[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Tpl: Fvg non garantirà trasporto scolastico se Governo taglia capienza
lunedì 10 agosto 2020
Udine, 10 ago - Se la capienza massima sui mezzi di trasporto
pubblico sarà ridotta al 60 per cento, secondo l'attuale
orientamento del Governo, la Regione Friuli Venezia Giulia non
sarà in grado di garantire il trasporto pubblico scolastico.
Questa in sintesi la posizione che la Regione ha espresso per
voce dell'assessore regionale alle Infrastrutture e territorio,
intervenuto stamattina in videoconferenza alla riunione tra
Governo e Regioni per fare il punto sulla gestione del trasporto
pubblico locale da settembre in poi.
Attualmente in Friuli Venezia Giulia sul Tpl ferro e gomma la
capienza è massima, con la possibilità di occupare il cento per
cento dei posti a sedere, ma con l'obbligo di indossare
dispositivi di protezione individuale.
Nel corso della riunione, la Regione ha rigettato l'ipotesi di
installare a bordo dei mezzi pubblici dei separatori leggeri,
come divisori in stoffa o altro materiale, sia per
l'impossibilità di provvedere all'allestimento di tutti i mezzi
in tempo utile, sia per la difficoltà che comunque si
riscontrerebbe nel tenere igienizzati simili attrezzature.
Alla riunione hanno preso parte i ministri alla Salute, agli
Affari regionali e ai Trasporti; proprio a quest'ultimo la
Regione Friuli Venezia Giulia ha ribadito l'inutilità dello
stanziamento di 400 milioni di euro contenuto nel decreto agosto
a favore delle amministrazioni regionali, dal momento che, con le
restrizioni paventate dal Governo, il problema principale sarà il
reperimento di materiale rotabile da aggiungere a quello
attualmente disponibile.
Il Friuli Venezia Giulia ha inoltre posto l'accento sullo scarso
tempo a disposizione per svolgere gare e procedure amministrative
e giungere pronti alla riapertura dell'anno scolastico. A tal
proposito, l'ulteriore slittamento alla prossima settimana della
discussione di un documento unitario - a cui le Regioni stanno
già lavorando per avanzare una controproposta al ministero e al
comitato scientifico - non lascia ben sperare sulla possibilità
di giungere ad una soluzione in tempi ristretti.
pubblico sarà ridotta al 60 per cento, secondo l'attuale
orientamento del Governo, la Regione Friuli Venezia Giulia non
sarà in grado di garantire il trasporto pubblico scolastico.
Questa in sintesi la posizione che la Regione ha espresso per
voce dell'assessore regionale alle Infrastrutture e territorio,
intervenuto stamattina in videoconferenza alla riunione tra
Governo e Regioni per fare il punto sulla gestione del trasporto
pubblico locale da settembre in poi.
Attualmente in Friuli Venezia Giulia sul Tpl ferro e gomma la
capienza è massima, con la possibilità di occupare il cento per
cento dei posti a sedere, ma con l'obbligo di indossare
dispositivi di protezione individuale.
Nel corso della riunione, la Regione ha rigettato l'ipotesi di
installare a bordo dei mezzi pubblici dei separatori leggeri,
come divisori in stoffa o altro materiale, sia per
l'impossibilità di provvedere all'allestimento di tutti i mezzi
in tempo utile, sia per la difficoltà che comunque si
riscontrerebbe nel tenere igienizzati simili attrezzature.
Alla riunione hanno preso parte i ministri alla Salute, agli
Affari regionali e ai Trasporti; proprio a quest'ultimo la
Regione Friuli Venezia Giulia ha ribadito l'inutilità dello
stanziamento di 400 milioni di euro contenuto nel decreto agosto
a favore delle amministrazioni regionali, dal momento che, con le
restrizioni paventate dal Governo, il problema principale sarà il
reperimento di materiale rotabile da aggiungere a quello
attualmente disponibile.
Il Friuli Venezia Giulia ha inoltre posto l'accento sullo scarso
tempo a disposizione per svolgere gare e procedure amministrative
e giungere pronti alla riapertura dell'anno scolastico. A tal
proposito, l'ulteriore slittamento alla prossima settimana della
discussione di un documento unitario - a cui le Regioni stanno
già lavorando per avanzare una controproposta al ministero e al
comitato scientifico - non lascia ben sperare sulla possibilità
di giungere ad una soluzione in tempi ristretti.