[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Ict: Callari, senza regole intelligenza artificiale genera ingiustizie
venerdì 25 settembre 2020
Trieste, 25 set - "A breve, nell'ambito della Conferenza delle
Regioni e delle Province autonomie, inizieremo a lavorare
all'introduzione del difensore civico per l'etica
nell'intelligenza artificiale per scongiurare il rischio, per i
cittadini, di un aumento di discriminazioni e disuguaglianze".
Ad annunciarlo è stato oggi Sebastiano Callari, assessore del
Friuli Venezia Giulia ai Sistemi informativi e coordinatore della
Commissione Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni,
intervenuto oggi in video conferenza all'evento 'Intelligenza
artificiale: per una governance umana. Prospettive educative e
sociali', organizzato dalla Facoltà di Scienze della
comunicazione sociale dell'Università Pontificia Salesiana di
Roma.
"Le amministrazioni regionali, che sono realtà vicine ai
territori, non possono permettere che l'assenza di regole in
questo settore finisca per danneggiare i cittadini. Da tempo - ha
ricordato Callari - si registrano casi di discriminazioni che
colpiscono donne, persone di colore o appartenenti a fasce
sociali più deboli nell'erogazione di prestiti bancari, nella
stipula di polizze assicurative e nelle progressioni di carriera.
Tutti fenomeni da contrastare, causati dal fatto che le
intelligenze artificiali vengono alimentate da dati storici e da
esperienze pregresse".
"Se non interveniamo con regolamentazioni di respiro nazionale e
sovranazionale - ha aggiunto l'assessore ai Sistemi informativi -
le donne continueranno a essere pagate di meno degli uomini,
assicurare una vettura sarà sempre più costoso in alcuni centri
del Sud Italia rispetto a quelli del Nord o, come accaduto
recentemente in Gran Bretagna, gli studenti saranno penalizzati
sulla base della tipologia di scuola frequentata".
"Questo è un tema fondamentale che va affrontato con urgenza,
prima di affidare le nostre vite alle macchine. L'IA può essere
certamente molto utile per creare valore economico e sviluppo ma
per fare questo è imprescindibile una regia umana, un controllo
pubblico, in grado di governare il sistema - ha rimarcato Callari
-. Per questo le Regioni devono iniziare a occuparsi dei temi
etici che sottendono questa rivoluzione di carattere planetario".
"Intanto - ha proposto il coordinatore della Commissione Agenda
digitale - si può subito mettere in campo qualche forma di
controllo sugli algoritmi e sulle applicazioni che si basano sui
dati delle regioni e del sistema della pubblica amministrazione
territoriale anche attraverso una piccola struttura, una sorta di
'presidio minimo', in grado di effettuare le corrette verifiche
sia nella fase dell'impostazione dell'algoritmo che in quella
successiva della sua realizzazione e applicazione".
"Il difensore civico attivo in ogni Regione potrà, infatti,
essere interpellato ogni qualvolta le pubbliche amministrazioni o
i privati si trovino a fare - ha detto Callari in conclusione -
un utilizzo distorto di algoritmi e motori di ricerca che
sfruttano l'intelligenza artificiale".
Regioni e delle Province autonomie, inizieremo a lavorare
all'introduzione del difensore civico per l'etica
nell'intelligenza artificiale per scongiurare il rischio, per i
cittadini, di un aumento di discriminazioni e disuguaglianze".
Ad annunciarlo è stato oggi Sebastiano Callari, assessore del
Friuli Venezia Giulia ai Sistemi informativi e coordinatore della
Commissione Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni,
intervenuto oggi in video conferenza all'evento 'Intelligenza
artificiale: per una governance umana. Prospettive educative e
sociali', organizzato dalla Facoltà di Scienze della
comunicazione sociale dell'Università Pontificia Salesiana di
Roma.
"Le amministrazioni regionali, che sono realtà vicine ai
territori, non possono permettere che l'assenza di regole in
questo settore finisca per danneggiare i cittadini. Da tempo - ha
ricordato Callari - si registrano casi di discriminazioni che
colpiscono donne, persone di colore o appartenenti a fasce
sociali più deboli nell'erogazione di prestiti bancari, nella
stipula di polizze assicurative e nelle progressioni di carriera.
Tutti fenomeni da contrastare, causati dal fatto che le
intelligenze artificiali vengono alimentate da dati storici e da
esperienze pregresse".
"Se non interveniamo con regolamentazioni di respiro nazionale e
sovranazionale - ha aggiunto l'assessore ai Sistemi informativi -
le donne continueranno a essere pagate di meno degli uomini,
assicurare una vettura sarà sempre più costoso in alcuni centri
del Sud Italia rispetto a quelli del Nord o, come accaduto
recentemente in Gran Bretagna, gli studenti saranno penalizzati
sulla base della tipologia di scuola frequentata".
"Questo è un tema fondamentale che va affrontato con urgenza,
prima di affidare le nostre vite alle macchine. L'IA può essere
certamente molto utile per creare valore economico e sviluppo ma
per fare questo è imprescindibile una regia umana, un controllo
pubblico, in grado di governare il sistema - ha rimarcato Callari
-. Per questo le Regioni devono iniziare a occuparsi dei temi
etici che sottendono questa rivoluzione di carattere planetario".
"Intanto - ha proposto il coordinatore della Commissione Agenda
digitale - si può subito mettere in campo qualche forma di
controllo sugli algoritmi e sulle applicazioni che si basano sui
dati delle regioni e del sistema della pubblica amministrazione
territoriale anche attraverso una piccola struttura, una sorta di
'presidio minimo', in grado di effettuare le corrette verifiche
sia nella fase dell'impostazione dell'algoritmo che in quella
successiva della sua realizzazione e applicazione".
"Il difensore civico attivo in ogni Regione potrà, infatti,
essere interpellato ogni qualvolta le pubbliche amministrazioni o
i privati si trovino a fare - ha detto Callari in conclusione -
un utilizzo distorto di algoritmi e motori di ricerca che
sfruttano l'intelligenza artificiale".