Ultimi aggiornamenti sul Coronavirus questo pomeriggio con una videoconferenza da Roma a cui hanno partecipato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro della Salute Roberto Speranza. In Trentino, dalla sala di Piena di via Vannetti, hanno seguito i lavori il Presidente della Provincia autonoma di Trento e l’Assessore alle Politiche sociali e alla Salute, assieme ai dirigenti dell’amministrazione Giancarlo Ruscitti e Gianfranco Cesarini Sforza. Il Governo ha riferito che 62.000 passeggeri in arrivo negli aeroporti italiani, per complessivi 521 voli, sono stati sottoposti a controlli, da parte di uno staff di 314 volontari medico-sanitari. Controllati anche i porti, mentre i cittadini cinesi presenti nel nostro paese stanno rientrando in Cina con voli speciali."La linea dell'Italia - ha detto il premier Conte - è improntata a tre criteri: massima precauzione, massima flessibilità e massima trasparenza". Il presidente della Provincia autonoma di Trento, unico Governatore intervenuto alla videoconferenza assieme a quello del Friuli Venezia Giulia, ha comunicato a sua volta le disposizioni assunte in questi giorni in Trentino. “Abbiamo chiesto a chi rientra dalla Cina di trascorrere in osservazione un periodo di due settimane in un luogo isolato e abbiamo ricevuto la massima collaborazione. Abbiamo avanzato questa richiesta in particolare agli studenti cinesi, in arrivo nella nostra università e nei centri di ricerca, e tutti hanno accettato”.
Introdotto dal Capo della protezione civile Angelo Borrelli il Ministro Speranza ha ringraziato tutti coloro che sono coinvolti nella gestione dell’emergenza. “Negli aeroporti – ha detto - si percepisce che la macchina dei controlli si è messa in moto e lo stesso sta avvenendo nei porti. Nella mattinata di oggi si è riunito il Comitato tecnico-scientifico per esaminare le problematiche più prettamente scientifiche, in particolare quelle sollevate da alcune Regioni. I controlli sono attivati in tutto il Paese, senza alimentare alcun allarmismo. Al momento i casi positivi confermati sono 2. Un caso di ipotizzata positività fra i 56 connazionali rimpatriati da Wuhan e ora in isolamento è attentamente monitorato. Sul piano europeo, soprattutto grazie alle pressioni dell’Italia per una conferenza dei Ministri della salute ed un più forte coordinamento fra gli Stati, finalmente è stata convocata una riunione plenaria per giovedì, a cui io parteciperò. Questa riunione sarà premessa da altre riunione nei singoli Paesi a livello tecnico, la prima delle quali sarà tenuta in Italia domani”.
Il capo dell’Unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia ha aggiornato sulla situazione dei connazionali ancora a Wuhan, in tutto 9. E’ stato individuato un aereo inglese che probabilmente domenica porterà un gruppo di europei fuori da Wuhan e fino in Inghilterra, da dove poi i diversi gruppi nazionali saranno riportati in patria. Organizzare invece un nuovo volo dall’Italia a Wuhan sarebbe più problematico per le restrizioni in atto nella zona dell’epidemia.
Infine il premier Conte, che ha ringraziato la Protezione civile e le altre organizzazioni coinvolte nella gestione dell'emergenza. "La linea che fin qui abbiamo adottato – ha detto – non è esente da interrogativi. C’è ci ritiene che la situazione sia molto grave e chi ritiene che sia stata sopravvalutata. Immaginiamo che anche i Governatori di Regione ricevano queste istanze dei cittadini. Noi ci siamo orientati alla massima precauzione e continueremo a lavorare su questa linea, e al tempo stesso su quella della massima flessibilità. La popolazione deve essere rassicurata su quanto stiamo facendo. Ovviamente, laddove vi siano istanze di maggiore preoccupazione, dobbiamo tenere conto che ogni misura va declinata in base a due criteri: adeguatezza e proporzionalità. Riguardo a quell’unico caso tenuto sotto osservazione, fra gli italiani rimpatriati da Wuhan, terreno costantemente aggiornata l’opinione pubblica perché un ulteriore criterio che abbiamo adottato è quello della massima trasparenza. Per il momento ci concentriamo sull’emergenza sanitaria. Ma fin d’ora ci stiamo ponendo delle domande anche relativamente agli impatti economici, sociali e culturali generati dal Coronavirus, che dovremo affrontare”.
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(mp)
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