[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Coronavirus: Riccardi apertura graduale con calcolo del rischio

giovedì 9 aprile 2020


Udine, 9 apr- "E' opportuno intraprendere un percorso di
riapertura graduale delle attività produttive purché ci sia un
calcolo del rischio e un'adeguata rete di protezione e di
prevenzione sanitaria, altrimenti il pericolo è quello di
disperdere tutto quello fatto con grandi sacrifici finora, fermo
restando che la decisione dipenderà dal Governo nazionale e non
dalla Regione".

Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo
Riccardi oggi al tavolo con le categorie economiche
dell'industria e dell'artigianato (Confindustria Fvg, Confapi
Fvg,  Confartigianato Fvg, Ance Fvg), i sindacati confederali
Cgil, Cisl e Uil, e gli assessori regionali alle Attività
produttive, Sergio Emidio Bini, alle Risorse agroalimentari
Stefano Zannier e al Lavoro Alessia Rosolen.
 
Durante l'incontro in videoconferenza è emerso in modo unanime
l'esigenza di garantire nella cosiddetta "fase 2" la sicurezza
pubblica e dei lavoratori nonochè la necessità di riaprire
gradualmente nel rispetto di rigidi protocolli validati dal
comitato medico scientifico.

Riccardi, dopo aver sottolineato come il calo dei ricoveri e
delle terapie intensive dimostri l'efficacia delle misure finora
adottate dall'Amministrazione regionale, ha spiegato come
l'attenzione adesso debba spostarsi sui servizi territoriali,
sulla gestione degli isolamenti e sul saper coniugare le esigenze
dell'economia a quelle della sicurezza sanitaria.

Il vicegovernatore ha ribadito inoltre che la composizione
industriale della regione comprende un significativo numero di
piccole imprese (circa 90mila), le quali hanno, rispetto alle
grandi aziende, minori disponibilità e capacità organizzative di
adeguarsi a nuovi parametri di sicurezza. 
 
"Per governare le complessità della situazione - ha detto
Riccardi - l'obiettivo sarà quello di misurare attentamente
l'impatto della prima fase di riapertura sull'andamento dei
contagi. A tal riguardo dobbiamo considerare il fatto che il
rischio non inizia e non finisce sul posto di lavoro, ma riguarda
l'intera mobilità della persona, che parte dalla propria
abitazione e arriva fino all'azienda".

L'assessore Bini ha sottolineato come "la fase 2 andrà gestita
con estrema attenzione, con un allentamento progressivo  e
graduale delle restrizioni messe in campo dal Governo nazionale e
che comunque sarà decisa da quest'ultimo. Il rischio se ci
muoviamo senza attenzione è di vanificare gli ottimi risultati
ottenuti in termini di contenimento del contagio. Se il problema
è quello di garantire la sicurezza all'interno delle fabbriche
non dobbiamo dimenticarci della mobilità delle persone e degli
asintomatici".

L'intervento di Rosolen ha richiamato l'attenzione sul lavoro
della Regione con la comunità scientifica, gli atenei di Udine e
Trieste e la Sissa per stendere un protocollo che ha come modello
l'accordo del 14 marzo siglato fra organizzazioni sindacali e
Governo. "Dobbiamo lavorare su un protocollo condiviso su base
regionale - ha detto l'assessore - definendo le modalità per
entrare di nuovo nel mondo del lavoro con una proposta che tuteli
la salute con un'apertura progressiva, avvallata dalla comunità
scientifica. Va comunque tenuto conto che i tempi saranno
stabiliti, comunque, dal Governo centrale".

Sul comparto agricolo si è espresso l'assessore Zannier il quale
ha rimarcato il fatto che il comparto abbia potuto mantenere
l'attività vista l'indispensabilità dei beni prodotti a
differenza di altri settori e di come sia necessario comunque
adottare per tutti i medesimi standard di sicurezza.

Dal canto loro le categorie hanno concordato sulla necessità di
mantenere alta l'attenzione sulla mappatura del rischio di
contagio, sugli asintomatici e sulla gestione controllata di
tutti gli spostamenti. Ribadito anche dalle organizzazioni
sindacali la necessità di una progettualità il più possibile
sicura e condivisa per affrontare la riapertura.

Il tavolo verrà aggiornato la prossima settimana dopo l'uscita
del Dpcm "che - ha informato Bini - pare prevista per sabato; se
sarà così potremo valutare insieme le misure inserite e
verificare quali proposte avanzare".
ARC/LP/al