[Comunicato stampa Giunta regionale Marche]
REDDITO DI CITTADINANZA: VIA LIBERA AD UNA GOVERNANCE UNITARIA PER INTERVENTI RAPIDI ED EFFICACI – CHIAMATI A RACCOLTA I COMUNI PER COINVOLGERE I BENEFICIARI
lunedì 10 febbraio 2020
“Verrà convocato entro pochi giorni in Regione un tavolo con l’Anci per sollecitare tutti i Comuni a presentare quanto prima i PUC (progetti utili alla collettività) e poter in questo modo utilizzare a costo zero i beneficiari del Reddito di cittadinanza per lavori che altrimenti non sarebbero stati fatti”.
Lo ha annunciato l’assessore al Lavoro della Regione Loretta Bravi che questa mattina ha presentato una delibera che stabilisce le prime linee di indirizzo per la gestione del reddito di cittadinanza nelle Marche. Gestione che al momento, su oltre 15mila beneficiari , ne ha già presi in carico, in due mesi, ben 9.549. Inviate all’Inps, grazie al puntuale monitoraggio svolto, anche 950 segnalazioni di persone che non si sono presentate per cominciare il percorso di ricerca del lavoro e che verranno sanzionate.
“La delibera approvata ci fornisce una valida opportunità per far lavorare insieme tutti i soggetti interessati per rendere gli interventi più operativi e concreti - ha spiegato l’assessore al lavoro Loretta Bravi - La principale novità consiste nell’integrazione delle attività dei Centri dell’impiego con quelle dei Servizi sociali definiti, insieme ai Comuni, come servizi competenti per la presa in carico dei beneficiari del RDC attraverso la stipula di un patto che si chiama “Patto per il lavoro” quando la condizione di disagio riguarda la mancanza di occupazione e “Patto di inclusione sociale” quando emerge un bisogno sociale più complesso. In questo contesto risultava essenziale pensare ad una rete di servizi territoriali che evitasse sovrapposizioni o peggio rimpalli di responsabilità – continua l’assessore Bravi - Per questo motivo la Regione ha istituito un tavolo composto dai rappresentanti degli ambiti sociali territoriali, dei Centri per l’impiego, dei Patronati e dell’Inps per produrre linee guida operative standardizzate per tutto il territorio regionale in grado di rendere le procedure rapide omogenee e soprattutto efficaci”.
L’idea è quella di istituire in ogni Centro per l’impiego un’equipe multidisciplinare composta da un assistente sociale e operatori vari a seconda dei casi (centri impiego, politiche abitative, socio-sanitari, neuropsichiatri, educatori,…) in grado di trattare i casi più complessi nell’ambito di una visione di insieme della situazione familiare evitando la frammentazione del progetto di intervento. L’equipe insomma dovrà garantire qualità, continuità e correttezza nei processi di presa in carico, nell’implementazione del processo e nell’utilizzo degli strumenti previsti.
I PUC
Per quanto riguarda i Puc in particolare, l’esigenza di un tavolo con i Comuni nasce dal fatto che nell'ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l'inclusione sociale, i beneficiari del Rdc devono dare la propria disponibilità nel proprio Comune di residenza. La mancata adesione ai PUC da parte di uno dei componenti il nucleo familiare comporta la decadenza dal Rdc. Le attività previste nell'ambito dei PUC non sono assimilabili al lavoro subordinato, parasubordinato o autonomo e l'utilizzo dei beneficiari di Rdc nelle attività previste dai progetti non determina l'instaurazione di un rapporto di lavoro. I soggetti obbligati non possono svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall'ente pubblico proponente o dall'ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi o dal soggetto del privato sociale. I PUC sono progettati e svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, secondo le modalità individuate, quanto a caratteristiche e struttura dei progetti. Il catalogo dei PUC attivati, per ambito di attività e numero di posti disponibili, è comunicato dal Comune nell'apposita sezione della Piattaforma GEPI per essere reso disponibile ai responsabili della valutazione multidimensionale finalizzata alla definizione del Patto per l'inclusione sociale. Le informazioni sono inoltre messe a disposizione, mediante apposite procedure di colloquio tra la Piattaforma GEPI e la Piattaforma per il Patto per il lavoro, dei Centri per l'impiego che le utilizzano nell'ambito della definizione del Patto per il lavoro.