[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Istruzione: Rosolen, su didattica a distanza 4mln da Regione-Ministero
sabato 16 maggio 2020
Trieste, 16 mag - Computer portatili, tablet e notebook. Ma
anche chiavette o "saponette" WiFi, schede Sim per navigare
agevolmente in 4G. Sono questi i dispositivi digitali che la
Regione metterà a disposizione di scuole e famiglie investendo un
ulteriore milione di euro del Fondo Sociale Europeo per la
didattica a distanza.
Ne dà notizia l'assessore regionale all'Istruzione, Alessia
Rosolen, illustrando una recente delibera approvata dalla Giunta
regionale. "Già da fine febbraio - spiega l'esponente
dell'esecutivo - le lezioni si sono trasferite dalle aule
tradizionali ai laboratori virtuali. Consapevoli degli
inevitabili disagi legati alla connettività, all'efficienza della
rete e all'effettiva disponibilità di strumenti adeguati, abbiamo
avviato un monitoraggio in accordo con l'Ufficio scolastico
regionale per capire quali fossero le esigenze delle famiglie.
Una volta raccolti i dati attesi, abbiamo elaborato azioni
complementari rispetto a quelle avviate dal Ministero, che ha
messo a disposizione circa 2 milioni e 800mila euro per i
dispositivi digitali. Adesso, grazie alle risorse del Fondo
Sociale Europeo, la Regione aggiunge un altro milione, portando a
circa 4milioni l'investimento complessivo".
La Regione ha atteso i risultati del monitoraggio per effettuare
interventi mirati. "Abbiamo cercato di capire - chiarisce Rosolen
- quali fossero le reali esigenze legate all'età dei ragazzi e al
territorio di appartenenza. I dispositivi tecnologici devono
essere dotati di microfono, speaker e webcam, schermo di almeno
10 pollici e la possibilità di connessione ad Internet Wi-Fi e
attraverso Sim".
Per quanto riguarda poi i numeri del Friuli Venezia Giulia, il
totale di studenti iscritti è di 143mila 160 unità, suddivisi in
89mila 585 negli istituti comprensivi, 46mila 719 negli istituti
secondari di secondo grado, 2mila 843 nel convitto, educandato ed
istituto omnicomprensivo e 4mila e 13 nei Cpia (centro
provinciale istruzione adulti).
"Abbiamo verificato - spiega Rosolen - quale fosse lo stato
dell'arte all'esito dei due interventi disposti dal Ministero e
abbiamo coperto il fabbisogno delle scuole che restavano ancora
"scoperte": la misura regionale raggiunge, quindi, 28 scuole di
secondo grado, 4 Cpia, 4 Istituti comprensivi e il convitto. Si
tratta delle istituzioni che segnalavano necessità anche dopo i
finanziamenti ministeriali. L'intervento regionale serve ad
azzerare il deficit, colmare le lacune e completare le azioni che
erano state avviate dal governo centrale. Come Regione, abbiamo
scelto di accantonare un piccolo tesoretto per un intervento
finale nel caso in cui, all'esito delle azioni messe in campo,
dovessero risultare criticità irrisolte".
"La scuola - prosegue Rosolen - non è solo la sede in cui i
bambini apprendono la didattica, ma anche il luogo di
aggregazione per antonomasia. Stiamo potenziando la didattica a
distanza perché, in questa fase, è imprescindibile, ma restiamo
convinti che il contatto non possa essere sostituito dalla
webcam. Questa attuale situazione, per noi, acuisce i rimpianti
per la brusca interruzione del percorso di regionalizzazione del
comparto. Se la nostra Regione avesse la competenza diretta
sull'istruzione, avremmo impresso una forte accelerazione sul
ritorno alle lezioni. Purtroppo, non possiamo, al momento,
prescindere dal governo centrale e, faccio notare, abbiamo
scelto, doverosamente, di essere collaborativi e dialoganti.
