes spp) operanti nelle aree dei canali di Comacchio.

“Sono molto soddisfatto, perché questa norma che intendiamo proporre rappresenta un passo importante e concreto per sostenere i nostri pescatori- commenta Mammi-. Non possiamo permetterci di aspettare: diverse decine di lavoratori a causa di questo fenomeno non stanno più lavorando, oltre al fatto che l’allevamento e la pesca delle vongole sono settori strategici per l’economia regionale. Ora aspettiamo risposte dal ministero, se arriveranno anche le risorse nazionali potremo uscire insieme da questa grave situazione. C’è bisogno inoltre di continuare a investire nella ricerca scientifica per studiare le cause del fenomeno e trovare insieme a tecnici ed esperti soluzioni che ci aiutino a gestire le criticità generate dall’anossia”.

L'entità, i criteri e le modalità di erogazione degli indennizzi, saranno definiti in seguito all’approvazione della legge, che conterrà la norma. /ER