[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Istruzione: Regione chiede indicazioni su docenti e personale Ata
mercoledì 5 agosto 2020
Trieste, 5 ago - Ancora risposte vaghe dal ministero
dell'Istruzione rispetto ai criteri, ai modi e alle tempistiche
con cui verrà assegnato il personale docente all'Ufficio
scolastico regionale, che lavora sotto organico e coadiuvato dal
solo personale della Regione, né indicazioni o rassicurazioni
sono giunte per colmare la carenza di docenti e personale Ata.
Lo ha riferito l'assessore regionale all'Istruzione al termine di
un confronto in videoconferenza tenuto con il ministro competente
e gli assessori regionali con delega all'Istruzione delle altre
Regioni.
E' stato evidenziato da parte dell'assessore come già da tempo il
Friuli Venezia Giulia abbia richiesto criteri oggettivi e tempi
certi per il riparto del personale di cui necessita per l'avvio
dell'anno scolastico nel rispetto delle disposizioni vigenti
legati al Covid-19. Il fabbisogno è quantificato in 1.164
docenti, almeno 30 unità di personale educativo, 1.397
collaboratori scolastici, almeno 130 assistenti tecnici per i
quali è stata chiesta e ottenuta relativa garanzia rispetto alla
proroga della misura sperimentale attivata nelle scuole
secondarie di primo grado.
Urgente è poi, come osservato dall'assessore, il tema legato alle
Fondazioni Its (Istituti tecnici superiori) per le quali tardano
ad arrivare informazioni specifiche rispetto al ristoro delle
spese straordinarie sostenute negli ultimi mesi e non giungono
novità circa la destinazione dei fondi legati a "industria 4.0"
per eventuali laboratori o altre infrastrutture.
La mancanza di indicazioni ministeriali nei confronti dei
percorsi Its, anche alla luce dell'efficacia formativa e degli
esiti occupazionali degli stessi, è un elemento critico che sta
mettendo a rischio il lavoro sin qui svolto e l'investimento
sostenuto per garantire l'efficacia formativa e gli sbocchi
occupazionali legati al ciclo di studio, anche perché privi al
momento del necessario raccordo con il ministero dell'Università
e ricerca per le lauree professionalizzanti.
Ancora incerta infine è la condizione degli insegnanti magistrali
per i quali è urgente assumere un orientamento a livello
nazionale che risolva l'annosa condizione di destabilizzante
precarietà rischiosa anche per la continuità didattica dei plessi
regionali.
ARC/CCA/pph
dell'Istruzione rispetto ai criteri, ai modi e alle tempistiche
con cui verrà assegnato il personale docente all'Ufficio
scolastico regionale, che lavora sotto organico e coadiuvato dal
solo personale della Regione, né indicazioni o rassicurazioni
sono giunte per colmare la carenza di docenti e personale Ata.
Lo ha riferito l'assessore regionale all'Istruzione al termine di
un confronto in videoconferenza tenuto con il ministro competente
e gli assessori regionali con delega all'Istruzione delle altre
Regioni.
E' stato evidenziato da parte dell'assessore come già da tempo il
Friuli Venezia Giulia abbia richiesto criteri oggettivi e tempi
certi per il riparto del personale di cui necessita per l'avvio
dell'anno scolastico nel rispetto delle disposizioni vigenti
legati al Covid-19. Il fabbisogno è quantificato in 1.164
docenti, almeno 30 unità di personale educativo, 1.397
collaboratori scolastici, almeno 130 assistenti tecnici per i
quali è stata chiesta e ottenuta relativa garanzia rispetto alla
proroga della misura sperimentale attivata nelle scuole
secondarie di primo grado.
Urgente è poi, come osservato dall'assessore, il tema legato alle
Fondazioni Its (Istituti tecnici superiori) per le quali tardano
ad arrivare informazioni specifiche rispetto al ristoro delle
spese straordinarie sostenute negli ultimi mesi e non giungono
novità circa la destinazione dei fondi legati a "industria 4.0"
per eventuali laboratori o altre infrastrutture.
La mancanza di indicazioni ministeriali nei confronti dei
percorsi Its, anche alla luce dell'efficacia formativa e degli
esiti occupazionali degli stessi, è un elemento critico che sta
mettendo a rischio il lavoro sin qui svolto e l'investimento
sostenuto per garantire l'efficacia formativa e gli sbocchi
occupazionali legati al ciclo di studio, anche perché privi al
momento del necessario raccordo con il ministero dell'Università
e ricerca per le lauree professionalizzanti.
Ancora incerta infine è la condizione degli insegnanti magistrali
per i quali è urgente assumere un orientamento a livello
nazionale che risolva l'annosa condizione di destabilizzante
precarietà rischiosa anche per la continuità didattica dei plessi
regionali.
ARC/CCA/pph