Restiamo, tuttavia, convinti della necessità di una spinta
federalista in questo settore. Vogliamo decidere - conclude
Rosolen -, non dipendere da altri".
anche chiavette o "saponette" WiFi, schede Sim per navigare
agevolmente in 4G. Sono questi i dispositivi digitali che la
Regione metterà a disposizione di scuole e famiglie investendo un
ulteriore milione di euro del Fondo Sociale Europeo per la
didattica a distanza.
Ne dà notizia l'assessore regionale all'Istruzione, Alessia
Rosolen, illustrando una recente delibera approvata dalla Giunta
regionale. "Già da fine febbraio - spiega l'esponente
dell'esecutivo - le lezioni si sono trasferite dalle aule
tradizionali ai laboratori virtuali. Consapevoli degli
inevitabili disagi legati alla connettività, all'efficienza della
rete e all'effettiva disponibilità di strumenti adeguati, abbiamo
avviato un monitoraggio in accordo con l'Ufficio scolastico
regionale per capire quali fossero le esigenze delle famiglie.
Una volta raccolti i dati attesi, abbiamo elaborato azioni
complementari rispetto a quelle avviate dal Ministero, che ha
messo a disposizione circa 2 milioni e 800mila euro per i
dispositivi digitali. Adesso, grazie alle risorse del Fondo
Sociale Europeo, la Regione aggiunge un altro milione, portando a
circa 4milioni l'investimento complessivo".
La Regione ha atteso i risultati del monitoraggio per effettuare
interventi mirati. "Abbiamo cercato di capire - chiarisce Rosolen
- quali fossero le reali esigenze legate all'età dei ragazzi e al
territorio di appartenenza. I dispositivi tecnologici devono
essere dotati di microfono, speaker e webcam, schermo di almeno
10 pollici e la possibilità di connessione ad Internet Wi-Fi e
attraverso Sim".
Per quanto riguarda poi i numeri del Friuli Venezia Giulia, il
totale di studenti iscritti è di 143mila 160 unità, suddivisi in
89mila 585 negli istituti comprensivi, 46mila 719 negli istituti
secondari di secondo grado, 2mila 843 nel convitto, educandato ed
istituto omnicomprensivo e 4mila e 13 nei Cpia (centro
provinciale istruzione adulti).
"Abbiamo verificato - spiega Rosolen - quale fosse lo stato
dell'arte all'esito dei due interventi disposti dal Ministero e
abbiamo coperto il fabbisogno delle scuole che restavano ancora
"scoperte": la misura regionale raggiunge, quindi, 28 scuole di
secondo grado, 4 Cpia, 4 Istituti comprensivi e il convitto. Si
tratta delle istituzioni che segnalavano necessità anche dopo i
finanziamenti ministeriali. L'intervento regionale serve ad
azzerare il deficit, colmare le lacune e completare le azioni che
erano state avviate dal governo centrale. Come Regione, abbiamo
scelto di accantonare un piccolo tesoretto per un intervento
finale nel caso in cui, all'esito delle azioni messe in campo,
dovessero risultare criticità irrisolte".
"La scuola - prosegue Rosolen - non è solo la sede in cui i
bambini apprendono la didattica, ma anche il luogo di
aggregazione per antonomasia. Stiamo potenziando la didattica a
distanza perché, in questa fase, è imprescindibile, ma restiamo
convinti che il contatto non possa essere sostituito dalla
webcam. Questa attuale situazione, per noi, acuisce i rimpianti
per la brusca interruzione del percorso di regionalizzazione del
comparto. Se la nostra Regione avesse la competenza diretta
sull'istruzione, avremmo impresso una forte accelerazione sul
ritorno alle lezioni. Purtroppo, non possiamo, al momento,
prescindere dal governo centrale e, faccio notare, abbiamo
scelto, doverosamente, di essere collaborativi e dialoganti.
Restiamo, tuttavia, convinti della necessità di una spinta
federalista in questo settore. Vogliamo decidere - conclude
Rosolen -, non dipendere da altri".