[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Fase 2: Bordin (Lega), tutela datori lavoro rispettosi norme Covid-19
giovedì 21 maggio 2020
(ACON) Trieste, 21 mag - "Nei casi in cui siano state
correttamente adottate le misure indicate dai protocolli per
contenere e abbattere la diffusione del Covid-19, qualora i
lavoratori del settore pubblico e privato risultassero egualmente
contagiati dal virus, è necessario introdurre norme atte a
preservare il datore di lavoro dall'avvio di eventuali azioni
civili e penali".
Lo afferma in una nota il capogruppo della Lega, Mauro Bordin,
firmatario di una mozione in cui evidenzia, con il sostegno del
suo Gruppo consiliare, la necessità di introdurre norme volte ad
abbreviare i termini dei procedimenti di accertamento e di
efficacia nell'eventualità di provvedimenti giudiziali interinali
e cautelari, adottati in corso di istruttoria.
"Il datore di lavoro è tenuto ad adottare misure idonee a
eliminare ogni profilo di rischio e assicurare la sicurezza e la
salute dei suoi lavoratori. Le norme antinfortunistiche - spiega
Bordin - sono dettate a tutela non solo dei lavoratori
nell'esercizio della loro attività, ma anche dei terzi che
vengono a trovarsi in azienda, indipendentemente dall'esistenza
di un rapporto di lavoro. L'infezione da Covid-19 è compresa tra
le malattie infettive e parassitarie ed è riconosciuta ai fini
della copertura Inail a favore dei lavoratori che la contraggono
in occasione di attività lavorativa. L'assicurazione comprende
anche gli infortuni in itinere e, quindi, anche i contagi
avvenuti durante il percorso di andata e ritorno dal luogo di
lavoro".
"Il periodo di tempo che intercorre tra il contagio e il
manifestarsi dei sintomi può arrivare fino a 14 giorni, ma in
alcune persone - continua l'esponente leghista - i sintomi
potrebbero addirittura non presentarsi. È quindi estremamente
difficile stabilire se l'eventuale contagio da Covid-19 sia
davvero riconducibile all'attività lavorativa".
Bordin ricorda che anche la collega deputato Vania Gava ha
presentato un emendamento al decreto Liquidità per eliminare la
responsabilità civile e penale a carico dei datori di lavoro in
caso di contagio di un dipendente, salva la dimostrazione che
l'infezione derivi dall'inadempimento del datore al rispetto
degli obblighi di sicurezza.
"La Fondazione studi dei consulenti del lavoro - conclude Bordin
- ha sollecitato l'introduzione di uno scudo per le
responsabilità penali dei datori che abbiano diligentemente
adottato tutte le misure previste per contrastare e contenere la
diffusione del Covid-19 negli spazi professionali, dotando i
dipendenti di protezioni individuali, mantenendo i luoghi di
lavoro sanificati, vigilando sulle distanze interpersonali e
assicurando il contingentamento".
ACON/COM/db-fc
correttamente adottate le misure indicate dai protocolli per
contenere e abbattere la diffusione del Covid-19, qualora i
lavoratori del settore pubblico e privato risultassero egualmente
contagiati dal virus, è necessario introdurre norme atte a
preservare il datore di lavoro dall'avvio di eventuali azioni
civili e penali".
Lo afferma in una nota il capogruppo della Lega, Mauro Bordin,
firmatario di una mozione in cui evidenzia, con il sostegno del
suo Gruppo consiliare, la necessità di introdurre norme volte ad
abbreviare i termini dei procedimenti di accertamento e di
efficacia nell'eventualità di provvedimenti giudiziali interinali
e cautelari, adottati in corso di istruttoria.
"Il datore di lavoro è tenuto ad adottare misure idonee a
eliminare ogni profilo di rischio e assicurare la sicurezza e la
salute dei suoi lavoratori. Le norme antinfortunistiche - spiega
Bordin - sono dettate a tutela non solo dei lavoratori
nell'esercizio della loro attività, ma anche dei terzi che
vengono a trovarsi in azienda, indipendentemente dall'esistenza
di un rapporto di lavoro. L'infezione da Covid-19 è compresa tra
le malattie infettive e parassitarie ed è riconosciuta ai fini
della copertura Inail a favore dei lavoratori che la contraggono
in occasione di attività lavorativa. L'assicurazione comprende
anche gli infortuni in itinere e, quindi, anche i contagi
avvenuti durante il percorso di andata e ritorno dal luogo di
lavoro".
"Il periodo di tempo che intercorre tra il contagio e il
manifestarsi dei sintomi può arrivare fino a 14 giorni, ma in
alcune persone - continua l'esponente leghista - i sintomi
potrebbero addirittura non presentarsi. È quindi estremamente
difficile stabilire se l'eventuale contagio da Covid-19 sia
davvero riconducibile all'attività lavorativa".
Bordin ricorda che anche la collega deputato Vania Gava ha
presentato un emendamento al decreto Liquidità per eliminare la
responsabilità civile e penale a carico dei datori di lavoro in
caso di contagio di un dipendente, salva la dimostrazione che
l'infezione derivi dall'inadempimento del datore al rispetto
degli obblighi di sicurezza.
"La Fondazione studi dei consulenti del lavoro - conclude Bordin
- ha sollecitato l'introduzione di uno scudo per le
responsabilità penali dei datori che abbiano diligentemente
adottato tutte le misure previste per contrastare e contenere la
diffusione del Covid-19 negli spazi professionali, dotando i
dipendenti di protezioni individuali, mantenendo i luoghi di
lavoro sanificati, vigilando sulle distanze interpersonali e
assicurando il contingentamento".
ACON/COM/db-fc