[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Coronavirus, consegna dei farmaci ospedalieri da parte delle farmacie. L'assessore Donini: "Disponibilità lodevole, che apprezziamo. Ma la priorità è far rimanere i cittadini a casa. Per questo privilegiamo il recapito a domicilio attraverso la rete del volontariato sociale, sotto l'attenta regia delle strutture di sanità pubblica"

mercoledì 25 marzo 2020


 

La Regione Emilia-Romagna ha optato per questa soluzione proprio per favorire la permanenza delle persone nella propria abitazione, soprattutto se in condizioni di fragilità. "Ma siamo disponibili al monitoraggio del progetto garantendo il coinvolgimento delle rappresentanze del settore farmaceutico"

Bologna - Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus la priorità è quella di ridurre al massimo le possibilità di contagio, e quindi gli spostamenti delle persone.

Per questo motivo, proprio per favorire la permanenza a casa dei cittadini, a maggior ragione se in condizioni di fragilità, la Regione Emilia-Romagna ha scelto di affidare la consegna dei farmaci ospedalieri direttamente al domicilio dei pazienti, attraverso la rete del volontariato sociale e sempre sotto il controllo della sanità pubblica.   

A specificarlo è l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, che così interviene sul tema della distribuzione dei farmaci ospedalieri sollevato da Federfarma e Assofarm.

“La disponibilità delle farmacie a consegnare gratuitamente quei farmaci che i pazienti, in situazioni di normalità, ritirano direttamente dalle strutture ospedaliere è lodevole e la apprezziamo, come abbiamo avuto modo di far presente alle stesse associazioni- afferma l’assessore Donini-. Ma la Regione Emilia-Romagna, così come il Veneto, ha valutato ancora migliore la soluzione di non far muovere dal proprio domicilio i cittadini, soprattutto se con significative fragilità, consegnando loro i farmaci attraverso la rete del volontariato sociale. Il tutto, naturalmente, sotto l’attenta regia delle strutture della sanità pubblica”.

“Assieme alla vicepresidente Schlein - prosegue Donini - abbiamo già proposto un protocollo che definisce le modalità operative per la consegna dei farmaci e di altri prodotti terapeutici direttamente al domicilio del paziente. Questo protocollo sarà di riferimento per definire le migliori modalità organizzative a livello distrettuale attraverso incontri specifici che vedranno coinvolti i sindaci, la Protezione civile, le farmacie ospedaliere, i Centri servizi per il volontariato e le associazioni di volontariato che si sono rese disponibili, nonché le Associazioni provinciali delle farmacie convenzionate”.

Una scelta che non significa, quindi, una chiusura a priori rispetto alla disponibilità delle farmacie. “Nulla vieta che- precisa infatti Donini - in alcuni casi, su base distrettuale e più in generale in considerazione dell’evolversi della situazione di emergenza sanitaria, si possa cogliere la disponibilità data dalle farmacie qualora si valuti migliore tale soluzione”.

“Ad oggi- conclude l’assessore- il piano di distribuzione diretta del farmaco per alcune rare tipologie di pazienti funziona. Siamo comunque disponibili al monitoraggio del progetto garantendo il coinvolgimento delle rappresentanze del settore farmaceutico”. /EC