[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Coronavirus: Gibelli, Governo rassicura Regioni su misure anticrisi
venerdì 3 aprile 2020
Udine, 3 apr - "Dopo il confronto con il ministro sono
soddisfatta sia come coordinatore di tutti gli assessori
regionali che, per lo specifico, come assessore alla Cultura del
Friuli Venezia Giulia, soprattutto perché Franceschini ha
convenuto sulla necessità di un coordinamento tecnico tra Mibact
e Regioni per le scelte da farsi sul fondo di emergenza di 130
mln di euro, e perché abbiamo convenuto che il settore museale
sia tra quelli da supportare anche riguardo ai musei privati.
Approfondiremo invece sulle biblioteche".
Lo ha reso noto Tiziana Gibelli, assessore regionale alla Cultura
del Friuli Venezia Giulia, nel suo ruolo di coordinatrice della
Commissione Beni ed Attività culturali della Conferenza delle
Regioni, al termine della videoconferenza con il ministro dei
Beni culturali, Dario Franceschini, nella quale sono stati
discussi gli emendamenti al decreto legge 18 in occasione dei
lavori per far fronte all'emergenza coronavirus.
"Siamo confortati - aggiunge Gibelli - perchè Franceschini ci ha
assicurato oggi che le proposte presentate dalla Commissione sono
state valutate in buona parte tutte condivisibili e che cercherà
di ottenere tutti i fondi necessari - ha aggiunto Gibelli - senza
dimenticare anche il sostegno ai luoghi della cultura".
In sintesi, le Regioni chiedono di essere coinvolte nella
definizione di modalità di gestione del Fondo emergenza
spettacolo, affinché venga equamente distribuito tra cinema e
spettacolo e soprattutto perché siano riservate risorse
sufficienti ai soggetti non Fus (Fondo unico per lo spettacolo).
Le Regioni chiedono, inoltre, nuovi decreti legge con risorse
aggiuntive e la costituzione di un gruppo di coordinamento per
vigilare sull'armonizzazione delle misure nazionali con quelle
intraprese dalle singole amministrazioni regionali.
Infine, viene richiesto un fondo emergenze anche per il settore
dei luoghi della cultura - musei, archivi e biblioteche - e per
le attività di divulgazione e valorizzazione che non rientrano
nello spettacolo dal vivo.
Udine, 3 apr - Gli emendamenti al decreto legge 18 proposti
dalla Commissione Beni ed Attività culturali della Conferenza
delle Regioni coordinata dall'assessore regionale del Friuli
Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, e discussi oggi nella
videoconferenza con il ministro dei Beni culturali Dario
Franceschini, chiedono, oltre all'istituzione di un Fondo
emergenze per il settore dei beni culturali, un importante
incremento del Fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo
con garanzia di equa ripartizione delle risorse tra i settori
dello spettacolo dal vivo e del settore del cinema e su base
regionale.
Le proposte sono suddivise in misure a sostegno dei lavoratori,
delle imprese, incentivi fiscali per chi farà erogazioni liberali
e l'estensione dell'art bonus a tutti i settori della cultura.
Il pacchetto di proposte in materia di lavoro prevede la
richiesta che le norme speciali in materia di trattamento
ordinario di integrazione salariale e assegno ordinario
ricomprendano anche i lavoratori dello spettacolo che hanno
sottoscritto un contratto di lavoro entro la data del 23 febbraio
2020.
Le Regioni richiedono di ampliare il periodo massimo di 9
settimane della cassa integrazione in deroga (Cig) e che la cassa
integrazione sia riconosciuta per lo stesso periodo anche ai
lavoratori intermittenti, in base alla retribuzione media degli
ultimi 12 mesi (stesso criterio previsto per l'indennità di
malattia e maternità), ai lavoratori a chiamata, a quelli con
contratto di scrittura e ai soci lavoratori di società
cooperative e di applicare la Cig in deroga a tutti i datori di
lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale, con 6 o più
dipendenti, per i lavoratori in servizio al 23 febbraio.
Viene richiesto inoltre che i lavoratori dello spettacolo in
quarantena possano accedere a indennità di malattia fin dal primo
giorno e senza il requisito di 100 giorni, come tutti gli altri
lavoratori dipendenti in Italia; l'indennità di 600 euro anche
per i lavoratori dipendenti intermittenti (in alternativa alla
Cig); la possibilità di accedere alla Naspi senza procedere al
licenziamento nei periodi di non lavoro o di ammettere la
cessazione dei rapporti di lavoro senza ammortizzatori sociali
per accedere a Naspi o Reddito di cittadinanza.
