[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Fondi europei: Rosolen, azioni veloci e contrasto al calo demografico
martedì 14 luglio 2020
Trieste, 14 lug - "Velocità di intervento e visione contestuale
e prospettica: dobbiamo agire con queste qualità sui fondi
europei per rispondere in modo efficace alle esigenze della fase
che stiamo vivendo".
Lo ha detto l'assessore regionale al Lavoro, Formazione e Ricerca
Alessia Rosolen intervenendo alla sessione plenaria delle
Politiche di coesione 2021-27 dedicata alla consultazione del
partenariato, aperta dal governatore Massimiliano Fedriga, e alla
quale ha preso parte anche l'assessore Barbara Zilli.
Rosolen ha sottolineato "l'importanza di aver coordinato su
obiettivi comuni, come in precedenza non era accaduto, il Fondo
sociale europeo (Fse) e il Fondo europeo di sviluppo regionale
(Fesr) per operare un rafforzamento di sistema al centro del
quale è sempre posta la persona". Sotto questo profilo, "sono
fondamentali le azioni per il recupero dello svantaggio e per
favorire l'integrazione entro la cornice ben sintetizzata dalla
definizione di una 'comunità che apprende'".
Rosolen si è soffermata quindi su una priorità generale.
"Obiettivo di fondo dell'utilizzo del Fse è contrastare il calo
demografico che minaccia questa regione e in prospettiva rischia
di lasciarla ai margini. Bene quindi che nella ridefinizione
degli obiettivi strategici europei siano previsti un incremento
del 5 per cento di risorse per la lotta alla povertà e
l'inclusione sociale, il 2 per cento di risorse in più per la
lotta alla deprivazione materiale e l'obbligo del 15 per cento di
risorse per l'occupazione giovanile".
Se per quanto riguarda le linee della formazione, "occorre
favorire lo sviluppo dei settori trainanti dell'economia del
Friuli Venezia Giulia", il concetto guida della 'learning region'
e quindi di una formazione che accompagna in tutto il corso della
vita - ha concluso Rosolen - deve imperniarsi sulla famiglia; al
centro non è l'individuo bensì la persona con la sua capacità
interagire in una comunità che diventa in grado di crescere
assieme. Anche l'inclusione nel mondo del lavoro, così, deve
accompagnarsi all'inclusione sociale".
ARC/PPH/ma
e prospettica: dobbiamo agire con queste qualità sui fondi
europei per rispondere in modo efficace alle esigenze della fase
che stiamo vivendo".
Lo ha detto l'assessore regionale al Lavoro, Formazione e Ricerca
Alessia Rosolen intervenendo alla sessione plenaria delle
Politiche di coesione 2021-27 dedicata alla consultazione del
partenariato, aperta dal governatore Massimiliano Fedriga, e alla
quale ha preso parte anche l'assessore Barbara Zilli.
Rosolen ha sottolineato "l'importanza di aver coordinato su
obiettivi comuni, come in precedenza non era accaduto, il Fondo
sociale europeo (Fse) e il Fondo europeo di sviluppo regionale
(Fesr) per operare un rafforzamento di sistema al centro del
quale è sempre posta la persona". Sotto questo profilo, "sono
fondamentali le azioni per il recupero dello svantaggio e per
favorire l'integrazione entro la cornice ben sintetizzata dalla
definizione di una 'comunità che apprende'".
Rosolen si è soffermata quindi su una priorità generale.
"Obiettivo di fondo dell'utilizzo del Fse è contrastare il calo
demografico che minaccia questa regione e in prospettiva rischia
di lasciarla ai margini. Bene quindi che nella ridefinizione
degli obiettivi strategici europei siano previsti un incremento
del 5 per cento di risorse per la lotta alla povertà e
l'inclusione sociale, il 2 per cento di risorse in più per la
lotta alla deprivazione materiale e l'obbligo del 15 per cento di
risorse per l'occupazione giovanile".
Se per quanto riguarda le linee della formazione, "occorre
favorire lo sviluppo dei settori trainanti dell'economia del
Friuli Venezia Giulia", il concetto guida della 'learning region'
e quindi di una formazione che accompagna in tutto il corso della
vita - ha concluso Rosolen - deve imperniarsi sulla famiglia; al
centro non è l'individuo bensì la persona con la sua capacità
interagire in una comunità che diventa in grado di crescere
assieme. Anche l'inclusione nel mondo del lavoro, così, deve
accompagnarsi all'inclusione sociale".
ARC/PPH/ma