[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Coronavirus: Trapianti, Udine supporta altri centri in Italia
mercoledì 25 marzo 2020
Riccardi, grati a chi garantisce eccellenza del Ssr Fvg
Palmanova (Ud), 25 mar - "La forza della rete trapiantologica
sta nell'aiuto reciproco: i centri di Udine si sono resi
disponibili a prendere in carico pazienti critici in lista
d'attesa presso centri in Italia che in questo momento hanno
dovuto interrompere l'attività".
Lo rende noto il coordinatore del Centro regionale trapianti del
Friuli Venezia Giulia, Roberto Peressutti, facendo sapere che "in
questo momento critico in cui il Servizio sanitario regionale è
pesantemente e continuamente sotto pressione per l'afflusso di
pazienti affetti da insufficienza respiratoria da coronavirus,
c'è una risorsa che è necessario utilizzare: i donatori di organi
e di tessuti, che non possono essere programmati".
L'altra sera è stato segnalato un donatore a Trento, ma le
procedure di sicurezza, sempre più complesse per contenere i
rischi di contagio, hanno ritardato la fase di prelievo, per cui,
tramite il responsabile dell'Elisoccorso, Giulio Trillò, è stata
richiesta la collaborazione della Protezione civile del Friuli
Venezia Giulia, grazie alla quale un'equipe di prelievo della
Cardiochirurgia di Udine che aveva raggiunto in auto nella notte
l'ospedale di Trento, ha potuto rientrare a Udine con l'organo
molto rapidamente.
"L'elicottero messo a disposizione della Protezione civile -
spiega Peressutti - ha dato la possibilità di effettuare il
trapianto di cuore su un paziente in attesa che, anche grazie
alla riduzione dei tempi di trasporto, ha avuto una opportunità
di riprendere la vita. In questo momento di criticità per il
sistema sanitario, il contributo di tutte le strutture della rete
regionale e nazionale risulta strategico e la collaborazione
della Protezione civile Fvg, già impegnata su molti fronti in
questo periodo, è stata determinante per consentire il buon esito
del gesto di solidarietà partito dalla famiglia del donatore".
Il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi,
esprime ai professionisti impegnati a continuare il lavoro della
rete, di segnalazione, accertamento e donazione, e quello
chirurgico profonda gratitudine.
"Lo sforzo del Sistema sanitario regionale è imponente e
l'attività straordinaria procede affiancata all'emergenza
coronavirus. Questa è una prova - commenta - di grande competenza
ed impegno che i professionisti stanno dimostrando. I trapianti
distinguono la qualità del nostro servizio sanitario che continua
a garantire l'attività pur contestualmente all'aumento dei
pazienti critici oggi colpiti da coronavirus. Desidero rivolgere
nuovamente la nostra gratitudine per questo straordinario impegno
a tutti i professionisti del nostro sistema sanitario".
Per quanto riguarda le specifiche unità, il responsabile dei
trapianti di cuore, Ugolino Livi, rende noto che dalla data di
inizio della pandemia sono stati eseguiti 3 trapianti cardiaci e
allo stato attuale è in corso di attesa come emergenza nazionale
(priorità assoluta per organo disponibile) un paziente, mentre
altri due sono in lista d'attesa urgente per l'area del nord
Italia.
L'unità trapianti di fegato dell'Azienda sanitaria universitaria
Friuli centrale (Asufc) ha eseguito, invece, 8 trapianti di cui 4
durante il periodo dell'emergenza Covid-19 in cui è rimasta
attiva h24. "Abbiamo anche effettuato - spiega il responsabile
Umberto Baccarani - un prelievo di fegato inviando l'organo al
Centro trapianti di fegato di Padova per un trapianto in urgenza".
Il direttore della Soc di Nefrologia, Dialisi e Trapianto renale
(Asufc), Giuliano Boscutti, segnala che dopo un avvio del 2020
che ha portato a 14 trapianti in due mesi, la pandemia ha
impegnato la struttura a mettere in sicurezza i percorsi di cura
nefrologici, dialitici e trapiantologici.
"In particolare il trapianto da vivente - spiega Boscutti - ha
ricevuto una battuta di arresto nel mese in corso trattandosi di
una attività programmabile, mentre è proseguita l'attività di
trapianto da donatore cadavere, che utilizza un bene prezioso non
dilazionabile, che ha fornito altri 3 trapianti nel mese in corso
portando il totale dei primi tre mesi a 17 complessivi. Prosegue
invariata la attività di immissione in lista, che mantiene oltre
140 pazienti in attesa di trapianto e che si giova della
collaborazione di tutta la rete nefrologica regionale".