Le proposte prevedono inoltre di includere, nell'erogazione di un
assegno di 600 euro una tantum, i lavoratori intermittenti che
alla data del 23 febbraio risultavano assunti, ma senza nessuna
possibilità di lavorare oltre quella data, e di vietare il
licenziamento per i lavoratori che hanno accesso a un
ammortizzatore sociale di importo almeno superiore al reddito di
cittadinanza.
Il pacchetto di misure per le imprese prevede la copertura della
garanzia per la cessione dei crediti cinematografici;
l'estensione del sostegno alle imprese culturali e creative,
prevedendo meccanismi di cessione del tax credit; il
riconoscimento del credito d'imposta anche per i canoni relativi
ai luoghi della cultura (cinema e teatri); il blocco degli
sfratti per il mondo dello spettacolo e la richiesta di non far
valere le fideiussioni a garanzia di versamenti di canoni di
locazione non effettuati.
Le Regioni propongono inoltre di prevedere, per i biglietti per
spettacoli, musei e altri luoghi della cultura acquistati e non
utilizzati a causa dell'emergenza, l'emissione di un voucher per
acquisto di nuovi ed analoghi biglietti; di prorogare il titolo
di Capitale italiana Cultura 2020 a Parma anche per il 2021; la
la temporanea modifica dei contratti pubblici in corso con le
imprese culturali e creative che non possono effettuare le
proprie prestazioni a causa delle misure straordinarie per il
contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica; di
differire di un anno il rimborso delle quote per i piani di
risanamento delle Fondazioni lirico sinfoniche; di ammettere
l'utilizzo del "Fondo per il funzionamento dei piccoli Musei",
istituito con Legge di bilancio 2020, per il sostegno alle
strutture museali chiuse per l'emergenza.
Le Regioni chiedono, infine, il gratuito utilizzo i dati Siae per
poter effettuare una valutazione dei danni subiti dal comparto
spettacolo.
Per evitare che le misure che le Regioni e Province autonome
stanno adottando siano un duplicato delle misure statali, oggi è
stata concordata l'istituzione tempestiva di un coordinamento. Le
Regioni e le Province autonome si sono inoltre impegnate a
segnalare, in tempi brevissimi, le categorie della cultura che
hanno urgente emergenza di cassa.
soddisfatta sia come coordinatore di tutti gli assessori
regionali che, per lo specifico, come assessore alla Cultura del
Friuli Venezia Giulia, soprattutto perché Franceschini ha
convenuto sulla necessità di un coordinamento tecnico tra Mibact
e Regioni per le scelte da farsi sul fondo di emergenza di 130
mln di euro, e perché abbiamo convenuto che il settore museale
sia tra quelli da supportare anche riguardo ai musei privati.
Approfondiremo invece sulle biblioteche".
Lo ha reso noto Tiziana Gibelli, assessore regionale alla Cultura
del Friuli Venezia Giulia, nel suo ruolo di coordinatrice della
Commissione Beni ed Attività culturali della Conferenza delle
Regioni, al termine della videoconferenza con il ministro dei
Beni culturali, Dario Franceschini, nella quale sono stati
discussi gli emendamenti al decreto legge 18 in occasione dei
lavori per far fronte all'emergenza coronavirus.
"Siamo confortati - aggiunge Gibelli - perchè Franceschini ci ha
assicurato oggi che le proposte presentate dalla Commissione sono
state valutate in buona parte tutte condivisibili e che cercherà
di ottenere tutti i fondi necessari - ha aggiunto Gibelli - senza
dimenticare anche il sostegno ai luoghi della cultura".
In sintesi, le Regioni chiedono di essere coinvolte nella
definizione di modalità di gestione del Fondo emergenza
spettacolo, affinché venga equamente distribuito tra cinema e
spettacolo e soprattutto perché siano riservate risorse
sufficienti ai soggetti non Fus (Fondo unico per lo spettacolo).
Le Regioni chiedono, inoltre, nuovi decreti legge con risorse
aggiuntive e la costituzione di un gruppo di coordinamento per
vigilare sull'armonizzazione delle misure nazionali con quelle
intraprese dalle singole amministrazioni regionali.
Infine, viene richiesto un fondo emergenze anche per il settore
dei luoghi della cultura - musei, archivi e biblioteche - e per
le attività di divulgazione e valorizzazione che non rientrano
nello spettacolo dal vivo.
