[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Coronavirus: Riccardi a medici, protezione prima linea è necessaria
lunedì 23 marzo 2020
Palmanova (Ud), 23 mar - "Ieri ho lasciato la riunione in
videoconferenza con voi non certo perché ero in disaccordo con
qualche vostra posizione ma perché dovevo rispondere a una
chiamata con un Paese estero su una fornitura urgente di
respiratori, uno dei nostri limiti per ampliare le terapie
intensive. Vi faccio le mie scuse e comprendo ora, davanti al
guazzabuglio inguardabile scatenato in questo momento di estrema
difficoltà, che era giusto spiegarvi subito la motivazione,
semplice e contingente, per non lasciare spazio alle polemiche".
Con questo chiarimento si è aperta stasera la videoconferenza del
vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, con le
rappresentanze sindacali dei medici ospedalieri.
Riccardi ha concordato con i medici sulla necessità di dotare il
personale di mascherine di protezione, ma ha chiarito che,
nonostante il lavoro fatto immediatamente dalla Regione a inizio
emergenza, il reperimento resta una questione aperta.
"Purtroppo l'Italia oggi è ostaggio per scelte sbagliate di
delocalizzazione della produzione fatte nel passato. Il
reperimento di respiratori - ha spiegato Riccardi - per poter
ampliare il numero di posti in terapia intensiva oltre che quello
di dispositivi di protezione individuale da consegnare in primis
agli operatori sanitari, la riorganizzazione ospedaliera e quella
territoriale, la logistica per dare alloggio ai nuovi infermieri
e operatori, sono i problemi cogenti che stanno occupando tutte
le ore di queste giornate".
Nel corso dell'incontro Riccardi ha chiarito che "questa sarà una
settimana decisiva perché confrontando l'andamento reale della
curva dei casi con il modello predisposto con l'equipe del
professor Barbone potremo capire se la dotazione delle nostre
strutture reggerà. Ad oggi il modello resta in linea con
l'andamento ma non siamo in grado di predire il futuro e possiamo
solo prepararci con il reperimento di personale medico e di
attrezzature nel caso la curva prendesse un'impennata".
Piena solidarietà al lavoro di Riccardi e della Direzione
centrale Salute è stata espressa dai medici, che si sono
dissociati dall'uso strumentale che è stato fatto di un documento
interno che portava all'attenzione alcune criticità e proposte
senza alcuna volontà di polemizzare, ma con spirito collaborativo
e costruttivo. Il messaggio concorde dei rappresentanti dei
medici è stato che in un momento difficile occorre lavorare uniti
per vincere una battaglia che nessuno era preparato a combattere.
ARC/EP/ma
videoconferenza con voi non certo perché ero in disaccordo con
qualche vostra posizione ma perché dovevo rispondere a una
chiamata con un Paese estero su una fornitura urgente di
respiratori, uno dei nostri limiti per ampliare le terapie
intensive. Vi faccio le mie scuse e comprendo ora, davanti al
guazzabuglio inguardabile scatenato in questo momento di estrema
difficoltà, che era giusto spiegarvi subito la motivazione,
semplice e contingente, per non lasciare spazio alle polemiche".
Con questo chiarimento si è aperta stasera la videoconferenza del
vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, con le
rappresentanze sindacali dei medici ospedalieri.
Riccardi ha concordato con i medici sulla necessità di dotare il
personale di mascherine di protezione, ma ha chiarito che,
nonostante il lavoro fatto immediatamente dalla Regione a inizio
emergenza, il reperimento resta una questione aperta.
"Purtroppo l'Italia oggi è ostaggio per scelte sbagliate di
delocalizzazione della produzione fatte nel passato. Il
reperimento di respiratori - ha spiegato Riccardi - per poter
ampliare il numero di posti in terapia intensiva oltre che quello
di dispositivi di protezione individuale da consegnare in primis
agli operatori sanitari, la riorganizzazione ospedaliera e quella
territoriale, la logistica per dare alloggio ai nuovi infermieri
e operatori, sono i problemi cogenti che stanno occupando tutte
le ore di queste giornate".
Nel corso dell'incontro Riccardi ha chiarito che "questa sarà una
settimana decisiva perché confrontando l'andamento reale della
curva dei casi con il modello predisposto con l'equipe del
professor Barbone potremo capire se la dotazione delle nostre
strutture reggerà. Ad oggi il modello resta in linea con
l'andamento ma non siamo in grado di predire il futuro e possiamo
solo prepararci con il reperimento di personale medico e di
attrezzature nel caso la curva prendesse un'impennata".
Piena solidarietà al lavoro di Riccardi e della Direzione
centrale Salute è stata espressa dai medici, che si sono
dissociati dall'uso strumentale che è stato fatto di un documento
interno che portava all'attenzione alcune criticità e proposte
senza alcuna volontà di polemizzare, ma con spirito collaborativo
e costruttivo. Il messaggio concorde dei rappresentanti dei
medici è stato che in un momento difficile occorre lavorare uniti
per vincere una battaglia che nessuno era preparato a combattere.
ARC/EP/ma