ARC/EP/ma
Palmanova (Ud), 25 mar - "La forza della rete trapiantologica
sta nell'aiuto reciproco: i centri di Udine si sono resi
disponibili a prendere in carico pazienti critici in lista
d'attesa presso centri in Italia che in questo momento hanno
dovuto interrompere l'attività".
Lo rende noto il coordinatore del Centro regionale trapianti del
Friuli Venezia Giulia, Roberto Peressutti, facendo sapere che "in
questo momento critico in cui il Servizio sanitario regionale è
pesantemente e continuamente sotto pressione per l'afflusso di
pazienti affetti da insufficienza respiratoria da coronavirus,
c'è una risorsa che è necessario utilizzare: i donatori di organi
e di tessuti, che non possono essere programmati".
L'altra sera è stato segnalato un donatore a Trento, ma le
procedure di sicurezza, sempre più complesse per contenere i
rischi di contagio, hanno ritardato la fase di prelievo, per cui,
tramite il responsabile dell'Elisoccorso, Giulio Trillò, è stata
richiesta la collaborazione della Protezione civile del Friuli
Venezia Giulia, grazie alla quale un'equipe di prelievo della
Cardiochirurgia di Udine che aveva raggiunto in auto nella notte
l'ospedale di Trento, ha potuto rientrare a Udine con l'organo
molto rapidamente.
"L'elicottero messo a disposizione della Protezione civile -
spiega Peressutti - ha dato la possibilità di effettuare il
trapianto di cuore su un paziente in attesa che, anche grazie
alla riduzione dei tempi di trasporto, ha avuto una opportunità
di riprendere la vita. In questo momento di criticità per il
sistema sanitario, il contributo di tutte le strutture della rete
regionale e nazionale risulta strategico e la collaborazione
della Protezione civile Fvg, già impegnata su molti fronti in
questo periodo, è stata determinante per consentire il buon esito
del gesto di solidarietà partito dalla famiglia del donatore".
Il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi,
esprime ai professionisti impegnati a continuare il lavoro della
rete, di segnalazione, accertamento e donazione, e quello
chirurgico profonda gratitudine.
"Lo sforzo del Sistema sanitario regionale è imponente e
l'attività straordinaria procede affiancata all'emergenza
coronavirus. Questa è una prova - commenta - di grande competenza
ed impegno che i professionisti stanno dimostrando. I trapianti
distinguono la qualità del nostro servizio sanitario che continua
a garantire l'attività pur contestualmente all'aumento dei
pazienti critici oggi colpiti da coronavirus. Desidero rivolgere
nuovamente la nostra gratitudine per questo straordinario impegno
a tutti i professionisti del nostro sistema sanitario".
Per quanto riguarda le specifiche unità, il responsabile dei
trapianti di cuore, Ugolino Livi, rende noto che dalla data di
inizio della pandemia sono stati eseguiti 3 trapianti cardiaci e
allo stato attuale è in corso di attesa come emergenza nazionale
(priorità assoluta per organo disponibile) un paziente, mentre
altri due sono in lista d'attesa urgente per l'area del nord
Italia.
L'unità trapianti di fegato dell'Azienda sanitaria universitaria
Friuli centrale (Asufc) ha eseguito, invece, 8 trapianti di cui 4
durante il periodo dell'emergenza Covid-19 in cui è rimasta
attiva h24. "Abbiamo anche effettuato - spiega il responsabile
Umberto Baccarani - un prelievo di fegato inviando l'organo al
Centro trapianti di fegato di Padova per un trapianto in urgenza".
Il direttore della Soc di Nefrologia, Dialisi e Trapianto renale
(Asufc), Giuliano Boscutti, segnala che dopo un avvio del 2020
che ha portato a 14 trapianti in due mesi, la pandemia ha
impegnato la struttura a mettere in sicurezza i percorsi di cura
nefrologici, dialitici e trapiantologici.
"In particolare il trapianto da vivente - spiega Boscutti - ha
ricevuto una battuta di arresto nel mese in corso trattandosi di
una attività programmabile, mentre è proseguita l'attività di
trapianto da donatore cadavere, che utilizza un bene prezioso non
dilazionabile, che ha fornito altri 3 trapianti nel mese in corso
portando il totale dei primi tre mesi a 17 complessivi. Prosegue
invariata la attività di immissione in lista, che mantiene oltre
140 pazienti in attesa di trapianto e che si giova della
collaborazione di tutta la rete nefrologica regionale".
ARC/EP/ma