Udine, 3 apr - Gli emendamenti al decreto legge 18 proposti
dalla Commissione Beni ed Attività culturali della Conferenza
delle Regioni coordinata dall'assessore regionale del Friuli
Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, e discussi oggi nella
videoconferenza con il ministro dei Beni culturali Dario
Franceschini, chiedono, oltre all'istituzione di un Fondo
emergenze per il settore dei beni culturali, un importante
incremento del Fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo
con garanzia di equa ripartizione delle risorse tra i settori
dello spettacolo dal vivo e del settore del cinema e su base
regionale.
Le proposte sono suddivise in misure a sostegno dei lavoratori,
delle imprese, incentivi fiscali per chi farà erogazioni liberali
e l'estensione dell'art bonus a tutti i settori della cultura.
Il pacchetto di proposte in materia di lavoro prevede la
richiesta che le norme speciali in materia di trattamento
ordinario di integrazione salariale e assegno ordinario
ricomprendano anche i lavoratori dello spettacolo che hanno
sottoscritto un contratto di lavoro entro la data del 23 febbraio
2020.
Le Regioni richiedono di ampliare il periodo massimo di 9
settimane della cassa integrazione in deroga (Cig) e che la cassa
integrazione sia riconosciuta per lo stesso periodo anche ai
lavoratori intermittenti, in base alla retribuzione media degli
ultimi 12 mesi (stesso criterio previsto per l'indennità di
malattia e maternità), ai lavoratori a chiamata, a quelli con
contratto di scrittura e ai soci lavoratori di società
cooperative e di applicare la Cig in deroga a tutti i datori di
lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale, con 6 o più
dipendenti, per i lavoratori in servizio al 23 febbraio.
Viene richiesto inoltre che i lavoratori dello spettacolo in
quarantena possano accedere a indennità di malattia fin dal primo
giorno e senza il requisito di 100 giorni, come tutti gli altri
lavoratori dipendenti in Italia; l'indennità di 600 euro anche
per i lavoratori dipendenti intermittenti (in alternativa alla
Cig); la possibilità di accedere alla Naspi senza procedere al
licenziamento nei periodi di non lavoro o di ammettere la
cessazione dei rapporti di lavoro senza ammortizzatori sociali
per accedere a Naspi o Reddito di cittadinanza.
Le proposte prevedono inoltre di includere, nell'erogazione di un
assegno di 600 euro una tantum, i lavoratori intermittenti che
alla data del 23 febbraio risultavano assunti, ma senza nessuna
possibilità di lavorare oltre quella data, e di vietare il
licenziamento per i lavoratori che hanno accesso a un
ammortizzatore sociale di importo almeno superiore al reddito di
cittadinanza.
Il pacchetto di misure per le imprese prevede la copertura della
garanzia per la cessione dei crediti cinematografici;
l'estensione del sostegno alle imprese culturali e creative,
prevedendo meccanismi di cessione del tax credit; il
riconoscimento del credito d'imposta anche per i canoni relativi
ai luoghi della cultura (cinema e teatri); il blocco degli
sfratti per il mondo dello spettacolo e la richiesta di non far
valere le fideiussioni a garanzia di versamenti di canoni di
locazione non effettuati.
Le Regioni propongono inoltre di prevedere, per i biglietti per
spettacoli, musei e altri luoghi della cultura acquistati e non
utilizzati a causa dell'emergenza, l'emissione di un voucher per
acquisto di nuovi ed analoghi biglietti; di prorogare il titolo
di Capitale italiana Cultura 2020 a Parma anche per il 2021; la
la temporanea modifica dei contratti pubblici in corso con le
imprese culturali e creative che non possono effettuare le
proprie prestazioni a causa delle misure straordinarie per il
contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica; di
differire di un anno il rimborso delle quote per i piani di
risanamento delle Fondazioni lirico sinfoniche; di ammettere
l'utilizzo del "Fondo per il funzionamento dei piccoli Musei",
istituito con Legge di bilancio 2020, per il sostegno alle
strutture museali chiuse per l'emergenza.
Le Regioni chiedono, infine, il gratuito utilizzo i dati Siae per
poter effettuare una valutazione dei danni subiti dal comparto
spettacolo.
Per evitare che le misure che le Regioni e Province autonome
stanno adottando siano un duplicato delle misure statali, oggi è
stata concordata l'istituzione tempestiva di un coordinamento. Le
Regioni e le Province autonome si sono inoltre impegnate a
segnalare, in tempi brevissimi, le categorie della cultura che
hanno urgente emergenza di cassa.