[Comunicato stampa Giunta regionale Piemonte]
SANITA’ ASL CN2, PRESENTATO ALL’ASSESSORE REGIONALE LUIGI GENESIO ICARDI IL PIANO DI SVILUPPO DEGLI OSPEDALI DI ALBA, BRA E VERDUNO
lunedì 4 maggio 2020
Si è svolto questa mattina nella sede dell’Asl Cn2 l’incontro tra la Direzione generale, l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, un’ampia rappresentanza di sindaci del territorio e la Fondazione Nuovo Ospedale, con l’obiettivo di ufficializzare il piano di sviluppo degli Ospedali e delle Case della Salute dell’Asl Cn2.
Il direttore generale Massimo Veglio ha illustrato il dettagliato progetto di trasferimento delle attività dalle attuali sedi ospedaliere di Alba e Bra verso il nuovo ospedale di Verduno.
La fase attuativa inizierà nella prima metà del mese di maggio, con lo spostamento a Verduno del reparto di medicina, dell’endoscopia digestiva, del day hospital ematologico ed oncologico (tutte attività oggi presenti nel presidio Santo Spirito di Bra).
Nel mese di luglio si arriverà poi all’attivazione completa dell’ospedale di Verduno con il trasferimento del Dea e di tutte le specialità oggi presenti negli ospedali di Alba.
Sono stati confermati tutti gli impegni di mantenimento ad Alba e Bra delle attività ambulatoriali, delle vaccinazioni, dei punti prelievo, dei servizi radiologici di base etc., che andranno a formare l’ossatura delle future Case della Salute. Verrà mantenuto a Bra anche l’Hospice.
«Nella situazione a regime – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, Verduno sarà un ospedale covid-free, regolarmente funzionante come sede di Dea, con tutte le specialità oggi presenti negli ospedali di Alba e Bra, più la radioterapia e le eventuali attività previste dal progetto di sviluppo. Verranno attivate le Case della Salute a Alba e Bra, mentre l’ospedale di Alba sarà dedicato alle emergenze sanitarie a livello di quadrante, in relazione agli andamenti epidemiologici. Nel caso specifico, in fase emergenziale sarà un ospedale-covid. Tutto ciò a fronte anche di una contestuale riorganizzazione della rete di Medicina sul territorio, complementare a quella degli ospedali, così come deve essere nella migliore delle risposte sanitarie».