[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Sicurezza: Roberti, 3,6 milioni anche per la salute dei nostri agenti
venerdì 24 aprile 2020
Trieste, 24 apr - "Il Programma sicurezza per l'anno 2020 non
poteva non tener conto dello stato di emergenza e del rischio
sanitario connessi all'epidemia da Covid-19. Pertanto gran parte
delle risorse, circa 3,6 milioni, potrà essere destinata anche
alla protezione dei luoghi di lavoro in cui operano gli agenti di
Polizia locale e a preservare la loro stessa salute".
Queste le parole dell'assessore regionale alle Autonomie locali e
sicurezza Pierpaolo Roberti, dopo l'approvazione da parte della
Giunta regionale del Programma Sicurezza 2020.
"Peraltro - precisa Roberti - il Programma non impegna tutte le
risorse a disposizione ma lascia liberi 800mila euro. Questo
perché, da un lato, stiamo attendendo l'approvazione della nuova
legge regionale sulla sicurezza, quando e se sarà possibile
affrontarla, dall'altro, vogliamo tenere delle risorse a
disposizione nel caso in cui si renda necessario investirle per
affrontare ulteriori misure anti-crisi".
La parte più consistente del Programma destina 2,9 milioni di
euro a interventi in materia di sicurezza a favore degli Enti
locali dotati di un Corpo di polizia locale.
Nel dettaglio, 2 milioni serviranno a finanziare, in conto
capitale, non solo impianti di videosorveglianza, lettura targhe
e strumentazioni, ma anche interventi di ristrutturazione delle
sedi dei Comandi finalizzati alla protezione e al sicuro utilizzo
dei locali da parte del personale e degli utenti, in conseguenza
dello stato di emergenza epidemiologica e del connesso rischio
sanitario.
Sulle spese correnti, invece, vengono messi a disposizione
900mila euro per l'acquisto di strumentazioni e dispositivi di
protezione individuale (Dpi) e di prodotti idonei alla
sanificazione di locali, apparecchiature e dispositivi di
protezione riutilizzabili, oltre all'ordinaria manutenzione del
parco macchine e delle strumentazioni, per l'acquisto delle
divise e delle dotazioni dei volontari per la sicurezza.
Il riparto tra gli Enti locali tiene conto di una quota fissa di
40mila euro per ciascun Corpo di polizia locale e di una quota
proporzionale sulla base della popolazione e del numero degli
operatori.
Come spiega Roberti, "le procedure per l'accesso al finanziamento
sono state semplificate, in quanto la liquidazione è effettuata
sulla base dell'istanza da parte degli enti locali, mentre la
precisazione delle somme destinate a ciascun intervento, con una
descrizione sintetica, è rinviata a un momento successivo".
Infine, il Programma mette a disposizione 700mila euro per parte
corrente ai Comuni singoli o associati che svolgono funzioni di
polizia locale ma non sono dotati di un Corpo. Queste risorse
potranno essere utilizzate per l'acquisto di strumentazioni e
dispositivi di protezione individuale (Dpi), e di prodotti idonei
alla sanificazione di locali, strumentazione e dispositivi di
protezione riutilizzabili.
Il riparto avviene sulla base del numero degli operatori di
polizia locale. La cifra approssimativa stimata per ciascun
operatore è di circa 3mila euro.
Dopo l'approvazione in via preliminare il Programma andrà
all'esame del Cal e della V Commissione consiliare, per poi
essere approvato in via definitiva dalla giunta.
Il Programma contiene anche un'analisi dei dati statistici messi
a disposizione dalla Prefettura di Trieste, relativi ai reati
2018 - 2019. In Friuli Venezia Giulia i reati risultano, in
termini assoluti, in leggero aumento dal 2018 al 2019. I furti
rappresentano la maggioranza sul totale dei reati commessi,
anch'essi in aumento (sul totale dei reati erano il 40,3 per
cento nel 2018, mentre sono il 44,6 per cento nel 2019). Tra i
furti, quelli nelle abitazioni diminuiscono rispetto al 2018,
così come i furti con destrezza e i furti in esercizi commerciali
(pressoché costanti), mentre segnano un leggero aumento i furti
nelle automobili in sosta.
A preoccupare maggiormente sono le truffe e le frodi informatiche
la cui incidenza sul totale dei delitti denunciati è del 16,8 per
cento, in netto aumento rispetto ai dati del 2018, quando era
pari al 12 per cento e del 2017, quando arrivava a 11,4 per
cento. Oltre alle truffe telematiche continuano ad aumentare
anche i reati di violenza sessuale.
Resta aperto su più fronti il capitolo immigrazione. L'elevato
numero di minori stranieri non accompagnati (con 700 stranieri il
Friuli Venezia Giulia è il terzo dato in Italia) e il flusso
proveniente dalla rotta balcanica, sebbene inferiore agli anni
passati, costituiscono i problemi maggiori per le amministrazioni
dello Stato coinvolte. Le nuove procedure sul riconoscimento
della protezione internazionale si concludono in tempi ridotti,
ma permane irrisolto il problema amministrativo dei rimpatri.
Degni di accenno sono alcuni episodi di intolleranza politica,
etnica e religiosa che si stanno registrando in tutta l'Europa e
che hanno messo in evidenza, anche nel Nord Est, qualche episodio
emulativo.
L'analisi dei reati si chiude con i dati forniti dal
Compartimento di polizia postale di Trieste sul cyberbullismo. I
minorenni vittime di cyberbullismo sono passati da 358 del 2017,
a 460 del 2019. Le vittime con meno di 9 anni sono 13 nel 2017,
18 nel 2018 e 52 nel 2019. I minorenni denunciati son passati da
53 nel 2017 a 136 nel 2019.
ARC/SSA/pph
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