[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Turismo. Riparte l'industria turistica dell'Emilia-Romagna dopo il lockdown: a luglio in Riviera confermato l'80% degli arrivi sul 2019, anno record. E in agosto gli italiani mettono il segno più per gli arrivi e le presenze sempre rispetto allo scorso anno. Corsini: "Un risultato molto importante e assolutamente non scontato, sul quale in aprile o maggio nessuno avrebbe scommesso e ottenuto grazie anche alle campagne promozionali che hanno contribuito al rilancio del comparto"
venerdì 4 settembre 2020
L'assessore: "E ora contiamo anche sui grandi appuntamenti sportivi dell'autunno". I dati dell'Osservatorio turistico regionale elaborati da Trademark Italia
Bologna – Segnali di ripresa per il turismo dell’Emilia-Romagna che, a luglio e ancora più ad agosto, guadagna un’importante fetta di mercato dopo il crollo registrato durante i mesi di lockdown e a giugno quando ancora l’emergenza coronavirus rendeva cauti gli spostamenti dei viaggiatori.
I dati turistici elaborati dall’Osservatorio turistico regionale di Unioncamere registrano infatti, in modo chiaro, una buona ripartenza per la macchina del turismo della nostra regione che si è rimessa in moto e sta producendo numeri significativi.
Se prendiamo infatti a riferimento i dati del 2019, anno di un vero e proprio boom con quasi 60 milioni di presenze turistiche contate da Piacenza a Rimini, per quanto riguarda la Riviera la riduzione si è attestata a luglio al -21,4% per gli arrivi e -37% per le presenze.
Numeri che, in base ai dati provvisori, migliorano decisamente ad agosto con un -6,6% di arrivi e -6,4% di presenze e gli italiani che addirittura crescono rispettivamente sul 2019 dello 0,9% e del 2,8%.
In termini percentuali quindi quasi l’80% delle persone che nel luglio 2019 hanno scelto la riviera dell’Emilia-Romagna per le vacanze, sono tornati anche quest’anno e in agosto hanno in pratica riconfermato il dato straordinario raggiunto lo scorso anno.
Un andamento ancor più positivo se si considera che in Riviera ancora a giugno il calo era del 65,2% per gli arrivi e del 73,3% delle presenze.
“Un risultato molto importante e assolutamente non scontato, sul quale in aprile o maggio nessuno avrebbe scommesso- afferma l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini-. Invece, anche grazie alle campagne promozionali realizzate in particolare nel mese di giugno, già in luglio abbiamo assistito a un rilancio di tutto il comparto, con una risposta davvero incoraggiante da parte dei turisti, soprattutto italiani - come era ampiamente prevedibile - ma anche stranieri, che non hanno voluto rinunciare a una vacanza nella nostra riviera e nelle altre destinazioni regionali”.
Sono quindi tanti i turisti che anche in questo inedito 2020 hanno scelto le località della costa, magari riducendo i pernottamenti come riflesso a un’emergenza sanitaria non ancora conclusa e a una conseguente precarietà nella programmazione di una vacanza dai tempi più lunghi. Un dato che va messo in relazione anche a quello dei singoli comuni che riflettono la maggiore o minore percentuale di strutture che hanno deciso di non riaprire.
“Quello che si può dire- prosegue Corsini- è che il cambiamento delle abitudini indotto dalla situazione del tutto particolare ha ovviamente pesato, ma ha comunque consentito alla nostra economia turistica di ripartire. L’auspicio, è che i dati definitivi di agosto potranno non solo confermare questa tendenza, ma produrre risultati ancora più importanti. E anche i grandi appuntamenti sportivi dell’autunno, con la Moto GP, la Formula1, il Giro d’Italia e il Mondiale di Ciclismo, fanno ben sperare”.
Il movimento turistico nelle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere dell’Emilia-Romagna viene rilevato dall’Osservatorio turistico regionale ed elaborato da Trademark Italia. La metodologia prevede la rivalutazione periodica delle statistiche ufficiali oltre che stime e proiezioni attraverso le indicazioni fornite da un panel di oltre 1.300 operatori di tutti i comparti dell’offerta turistica regionale e da riscontri indiretti, come le uscite ai caselli autostradali, gli arrivi aeroportuali, i movimenti ferroviari, le vendite di prodotti alimentari e bevande per l’industria dell’ospitalità, i consumi di energia elettrica ed acqua, la raccolta di rifiuti solidi urbani. /BB